Addio annualità: a Giurisprudenza tornano i corsi semestrali. È la più grande novità per l’anno accademico 2024/2025, dal momento che gli immatricolati dal 2022 hanno trascorso gli ultimi anni seguendo i corsi da settembre a marzo, per poi cimentarsi in un’unica lunga sessione da aprile a seguire. Dopo l’estate, invece, si ripartirà con i semestri per tutti i corsi con meno di 12 crediti, che per il primo anno sono Economia Politica, Filosofia del Diritto, Diritto Romano e Storia del Diritto Medievale e Moderno, mentre l’annualità continuerà ad interessare gli insegnamenti di Diritto Privato e Diritto Costituzionale. Dunque, le lezioni saranno erogate da settembre a dicembre, con esami a gennaio e febbraio, per poi tornare in aula da marzo a maggio e concludere il tutto con gli appelli estivi.
A partire dal quarto anno, poi, il Dipartimento ha ormai da tempo inserito la possibilità di personalizzare il piano di studi scegliendo tra ben 13 percorsi: costituzionalistico, Pubblica Amministrazione, forense civilistico, penalistico o amministrativistico, giurista d’impresa, internazionalistico e dell’Unione Europea, giurista del lavoro, tutela del patrimonio culturale; regolazione, amministrazione e mercati e logistica; navigazione e trasporti e, infine, l’indirizzo tradizionale in cultura e tradizione giuridica, nel quale eventualmente convoglia chi non dovesse esprimere nessuna preferenza.
In più, l’indirizzo economico che consente, aggiungendo un anno, di conseguire anche la laurea in Economia. Un’offerta formativa importante, forse a tratti dispersiva, motivo per il quale il Dipartimento sta lavorando in un’ottica di razionalizzazione e riduzione a 9, accorpando alcuni percorsi con sottotoni affini, rafforzando contestualmente l’attività di orientamento alla scelta degli indirizzi e la possibilità di consentire agli studenti che volessero passare da un percorso ad un altro di godere del riconoscimento degli esami, compatibilmente con le conoscenze maturate nell’indirizzo di provenienza. In generale, il totale finale sarà di 29 esami, più un’attività formativa a scelta al terzo anno e due idoneità di inglese, una al secondo e una al quarto (quest’ultima, nello specifico, sull’inglese giuridico). Fatta eccezione per Economia Politica, saranno tutti esami orali: ma l’esercizio alla scrittura non viene dimenticato e anzi è missione primaria del Dipartimento.
Il diritto “non è una materia mnemonica”
Altro fronte su cui il Dipartimento è impegnato, come racconta la prof.ssa Lucia Picardi, Coordinatrice del Corso di Laurea in Giurisprudenza è il “consolidare il rapporto con il mondo delle professioni attraverso i tirocini così da avere già al quinto anno e prima della laurea contatti significativi”, oltre alle ultime messe a punto di un nuovo progetto: l’Erasmus italiano, che permetterà allo studente di “sostenere degli esami presso altri Atenei italiani, grazie ad alcune importanti convenzioni che stiamo sviluppando con le principali Università a livello nazionale, per realizzare percorsi di studio innovativi e sostenere esami che non dovessero essere attivati presso il nostro Dipartimento. Il tutto con borsa di studio: una preziosa opportunità aggiuntiva per lo studente che ha voglia di ampliare il proprio ventaglio di esperienze”.
Il tutto senza mai perdere il contatto con la realtà contingente: un esercizio che la prof.ssa Picardi invita i futuri studenti a realizzare anche solo per capire se questo Corso è davvero quello che potrebbe calzarvi al meglio: “Guardatevi dentro e tenete sempre a mente che il diritto, a differenza di quanto si pensi, non è una materia mnemonica ma una struttura di regole di cui è innervata la nostra vita quotidiana e la società civile”. Gli studi giuridici aiutano “a diventare lettori dell’esperienza contemporanea”.
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Guida Universitaria – Pagina 50