I primi passi nell’Università delle matricole 100 e lode

Per una matricola l’ingresso all’università è sempre un’avventura. Si esplora un mondo nuovo, ci si sente liberi e indipendenti, ma si comincia anche a sentire il peso di nuove responsabilità e del futuro che pian piano si avvicina. All’inizio, poi, le aspettative sono sempre alte, soprattutto quando si è concluso il proprio percorso scolastico con un bel 100 e lode.
Susanna Capasso ha tanta voglia di mettersi in gioco. Ha sostenuto diversi test d’accesso, per Medicina, alcune Professioni Sanitarie, Biotecnologie per la Salute e Biotecnologie Biomolecolari e Industriali, Corso quest’ultimo che l’ha definitivamente conquistata: “Avevo superato anche le altre selezioni, tranne Medicina, e alla fine ho scelto questo. Ho cominciato a seguire le lezioni e mi sembrano decisamente interessanti. I docenti sono bravi e, per il momento, è tutto promettente”. Sono tantissimi gli studenti che, decidendo di approcciare al mondo scientifico, lanciano prima uno sguardo alla volta di Medicina: “È stata una sfida personale. Un desiderio, chissà, forse accentuato dalla pandemia – prosegue – Il laboratorio è un ambiente che mi ha sempre affascinata e mi piacciono la Biologia e la Chimica, due discipline che mi danno il senso della scoperta. Voglio capire il perché delle cose, a partire da quelle più piccole”. A sentirla parlare così, si direbbe che abbia trovato la sua collocazione ideale: “Magari poi continuerò con una Magistrale in Biotecnologie Mediche, ma è presto per dirlo. Ho dato un’occhiata a vari Corsi Triennali e Magistrali e c’è tanto tra cui scegliere”. L’università va presa con serietà “e poi a me è sempre piaciuto studiare. Per affermarsi in una società come la nostra, sempre più competitiva e basata sull’informatica e le moderne tecnologie, ci vuole una solida professionalità. Dall’università mi aspetto che mi prepari effettivamente ad entrare bene nel mondo del lavoro”. E alla Federico II, in realtà, Susanna ci era già stata altre volte: “Con l’alternanza scuola-lavoro, in un liceo di Scienze Applicate a Somma Vesuviana, ero stata a Monte Sant’Angelo in alcuni dei laboratori dove avevamo fatto delle analisi di cellule e tessuti. Ho ancora tutti i vetrini conservati. Sempre tramite la scuola avevo seguito un corso di Robotica a San Giovanni, proprio una bella sede”. La sua ricetta per il successo: “Non lasciare niente indietro, neanche un rigo del libro di testo. Questo non vuol dire accanirsi. Ci vuole un buon metodo di studio, che permetta di farsi subito un quadro chiaro della situazione per poi approfondire”.
Con un diploma di liceo in Scienze Umane, “mi sentivo orientata allo studio della Psicologia. Ma poi sono subentrate altre dinamiche. In famiglia abbiamo un’azienda e, tra le sorelle, io sono l’unica che al momento è interessata a proseguire l’attività”. Ed ecco come Ornella Orefice ha trovato la sua collocazione ad Economia Aziendale: “Mi piacciono i concetti della leadership e della gestione aziendale. Adesso sto seguendo Metodi Matematici, Ragioneria e Diritto del lavoro. L’aula è pienissima, ma per il momento si segue bene”. Ornella ha una parlantina squillante, si definisce una persona organizzata e metodica e sta già pensando al futuro: “Vorrei fare la Magistrale fuori. A dire il vero volevo iscrivermi altrove anche in Triennale, ma poi non mi è sembrato il caso di complicare troppo le cose. Il quarto anno di liceo avrei dovuto farlo all’estero, ma ho dovuto rinunciare causa Covid, quindi sicuramente andrò in Erasmus”. L’università va fatta per bene: “Una volta presa questa decisione, la si porta avanti fino in fondo. L’università è crescita individuale in un contesto collettivo. Confrontandoci con i professori e con i colleghi è come se potessimo vivere tante vite oltre la nostra. Economia e Management, poi, sono discipline molto pratiche i cui concetti vediamo applicati ogni giorno”.
Sarà una psicologa Leila Trifari: “Ho scelto Psicologia perché ho frequentato un liceo di Scienze Umane e sono già un po’ addentrata in materie come Psicologia, Sociologia e Pedagogia”. Questo campo, poi, “mi piace particolarmente. Mi ci sono avvicinata da bambina e, nel tempo, ho approfondito da sola alcuni concetti”. Al momento dell’intervista, Leila non ha ancora cominciato le lezioni: “In realtà ho saputo di essere passata alle selezioni da pochissimo. Il Tolc che abbiamo sostenuto non è stato proprio semplice perché, rispetto al programma indicato nel bando di selezione, c’era anche una parte di cultura generale”. La prima mossa, quindi, sarà “andare a vedere la sede e magari parlare con qualche studente. Su questo Corso, infatti, ho sentito pareri contrastanti, tra chi è soddisfatto e chi dice che la disciplina è trattata in maniera meno scientifica che in altre Università”. Anche Leila si dice orientata ad uno spostamento di sede alla Magistrale: “Questo perché vorrei fare un’esperienza diversa oltre che cercare di sfruttare la mia certificazione di lingua inglese. Uno psicologo dovrebbe avere un ampio ventaglio di esperienze per poter essere in grado di capire e aiutare gli altri”. Lo studio “va fatto per passione e a me studiare è sempre piaciuto. Sono curiosa e allo stesso tempo preoccupata di intraprendere un nuovo percorso. Mia madre ricorda gli anni dell’università come i più belli della sua vita e io spero sia lo stesso anche per me”.
Hanno entrambi guardato in primis a Medicina Roberta De Micco e Alessio Bavarella, avendo poi sostenuto, e superato, i test per Biologia e Biotecnologie per la Salute. Roberta si è iscritta a Biotecnologie per la Salute: “Ho sostenuto il test per Medicina senza la pretesa di doverci riuscire per forza. Ero parimenti interessata a Biotecnologie per la Salute e ora potrei scegliere di continuare con questo Corso oppure avere il vantaggio di poter convalidare degli esami se dovessi entrare a Medicina il prossimo anno”. Nel suo futuro, si vede “collocata in un ambito scientifico, il che non vuol dire necessariamente medico. Potrei diventare un informatore scientifico o lavorare nella ricerca o nel campo del farmaco”. Quella del Corso di Laurea “è una scelta importantissima che non può essere sbagliata, né sprecata”. Nella sua voce, intanto, si sente già un certo entusiasmo: “Con le lezioni siamo praticamente al Policlinico e non vedo l’ora di entrare nel vivo della materia e stringere nuove amicizie. Della scuola ho un ricordo bellissimo. I professori hanno sempre cercato di proiettarci nel mondo universitario e ci hanno dato delle ottime basi, sia di italiano che di matematica e scienze, nonostante la didattica a distanza”. Avere delle buone basi, però, è solo il punto di partenza: “All’università ci saranno altre competenze da sviluppare. Immagino che ci vorrà anche una buona organizzazione per conciliare uno studio che sarà più impegnativo con la vita privata e gli hobby”. Alessio Bavarella, invece, ha scelto Biologia: “A Medicina purtroppo non ho ottenuto un punteggio altissimo e non so se ritenterò il test il prossimo anno. Dipenderà da se e quanto mi piacerà Biologia”. Il suo obiettivo “è essere utile agli altri e potrei farlo con entrambi i Corsi, solo in maniera diversa. Se dovessi rimanere a Biologia, forse, guarderò anche l’ambito forense”. Alessio ha scelto la sede del centro storico, “ma non sono ancora riuscito a prenotare il posto in presenza. La prima data utile è al 12 ottobre. Non ho ancora conosciuto i miei colleghi, ci siamo scambiati giusto qualche messaggio in chat”. Anche lui ha fortemente desiderato “iniziare il percorso universitario. Non vedevo l’ora di entrare in un contesto in cui poter essere indipendente e dedicarmi solo allo studio delle discipline che mi interessano. Ovviamente non bisogna adagiarsi sugli allori. Lo studio non è un favore che si fa a qualcuno, ma bisogna essere determinati”.
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