A metà maggio gli studenti dei corsi di Geologia strutturale e stratigrafica, professori Stefano Vitale, Alessandro Iannace e Mariano Parente, hanno partecipato ad una campagna di rilevamento, protrattasi per due giorni in Cilento, tra Santa Maria di Castellabate (Punta Tresino) ed Ascea. Sullo sfondo del mare hanno esaminato rocce, effettuato rilievi, disegnato e preso appunti. “Il Cilento – spiega il prof. Vitale – era parte di un oceano molto antico e le rocce sono la testimonianza dell’inizio della formazione dell’Appennino meridionale.
L’orogenesi, la formazione delle montagne, è iniziata circa 24 milioni di anni fa. La subsidenza tra due placche, quella africana e quella europea, ha prodotto la nascita di quei rilievi”. È dunque un luogo di estremo interesse per la formazione degli studenti in Geologia quello che è stato individuato dai tre docenti per la campagna di rilevamento svoltasi a metà maggio, che non è la prima che si è tenuta da quelle parti negli ultimi anni.
“Per le ragazze e per i ragazzi – sottolinea Vitale – è stata una due giorni di immersione totale in un paesaggio che, dal punto di vista didattico, offre mille opportunità. Ed è, inoltre, di straordinaria bellezza, il che non è trascurabile perché il geologo è per definizione una persona sensibile al fascino della natura e dei paesaggi”. Lentina, martello, metro, fogli per disegnare sono alcuni tra i principali strumenti con i quali i partecipanti alla campagna, circa una trentina, hanno affrontato la prova.
Tutti o quasi debitamente muniti anche di cappellini, creme solari e borracce per l’acqua. “Per le strutture come faglie e pieghe – spiega poi il docente – si ricorre alla bussola geologica, che è differente dalla semplice bussola che tutti conosciamo. Aiuta a misurare l’orientamento di un elemento geologico, per esempio lo strato o un piano di faglia. Da alcuni anni io faccio utilizzare anche le applicazioni sul telefono per prendere le misure delle orientazioni”.
I partecipanti alla campagna hanno dormito in un albergo della zona. “Le escursioni e le campagne di rilevamento – sottolinea il prof. Vitale – sono una parte fondamentale della formazione degli allievi del Corso di Laurea. Ne proponiamo alcune che si protraggono anche per più di una settimana. Sono convinto che un giorno sul terreno, di attività di campo, equivalga ad un mese di lezioni, senza per questo trascurare l’importanza di una solida formazione teorica. Ragazze e ragazzi capiscono davvero cosa è la geologia, si misurano con le difficoltà di rilevare sul campo, imparano a lavorare in gruppo.
La capacità di collaborare è essenziale dopo la laurea, quando inizia la ricerca del lavoro, perché il geologo è un professionista che deve risolvere problemi, non deve solo avere una conoscenza teorica, e per farlo deve collaborare con altri professionisti, che possono essere l’ingegnere, l’architetto, il chimico, il naturalista”.
Fabio Stellato è uno degli studenti che hanno partecipato alla due giorni in Cilento. Ha 32 anni – “mi sono immatricolato all’Università diversi anni dopo il diploma” – e sta per conseguire la laurea di primo livello. È cresciuto a Pozzuoli. “Una terra nel cuore dell’area del bradisismo – dice – che certamente ha influito non poco sulla mia scelta di studiare Geologia”.
Il suo bilancio della campagna di rilevamento di metà maggio: “È stata molto interessante perché quell’area è piena di pieghe, di faglie, di fratture. È un mondo da scoprire per chi studia geologia. È come viaggiare all’indietro nel tempo per diversi milioni di anni”. Prima di questa, lo studente aveva svolto un’altra campagna di rilevamento in Italia. “In Spagna poi – racconta – dove sono stato un anno fa nell’ambito del Progetto Erasmus, ho partecipato ad una campagna che si è protratta per più di un anno in uno splendido parco archeologico nell’Aragona.
Il tratto che accomuna tutte queste mie esperienze e quelle che vivrò nei prossimi anni, nell’ambito di ulteriori campagne ed escursioni geologiche previste dal piano di studi, è che quando sei lì è un po’ come vedere le lezioni teoriche e le slides che escono dai libri e si concretizzano, si fanno realtà che puoi toccare”. C’è poi l’aspetto della socialità e della convivialità: “Mangiare insieme, scarpinare per lunghi tratti, magari neppure troppo agevoli da percorrere, dormire nello stesso albergo o in un ostello oppure in una casa sono tutti elementi che aiutano a creare il gruppo. Si forma uno spirito di squadra che accomuna noi studenti e gli stessi docenti”.
Dopo che avrà raggiunto il traguardo della Laurea Triennale, Stellato si propone di proseguire la sua esperienza universitaria con la Magistrale. “Non ho ancora deciso quale – dice – ma certamente nei prossimi mesi farò la mia scelta. Sono combattuto tra due passioni. La prima è quella per le attività di campo, che mi porterebbe ad indirizzarmi verso alcuni percorsi di laurea. La seconda è per il settore dell’analisi e dei dati”.
Il 30 maggio, intanto, nella sede del Dipartimento di Scienze della Terra (Distar) si è svolta la premiazione dei lavori sul tema delle Geoscienze e del loro ruolo fondamentale per il futuro del nostro Pianeta. Il concorso era stato bandito alcuni mesi fa dal Distar ed era rivolto agli studenti delle scuole superiori. In palio una termocamera per il laboratorio della scuola e un’escursione guidata con un docente del Dipartimento.
Fabrizio Geremicca
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Ateneapoli – n. 10 – 2025 – Pagina 13