Studenti e laureati incontrano le aziende

Grande partecipazione di studentesse e studenti che, curriculum alla mano, si sono lanciati nei colloqui con le aziende facendo i conti con gli ovvi timori reverenziali e qualche ansia. Ma negli occhi di tutti è sembrato di leggere il sottotitolo della manifestazione: meet your future. Come Alessandro Salvati, per esempio. Laureato Magistrale in Scienze chimiche, ha in programma colloqui con Coca-Cola e altre grandi aziende: “Spero che la giornata porti qualcosa di buono, sono venuto con le idee chiare.

Vorrei iniziare a lavorare quanto prima, sono molto focalizzato sul settore del Controllo di Qualità, ho pure conseguito un Master”. Incrocia le dita e non fa nomi, ma ammette: “sì, ho gli occhi puntati su una realtà in particolare”. Anna Amato, laureata in Economia Aziendale, ha concluso da poco il percorso universitario: “vorrei farmi un’idea della situazione e soprattutto provare a farmi conoscere. Sono interessata a Intesa Sanpaolo, Generali, Ferrovie dello Stato e Richmond. E quest’ultima mi attira molto perché mi piace il settore della moda”. Sul settore che le piacerebbe abbracciare, ha un’ambizione: “il marketing”.

Ha ottenuto da poco la pergamena, tesi in Neurobiologia, e la attendono confronti con Chiesi Farmaceutici, Micron e P&G – “ma farò anche un giro nei vari stand, il settore farmaceutico e biotecnologico è quello di riferimento per me”, spiega Michela. La ricerca del lavoro è iniziata da poco, ma il morale non è altissimo, a quanto pare: “la situazione è difficile”. “Ho lavorato come informatrice scientifica ma non è la carriera che fa per me. Ad ogni modo l’impatto con la ricerca di un lavoro è tosto: ci sono poche proposte, oltretutto è richiesta esperienza e ci sono limiti di età. Le paghe sono basse. Comunque non demordo”. Sull’organizzazione del Job Fair solo parole positive: “ho partecipato a manifestazioni simili alla Sapienza di Roma, ma la Federico II ha fatto meglio”.

Ci sono anche ex studenti provenienti dall’area umanistica. Come Simone De Falco, che tre mesi fa ha conseguito il titolo in Storia. “Le aziende che hanno accettato di sottopormi a colloquio – ha detto – sono del settore farmaceutico, mi ha dato l’ok anche Michelin, ma non so onestamente per quali posizioni. In generale, l’idea è capire come collegare il titolo di studio al lavoro, legame piuttosto carente nel sistema italiano. Il mio obiettivo al momento è proseguire con la formazione frequentando un Master o intraprendendo un dottorato, e non sottovaluto nemmeno l’insegnamento”.

Un percorso iniziato alla Federico II poi proseguito al Suor Orsola, per Alessia Scarpati, laureata in Lingue per la Comunicazione e la Cooperazione internazionale, con focus su francese e tedesco, la priorità è “avvicinarmi di più al mio campo di studio, per esempio customer care, interpretariato. Voglio sfruttare al meglio le conoscenze che ho maturato. Sosterrò un colloquio con Seda International Packaging Group, poi farò un giro tra gli stand”.

La giovane è in compagnia di Fabrizio Salvi, che ha terminato gli studi il mese scorso in Ingegneria meccanica per la progettazione e la produzione, anche se attualmente lavora in Ferrovie dello Stato nella protezione aziendale: “Incontrerò aziende che cercano ingegneri, naturalmente – WeBuild, per esempio. Mi piacerebbe molto lavorare come Project manager e curare il controllo, pianificazione, monitoraggio fino alla chiusura del prodotto”. In fila per un colloquio c’è Emilia Castaldo, laureata Triennale in Ingegneria aerospaziale, che ha messo nel mirino Michelin, Hitachi, MaGroup, Italo e Ferrovie dello Stato: “Vorrei fare qualcosa di attinente al mio percorso, ma so bene che bisogna adattarsi. Secondo me, delle soft skills immancabili sono il team working, una certa gentilezza nei rapporti umani e saper portare a termine gli impegni presi.

Personalmente mi riconosco proprio la capacità di adattamento”. Roberto, studente Magistrale di Economia aziendale: “sono qui per farmi un’idea e, se qualche confronto dovesse andar bene, sarei disposto ad iniziare già a lavorare – parlerò con Grimaldi, MD, Laminazione sottile”. In un ipotetico futuro lavorativo, “mi piacerebbe l’ambito della strategia aziendale e del marketing, ma sono aperto a tutto”. Sulle qualità che qualsiasi persona deve possedere oggi nel mondo del lavoro: “la capacità relazionale”. Barbara, laureata in Culture digitali, è venuta per capire “se c’è qualche realtà che possa interessarmi, non ho colloqui in programma. Appartenendo al mondo della comunicazione, credo farò un giro negli stand di Accenture e Deloitte”.

Accanto, Diana, laureata in Ingegneria gestionale, ha raccontato che “produzione e trasporti sono i settori preferiti ma, a dire il vero, sono qui soprattutto per sperimentare la fase dei colloqui e come funzionano”. Lidia, medesimo percorso, lavora al momento in ambito universitario grazie ad un assegno di ricerca, ma non è una carriera che proseguirà: “come la mia amica, trasporti e produzione sono il mio target”.

L’ultima testimonianza è di Eva Luna, che ha ottenuto il titolo in Biotecnologie mediche già da qualche anno, al quale ha aggiunto un Master in Bioinformatica, frequentato a Siena: “Quest’ultimo settore si sta espandendo moltissimo: dalla consulenza in ambito bio fino alla ricerca, per lo sviluppo di nuovi farmaci, così come nella diagnosi di malattie genetiche. È il giusto connubio tra la biologia, il mio amore, e il campo informatico”. Sui colloqui: “l’obiettivo è entrare in contatto con le aziende, farmi notare e raccontare le competenze che ho ottenuto durante il mio percorso. Alla fine si tratta di una fiera, non saranno gli incontri della vita, la prendo con leggerezza ed entusiasmo”.
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Ateneapoli – n. 10 – 2025 – Pagina 7

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