Il lavoro, oltre l’insegnamento, con una laurea in discipline umanistiche

“Gli sbocchi occupazionali dei laureati in discipline umanistiche non sono limitati a quelle sole opportunità lavorative che vengono considerate ‘tradizionali’: l’insegnamento o l’impiego nella Pubblica Amministrazione”, afferma la prof.ssa Valeria Viparelli, nell’aprire la tavola rotonda promossa con il prof. Guido Capaldo, entrambi membri del Presidio Qualità in Ateneo, lo scorso 30 marzo al Dipartimento di Studi Umanistici su “La valorizzazione in ambito aziendale delle competenze dei laureati in discipline umanistiche”. Il mondo imprenditoriale, infatti, ha aggiunto la prof.ssa Viparelli, “necessita della cultura umanistica, non solo per attività quali pubbliche relazioni, comunicazione, ufficio stampa, direttamente riconducibili alle competenze sviluppate. Il nostro laureato ha una flessibilità culturale e mentale che lo rende molto duttile e polivalente, sulla quale è possibile impiantare competenze tecniche specifiche della gestione aziendale, nei suoi diversi risvolti. Negli ultimi anni si è sviluppata una serie di opportunità in relazione all’analisi dei fabbisogni formativi, programmazione e progettazione della formazione, valutazione dei risultati. Sia nelle aziende, che negli enti pubblici”. Finalità dell’iniziativa è appunto acquisire, attraverso una serie di testimonianze, informazioni che possano fungere da indirizzo per indagini sul campo, in base alle quali progettare percorsi formativi post lauream, atti a facilitare la professionalizzazione dei laureati e l’inserimento nel mondo del lavoro. “Una Facoltà che ha come obiettivo solo l’insegnamento è destinata al fallimento. L’iniziativa di oggi coinvolge non solo il Dipartimento di Studi Umanistici, ma anche quello di Giurisprudenza e la Scuola Politecnica”, sottolinea il ProRettore Arturo De Vivo. “Dobbiamo svolgere un lavoro esemplare nell’orientamento in uscita, dato per scontato nelle Facoltà scientifiche, diverso per quelle umanistiche. Oggi non è possibile separare rigidamente i saperi: è necessaria una trasversalità. Le istituzioni sono fatte da persone che devono lavorare insieme, per farlo devono conoscersi. Oggi è un’ottima occasione per condividere”, afferma il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Lucio De Giovanni. “L’iniziativa di oggi è appunto un tentativo di contaminazione dei saperi che arricchisce e coinvolge all’esterno l’Ateneo”, prosegue Edoardo Massimilla, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici. “Ci stiamo impegnando da tempo per accorciare le distanze tra Università e mondo del lavoro, un esempio è la…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 6/2015)
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