La Guacci, nota azienda nel settore della distribuzione farmaceutica, ha premiato tre laureati meritevoli – due in Chimica e tecnologia farmaceutiche (CTF) e una in Farmacia – assegnando loro altrettante borse di studio di 1000 euro ciascuna. In particolare, l’obiettivo del marchio era attribuire il riconoscimento a tesi di laurea sperimentali che trattassero argomenti di ambito biologico e chimico. Secondo la giuria composta da tre rappresentanti del mondo accademico individuati dal Direttore del Dipartimento di Farmacia prof. Angelo Izzo, i più bravi sono stati Andrea Ventura e Assunta Passarelli per l’ambito chimico, Chiara Nucifero per l’ambito biologico.
I tre hanno ricevuto il premio durante il ‘Guacci-Day: gli studenti visitano l’azienda’, il 23 maggio, giornata organizzata proprio per la proclamazione e, in generale, per promuovere lo sviluppo della cultura farmaceutica. “Conoscevo già la Guacci e, non appena ho letto il bando sul sito del Dipartimento, mi sono candidato, anche perché sono molto fiero del mio percorso”, spiega Andrea, 24 anni, laureato in CTF lo scorso anno. Poi prosegue: “la premiazione è stata davvero bella, c’erano diversi esponenti del mondo accademico, del settore farmaceutico campano. Il prof. Ferdinando Fiorino (Coordinatore del Corso di Laurea in Farmacia) ha parlato di un suo ex tesista che ha continuato con la carriera accademica e del successo avuto a partire proprio dal Guacci Award.
Mi ha toccato parecchio. In più, mi ha fatto ben sperare l’atteggiamento dell’azienda, che organizza giornate del genere finanziando e dando spazio ai giovani”. Andrea è risultato particolarmente meritevole per la sua tesi in Chimica farmaceutica e tossicologica: “Mi sono occupato dello sviluppo di profarmaci dell’acido butirrico per migliorarne la somministrazione. Questi stessi sono stati valutati in modelli sperimentali per valutarne l’attività analgesica e l’esito è stato positivo, le risposte sono state ottime anche nei dati in vivo. L’iter è lunghissimo ma potenzialmente possono essere utilizzati”.
Ma quello della stesura della tesi, per Andrea, è stato molto altro, non solo la conclusione del percorso universitario: “Mi ha fatto scoprire un forte amore per la ricerca che non credevo di avere. Ero abbastanza sfiduciato perché si dice sempre che il settore è poco finanziato, che c’è tanta precarietà. Per fortuna il nostro Dipartimento offre tante opportunità, è un’eccellenza internazionale. Io so che voglio fare ricerca. Nei prossimi giorni inizierò uno stage in un’azienda nel settore ricerca e sviluppo”.
Assunta, anche lei ventiquattrenne e laureata in CTF lo scorso anno, parla di una visita in azienda “molto interessante, soprattutto perché gli organizzatori si sono dedicati completamente agli studenti, facendoli sentire davvero importanti. La presenza del dott. Guacci fin dal mattino poi ha fatto la differenza. L’emozione è stata tanta durante la premiazione, dopo cinque anni e tanto impegno, è stato il culmine del percorso, un riconoscimento dei sacrifici fatti”. Sulla tesi sperimentale in chimica fisica: “ho caratterizzato una struttura particolare del DNA, prende il nome di G-quadruplex, presente nel promotore di un oncogene, che può essere coinvolto nello sviluppo di un tumore, in particolare di strutture presentanti mutazioni epigenetiche”.
L’ultima battuta è sulle ambizioni future: “sto continuando a lavorare in laboratorio grazie ad una borsa di ricerca. Il mio obiettivo è proseguire con un dottorato”. Infine tocca a Chiara, pergamena in Farmacia, che la definisce “un’esperienza molto formativa, perché durante il percorso universitario sono poche le occasioni per uscire da quelle mura e rendersi conto di ciò che c’è fuori a livello lavorativo. Guacci offre una grande occasione”. Tesi sperimentale di tutto rispetto in Farmacologia: “ho verificato in particolare se il farmaco empagliflozin, che viene impiegato per il diabete di tipo 2 nella pratica clinica perché ipoglicemizzante, può avere un effetto protettivo anche sul fegato, in quanto la steatosi epatica è una complicanza di questa patologia”.
Attualmente farmacista – “è un passaggio necessario secondo me, per tutti i laureati in Farmacia” – ma, come ha scritto nell’elaborato finale, “la strada la si fa percorrendola, nulla è scontato. Lascio aperte tutte le porte”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 10 – 2025 – Pagina 29