“Si tratta di uno strumento innovativo e ancora più inclusivo rispetto ai programmi Erasmus tradizionali: offre una possibilità di mobilità a chi non può allontanarsi per uno o due semestri e al tempo stesso rappresenta uno stimolo per future esperienze più lunghe”.
La prof.ssa Margherita Brindisi, coordinatrice del Gruppo di lavoro ‘Programma Erasmus’ interno alla Commissione Internazionalizzazione del Dipartimento di Farmacia, riassume con questa formula efficace alcuni degli scopi più interessanti dei Blended Intensive Programme, ovvero i BIP, bandi che rientrano nell’orizzonte dell’Erasmus+ e prevedono la possibilità di finanziare corsi brevi e intensivi, come suggerisce il nome. Queste le caratteristiche principali: “sfruttano una modalità innovativa di insegnamento e apprendimento e sono organizzati da almeno tre istituti di istruzione superiore, gruppi transnazionali e transdisciplinari che collaborano per affrontare grandi sfide contemporanee, penso a quelle legate agli obiettivi per uno sviluppo sostenibile, per esempio”.
Quanto ai partecipanti: ogni BIP ne prevede almeno dieci: “sono chiamati a intraprendere, in qualità di discenti, una mobilità fisica di breve termine che va dai cinque ai trenta giorni, dei quali il 50% online e il 50% in presenza, per una maggiore inclusività. Non a caso la Commissione Europea considera questi programmi un mezzo per allargare ulteriormente la platea degli studenti che accedono all’Erasmus”.
Al momento, il Dipartimento di Via Montesano ne ha attivi ben tre, aperti a studenti di Triennali e Magistrali (in generale è uno strumento anche per dottorandi). Il primo, coordinato dal prof. Nicola Borbone, è ‘Plant biosystems for human health’, dedicato allo studio delle piante come risorsa sostenibile di composti bioattivi con applicazioni nei settori farmaceutico e biomedico – saranno selezionati cinque studenti per attività che, da remoto, si terranno tra il 15 aprile e il 15 maggio, mentre le attività in presenza si svolgeranno dal 29 giugno al 4 luglio presso il Grand Hotel Pianeta Maratea di Maratea. Il secondo è diretto dalla prof.ssa Roberta Teta e si intitola ‘Natural Products in Drug Discovery: from nature to the market’, che evidenzierà l’importanza dei composti naturali per lo sviluppo di nuovi farmaci.
In questo caso la selezione dei cinque studenti si è conclusa il 18 febbraio, per attività che si svolgeranno nelle medesime date e luoghi del precedente BIP; invece quelle online dall’11 al 14 marzo. Il terzo e ultimo, la cui referente è la prof.ssa Barbara Romano, è ‘Drug Discovery and Development’, l’unico che si svolgerà all’estero, precisamente all’Università di Castiglia-La Mancia dal 27 giugno al 4 luglio. “Ai ragazzi verrà impartita una didattica molto innovativa e dinamica, che prevede escursioni, momenti di confronto con la natura in gruppo, oltre alle classiche lezioni in aula erogate dai docenti delle istituzioni aderenti”. Brindisi chiude ribadendo la vera peculiarità dei BIP: “l’inclusività”.
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Ateneapoli – n. 3 – 2025 – Pagina 7