Le esperienze laboratoriali cominciano presto per gli studenti

Attenzione al benessere e alla salute dell’individuo è l’obiettivo che perseguono anche i Corsi di Laurea dell’area farmaceutica e delle Biotecnologie di area medica. A delineare l’offerta per il Dipartimento di Farmacia della Federico II è il prof. Orazio Taglialatela Scafati, docente di Biologia farmaceutica: “Due Lauree Magistrali a ciclo unico, Farmacia e Chimica e Tecnologia Farmaceutiche; tre Corsi di Laurea Triennali, Controllo di qualità, Scienze nutraceutiche e Scienze erboristiche. Poi ci sono anche Corsi di Laurea Magistrali”. L’area delle Biotecnologie mediche è rappresentata dal prof. Nicola Zambrano, docente di Biologia molecolare: “La domanda a cui molti di voi vorranno risposta è ‘Perché dovrei iscrivermi ad un Corso di Biotecnologie di area medica?’. Pensate alla situazione di grande incertezza in cui tutti noi stiamo vivendo e al ruolo che stanno avendo i biotecnologi. Questa è già un’ottima ragione”. E ancora: “Nell’area biomedica la Federico II ha una tradizione quasi secolare. Questo, però, non deve confondervi perché abbiamo un corpo docente giovane e motivato e una struttura bellissima e moderna, un luogo che è occasione di formazione e confronto”. La prof.ssa Maria Teresa Gentile, ricercatore di Patologia generale alla Vanvitelli, illustra: “Il Corso di Laurea in Farmacia vi fornisce tutte le competenze sia per lavorare in farmacia che per essere ricercatore nell’ambito dell’industria farmaceutica. Le competenze che si acquisiscono grazie alla Triennale in Biotecnologie e relativa Magistrale sono poi spendibili anche nelle applicazioni nel campo industriale, chimico e biochimico”. Avendo chiari gli sbocchi, gli studenti si informano a questo punto sugli accessi. “Farmacia e Chimica e Tecnologia farmaceutiche sono a numero programmato che, quest’anno, è stato rispettivamente di 300 e 120 posti. Di norma, la selezione si effettua con un test. Le Triennali del Dipartimento non hanno selezione all’ingresso” (Taglialatela Scafati, Federico II). “Il Corso Triennale in Biotecnologie per la Salute, di cui sono anche il Coordinatore, ha un numero programmato di 450 studenti e prevede un test di ammissione, non severo comunque come quello di Medicina. Probabilmente, anche noi aderiremo al Tolc. Quest’anno, purtroppo, la selezione si è basata sul voto di maturità e non ha funzionato” (Zambrano, Federico II). “Sono a numero programmato sia Farmacia che Biotecnologie” (Gentile, Vanvitelli). Gli sbocchi occupazionali. “Non mi preoccuperei degli sbocchi. Molti dei nostri laureati Magistrali proseguono con un dottorato, una specializzazione o entrano in ambiti aziendali. Avremo sempre più bisogno di professionisti in grado di sviluppare nuovi farmaci, nuovi presidi preventivi e di produrli. Per chi volesse c’è anche la possibilità di insegnare” (Zambrano, Federico II). “Sia con Farmacia che con CTF i ragazzi possono pensare ad altre figure professionali forse poco conosciute. Mi riferisco, ad esempio, ai vari profili che seguono gli studi clinici. Prima di andare in commercio, il farmaco deve essere testato per poi essere approvato. Anche queste figure sono importanti, contribuiscono allo sviluppo del farmaco e all’utilizzo di questo nell’uomo. Per chi è interessato all’ambito tossicologico ambientale, un ruolo interessante riguarda, ad esempio, la valutazione del rischio in ambiente lavorativo”, informa la prof.ssa Raffaella Sorrentino (Federico II). Sentir parlare di Biologia in relazione con le Biotecnologie confonde un po’ qualche studente, portandolo a credere che biologo e biotecnologo possano svolgere lo stesso lavoro. “La biologia approfondisce gli argomenti di base che riguardano i processi biologici, intendiamo ad esempio virus o batteri. Il biotecnologo studia la biologia per poi trovare delle chiavi applicative di queste conoscenze. La Biologia alimenta le Biotecnologie che poi risolvono problemi pratici, anche quelli biologici, e quindi tra le due discipline si instaura un circolo virtuoso” (Zambrano, Federico II). Punta in alto una studentessa che mira a sviluppare farmaci che contrastino il tumore. “In quest’ambito direi che tra le nostre discipline c’è un ampissimo spazio di collaborazione” (Zambrano, Federico II). Altra domanda ricorrente è se queste discipline siano adatte a chi, non avendo superato il test di Medicina, voglia rimanere in un ambito affine. “Molti studenti vengono da noi non essendo entrati a Medicina e poi restano, vincono dottorati e proseguono con la ricerca. Comprendono che forse la loro vera passione è lo studio del malato. Io stessa da bambina dicevo di voler diventare chirurgo, ma il mio reale interesse era capire come fosse fatta una persona” (Gentile, Vanvitelli). “Scegliere come ripiego non è mai una buona idea. Bisogna seguire una passione. Il medico cura il paziente con i metodi propri della clinica, il biotecnologo lo fa con i suoi strumenti” (Zambrano, Federico II). Altrettanto corpose sono, infine, le domande attinenti all’aspetto pratico di questi studi. “Farmacia e CTF sono Corsi pratici in cui gli studenti devono applicare in laboratorio le conoscenze acquisite. Nel corso degli anni, poi, le esperienze laboratoriali si sono anticipate e sono aumentate sempre di più” (Taglialatela Scafati, Federico II). “A Biotecnologie per la Salute alcune esercitazioni di laboratorio di chimica, fisica, matematica si fanno già dal primo anno, proprio con lo scopo di alfabetizzare i ragazzi” (Zambrano, Federico II). “Anche da noi le attività laboratoriali cominciano molto presto e ricordo l’importanza della tesi di laurea sperimentale” (Gentile, Vanvitelli).

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