Premio ‘Con.Scienze’ per la prima volta a un federiciano: è Luigi Bianco, tesi di laurea in Geologia Applicata

Per la prima volta un laureato della Federico II ha vinto uno dei premi per le migliori tesi di Laurea Magistrale e di Dottorato banditi dalla Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie, che ha assegnato i riconoscimenti Con.Scienze nelle cinque aree disciplinari afferenti. È Il ventisettenne sorrentino Luigi Bianco che ha prevalso nel settore Scienze della Terra, con la tesi Magistrale dal titolo ‘A workflow for integrated gravity-seismic modelling of complex salt features’. Originalità dell’argomento, metodologie utilizzate per la ricerca e qualità ed interesse dei risultati conseguiti sono stati i principali elementi oggetto di valutazione della Commissione. “Mi sono laureato in Geologia e Geologia Applicata nell’ottobre 2021, ora sto frequentando il secondo anno di Dottorato presso il Dipartimento di Scienze della Terra della Federico II. La tesi verteva sui metodi di esplorazione del sottosuolo attraverso metodologie fisiche. Io modellizzo il campo gravimetrico terrestre e le anomalie che i corpi del sottosuolo possono determinare. In particolare, per quanto concerne la tesi, mi sono dedicato alla modellizzazione dei duomi salini”. Cosa sono? “Formazioni geologiche composte da sale. Strutture molto grandi che generano anomalie nel campo gravimetrico terrestre. Elaborando questi dati possiamo ricostruire un modello di questi corpi e di quello che c’è sotto”. Non è solo questione di speculazione scientifica o di curiosità accademica: “Queste strutture sono state sempre molto studiate per le esplorazioni petrolifere. Sono, infatti, zone di accumulo di idrocarburi. Negli anni a noi più vicini, poi, sono state esplorate anche per lo stoccaggio nel sottosuolo di gas e di Co2. Possiamo conservare in queste strutture anche l’idrogeno, sul quale sono in corso numerosi studi finalizzati a utilizzarlo come fonte energetica pulita. La mia tesi, in sostanza, ha avuto ricadute molto applicative e non a caso si è svolta anche in collaborazione – sia pure telematica, perché eravamo nel pieno della pandemia Covid – con Eni”. Relatoredella tesi “il prof. Maurizio Fedi, correlatori i dottori Andrea Vitale per la Federico II e Gianluca Gabriellini in Eni”.

La partecipazione al premio Con.Scienze è nata da una proposta del Dipartimento: “Avevano chiesto  a me e ad altri laureati se fossimo interessati. Tra le tesi papabili una Commissione del Dipartimento ha poi effettuato una scrematura per individuare quella che si riteneva avesse le caratteristiche più idonee per partecipare al premio. La scelta è caduta sulla mia. A settembre 2022, dunque, mi hanno proposto nella sezione Laurea Magistrale di Scienze della Terra. Ho avuto la notizia della vittoria a febbraio, quando è stata pubblicata la graduatoria finale ed ho letto il mio nome tra i vincitori. Avrò una borsa di studio da mille euroed un attestato della Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie. È un premio che mi auguro potrà avere un peso nel mio futuro e lo considero un bel riconoscimento del lavoro che ho svolto in un anno di tesi. Mi ha reso particolarmente felice la circostanza che per la prima volta il premio sia arrivato al Sud”.

Il futuro? Da sempre nutro una particolare passione verso le sfide della ricerca ed ho scoperto durante l’attività di tutor, che ho avuto occasione di svolgere in Ateneo, che mi piace molto anche trasmettere quello che gli altri hanno dato a me. Mi stimola l’idea che la conoscenza sia un flusso continuo verso i più giovani e per questo sarei felice di poter svolgere attività didattica e ricerca in Ateneo. È anche vero, però, che il futuro ci propone grandi sfide tecnologiche – si pensi alla transizione energetica – e per questo ora anche il settore della ricerca energetica si sta muovendo verso tematiche ed applicazioni interessanti ed innovative. Se arriverà una sfida particolarmente interessante in quell’ambito forse mi piacerebbe affrontarla”.

Fabrizio Geremicca

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