Simone Magelli è il nuovo presidente del parlamentino studentesco

Simone Magelli è il nuovo presidente del Consiglio degli Studenti (CdS) dell’Università Federico II. 26 anni, napoletano, iscritto all’ultimo anno di Medicina, gli amici gli attribuiscono scherzosamente il dono dell’ubiquità per la sua capacità di essere attivo contemporaneamente su più fronti. Candidato unico targato Confederazione degli Studenti, il gruppo che in CdS detiene la gran parte dei 44 seggi, subentra al collega Fluvio Visone. “Sono stato eletto a fine luglio, con il sostegno della maggioranza dei votanti – 7 gli astenuti e/o contrari – e sono orgoglioso del supporto che ho ricevuto da tutta la squadra confederata”, specifica. Simone è in politica universitaria da sei anni: “Nel tempo ho ricoperto varie cariche, sono stato Consigliere di Dipartimento e di Scuola. Questo è il mio modo di fare la differenza. Rappresentare gli studenti è un incarico oneroso, ma garantirò sempre il massimo impegno”. Un primo obiettivo è stato già raggiunto: “Nella riunione del 27 luglio avevamo proposto un innalzamento della no-tax area per redditi fino a 30mila euro. L’innalzamento c’è stato: la no-tax area è salita da 24 a 26mila euro, andando ad includere un’ulteriore fetta di circa duemila studenti e coprendo, quindi, intorno al 60% degli iscritti”. Un dato, a suo parere, significativo “che testimonia l’accortezza dell’Ateneo verso i suoi studenti”. Con l’imminente ripresa delle lezioni, l’attenzione del parlamentino a guida Magelli non può che focalizzarsi sul binomio diritto allo studio e Green Pass, la certificazione verde che, dal 1° settembre, è necessario possedere per accedere all’università. Il Consiglio degli Studenti ne ha discusso in un incontro tenutosi il 6 settembre “e il prossimo passo sarà presentare le proposte in Senato Accademico – prosegue Simone – Concordiamo all’unanimità sulla necessità di preservare il diritto allo studio di tutti gli studenti e le studentesse. Chiederemo quindi che venga sempre garantita l’erogazione della didattica a distanza per chi, per motivi documentati, è impossibilitato ad essere presente in sede”. E ancora: “Richiederemo l’istituzione in Ateneo di presidi medici, o convenzioni con enti abilitati all’erogazione di test e tamponi gratuiti per coloro che ne abbiano bisogno per l’accesso alle sedi. Se non fosse possibile coprire tutti i richiedenti, dovrebbero avere la precedenza quelli impegnati negli esami curriculari e di laurea, nelle attività di dottorato, di ricerca o tirocinio per le tesi e nel part-time”. Altra proposta, sostenuta dalla maggioranza del CdS, “riguarda la sensibilizzazione sulla campagna vaccinale. Immaginiamo la possibilità di divulgare spot sui social o organizzare dei convegni in cui parlare dei vaccini, spiegare come funzionano e perché sono efficaci, provando ad informare e rassicurare chi non ha preso ancora una decisione”. Al momento, la questione Covid è ancora di importanza centrale e quel che preme al neo eletto presidente “è, come già detto altre volte, che nessuno rimanga indietro. Man mano, poi, ci confronteremo con le Scuole, con i Dipartimenti, per elaborare le altre questioni”.
 
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