Sofferenza per l’affollamento delle aule nei Dipartimenti del Centro storico

In piedi o seduti a terra, inizio difficile per i corsi in presenza a Studi Umanistici, Scienze Politiche e Scienze Sociali

Preciso come un orologio svizzero, meno di un mese dopo l’inizio dell’anno accademico, ecco che sull’uscio dei Dipartimenti federiciani con sede nel Centro storico si è presentato l’ospite che tutti conoscono, assai sgradito: il sovraffollamento di aule e luoghi di studio. È l’ovvio rapporto inversamente proporzionale tra gli iscritti, che aumentano, e gli spazi, che si riducono sempre di più all’osso. Uno degli ultimi casi in ordine di tempo, balzato agli onori delle cronache dipartimentali, è accaduto a Studi Umanistici, precisamente al primo anno della Triennale di Lingue – il secondo Corso per numero di iscritti dopo Lettere Moderne – cattedra di Spagnolo. Succede che, come da tabella orari definita dal Dipartimento, Linguistica spagnola 1 sia destinata all’Aula 2 della sede centrale, che può ospitare massimo 80 persone. Iniziano le lezioni e frequentano tra i 140 e i 150. Studenti in piedi, seduti a terra. Norme di sicurezza che vanno a farsi benedire. I ragazzi non ci stanno e si rivolgono, con un esposto a firma del sindacato Link, alla Coordinatrice prof.ssa Flavia Gherardi, che a sua volta riferisce ai piani alti. Risultato: Linguistica Spagnola 1 cambia aula, ora le spetta la 3, che di sedute ne ha 120. Problema risolto temporaneamente. Il titolare dell’insegnamento, il prof. Salvatore Musto, conferma tutto l’accaduto. Alla presentazione del Corso si sono presentati in 250. Per esperienza sappiamo già che non seguono tutti, infatti alle lezioni successive il numero si è attestato sui 140, 150. Oggi (10 ottobre, ndr) c’erano circa una ventina di studenti seduti accanto a me perché non c’erano più posti”. I lavori di ristrutturazione che interessano Mezzocannone 16 hanno intensificato l’emergenza, in quanto “lì ci sono le aule più capienti”. La difficoltà ad ogni modo è oggettiva: “Studi Umanistici ha conosciuto una grossa riduzione di spazi. Ho lavorato in Commissione e conosco benissimo la situazione”. Tuttavia, non sono in pochi a chiedersi come mai questa contromisura non sia stata presa ben prima che l’aula accogliesse più studenti del dovuto trattandosi, tra l’altro, di un Corso – la Triennale di Lingue e in particolare l’insegnamento di Spagnolo – che registra sistematicamente ogni anno numeri di un certo tipo. La lista degli insegnamenti in sofferenza, comunque, sarebbe più lunga. Ancora Link, infatti, ha creato sulla propria pagina un form dove gli studenti hanno potuto segnalare le criticità rispetto alle lezioni di tutti i Corsi di Laurea, inserite poi in un comunicato girato al Direttore del Dipartimento Andrea Mazzucchi. In circa cinque giorni ci sono arrivate più di 300 risposte – afferma la rappresentante Cristina Trey delle quali una dozzina sono quelle più delicate. Per esempio, Letteratura italiana 1 e 2, Letteratura Latina, Archeologia e Storia dell’Arte classica, Filosofia Morale, Linguistica italiana, Lingua francese”. Per il Sindacato, “gli anni del Covid dovevano essere sfruttati per adeguare le strutture. Ormai non si tratta nemmeno più di segnalazioni, perché la situazione la conosciamo. È anche vero che Studi Umanistici riceve meno fondi rispetto ad altri pur essendo una sorta di mini Ateneo per numero di iscritti”.

Qualche criticità si registra pure a Scienze Politiche, che ha la sua sede principale nell’ex convento di via Rodinò. Sotto la lente di ingrandimento, soprattutto i primi anni delle Triennali di Scienze Politiche e Statistica. A darne contezza è Alberto Fontana, Presidente di ViviUnina. Il problema principale è che le aule disponibili non superano i 150 posti. A questo si sono aggiunti i lavori di ristrutturazione di Mezzocannone 16 e 4 (in realtà, il Presidente Consiglio ha affermato che questa struttura è destinata alla Scuola Superiore Meridionale, ndr) e un probabile aumento degli iscritti soprattutto per Scienze Politiche”. Particolarmente calda, la condizione dell’Aula 3: “abbiamo pubblicato testimonianze fotografiche che ritraggono studenti in piedi fuori all’aula. In generale molti studenti sono costretti a sedersi a terra o ad assieparsi nei corridoi, minando anche le norme di sicurezza”. Dopo un’interlocuzione con il Presidente della Scuola di Scienze Umane e Sociali – “il prof. Consiglio si è dimostrato molto disponibile” – sono al vaglio le proposte degli studenti. “Alcuni Corsi di Laurea condividono delle lezioni – continua Fontana – per esempio Scienze dell’Amministrazione, che ha un’affluenza più bassa, potrebbe accogliere parte degli studenti di Scienze Politiche per gli insegnamenti comuni. Si tratterebbe solo di una situazione temporanea, è chiaro”.

Ultima punta del triangolo, ilDipartimento di Scienze Sociali, che sembra aver sofferto solo inizialmente il sovraffollamento. Almeno stando a quanto dice Antonio Lamagna di Udu che, tra l’altro, assieme a ViviUnina ha inviato una lettera ai vertici di Dipartimenti e Scuola di Scienze Umane lo scorso 3 ottobre. I primi dieci giorni sono stati una mattanza per le nostre Triennali, ovvero Sociologia e Culture digitali (in parte dirottata da qualche tempo a San Giovanni a Teduccio, dove ha sede pure la Magistrale in Innovazione Sociale ndr). Persone sedute per terra, altre che correvano a destra e sinistra alla ricerca di una sedia, a tal punto che spesso noi rappresentanti abbiamo dovuto dare le nostre. Abbiamo subito provato a risolvere il problema innanzitutto assieme alla Direttrice del Dipartimento Dora Gambardella. In sostanza, si è deciso di trasmettere in streaming in alcune aule vuotele lezioni che registravano i numeri più alti. Non è una soluzione che ci piace, ma è l’unico compromesso accettabile data la situazione del Centro storico, che ha strutture piccole e fatiscenti”. Dopo le prime settimane, per fortuna, “il sovraffollamento ora sembra solo un brutto ricordo. È un problema che si ripresenterà, data la crescita dei numeri del nostro Dipartimento. Ad ogni modo ci aggiorneremo nel corso dell’anno con il Presidente Consiglio, che si è dimostrato sempre molto disponibile”, conclude Lamagna.

Claudio Tranchino

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