Terzo posto overall nella categoria Driverless, riservata alle vetture a guida autonoma, per il team federiciano al campionato mondiale Formula Student
Ancora una volta il team UniNa Corse è sul podio del campionato mondiale di Formula Student di Varano de’ Melegari (Parma), una delle principali competizioni del settore motorsport per studenti, cui hanno partecipato 60 squadre provenienti da oltre 17 Paesi. Per il terzo anno di fila la squadra si è classificata prima tra i team italiani e in questa edizione ha vinto il terzo posto overall nella categoria Driverless, riservata alle vetture a guida autonoma. A condividere gli allori i team di Tallinn e Praga, riconosciuti tra i più veloci e performanti d’Europa. Un risultato che sottolinea la costante crescita e il grande impegno del team federiciano, che continua a distinguersi nella categoria Driverless.
La guida autonoma presenta tutta una serie di sfide rispetto a quella con pilota. Un concetto da tenere a mente: “Mai dimenticare dove il controllo ‘deve andare’. Si parte sempre con la simulazione al computer e a volte è un po’ difficile capire qual è l’obiettivo finale di un codice – spiega Francesco Conversano, studente al secondo anno della Magistrale in Autonomous Vehicle Engineering, Direttore tecnico elettrico di UniNa Corse – Proprio per questo la parte clou è quella finale di test; quest’anno abbiamo cercato di anticipare questo momento”.
Affinché il codice possa performare al meglio è fondamentale comprendere la vettura dal punto di vista meccanico. ‘Gaiola’, l’autovettura in competizione, ha mantenuto il cuore meccanico dell’anno precedente, ma ciò non vuol dire che il team non ci abbia lavorato. “Non l’abbiamo riprogettata, ma riprodotta e revisionata per sostenere un evento con mesi di test sul telaio, gli pneumatici, la power unit, al banco prova motore e nella Galleria del Vento della Federico II. Questo ci ha permesso di raccogliere dati numerosi e dettagliati e costruire digital print per prevedere i comportamenti della vettura – spiega Giovanni Marciello, al terzo anno di Ingegneria Meccanica, Direttore tecnico meccanico – Abbiamo ristudiato e validato modelli che conosciamo e che possiamo migliorare nel futuro per rimanere all’avanguardia”.
Prossimo obiettivo: la costruzione di un’autovettura elettrica, progetto a cui il team ha lavorato già quest’anno in parallelo. “Alcuni di noi erano impegnati in entrambi i progetti ed è stata una sfida completamente nuova che ha previsto una riorganizzazione della squadra, dei progetti e del design e una nuova divisione delle ore di lavoro”, racconta Giovanni. Concorda Francesco: “È stato più complesso dal punto di vista organizzativo portare avanti due progetti contemporaneamente”. L’elettrico, sottolinea, “performa meglio nel driverless. È più facile da un punto di vista di controllo della vettura, perché il motore a combustione non ha un andamento lineare, invece quello elettrico sì; si devono cambiare le marce, frenare con il pedale”.
Nel team non solo ingegneri, ricorda Raffaella Amarante, studentessa al terzo anno di Ingegneria Gestionale per la Logistica e la Produzione, Direttore Commerciale: “Nel team proveniamo da più di 17 Corsi di Laurea, come Economia, Giurisprudenza o Scienze della Comunicazione e partecipare a una competizione come Formula Student permette di ottenere competenze trasversali, che vanno dal lavoro di squadra ad abilità gestionali”.
Quest’anno, infatti, UniNa Corse ha curato ancora di più la comunicazione, online e offline, su 5 canali, partecipando a ben 15 eventi.
Terzo posto anche per il reparto di Business Case Analysis. Lo scopo era “portare agli investitori un’idea di start up legata alle tecnologie impiegate anche sulla vettura”, spiega Raffaella. “Trydar – questo il nome del business proposto – sfrutta gli strumenti di telerilevamento, LiDAR, e la telecamera 3D ZED 2i, per aiutare l’utente nella scelta dell’arredamento della casa o degli accessori e degli abiti per evitare la perdita di tempo e ridurre le emissioni di CO2”.
Partecipare al Formula student è “un’emozione che non si riesce a spiegare a parole – afferma Francesco – La tristezza più grande è che è l’ultima volta che corri con la macchina con cui hai trascorso un anno intero. La gioia è mettersi a confronto con i grandi, perché ci si porta a casa sempre qualche insegnamento”. Per Giovanni la soddisfazione è “vedere realizzato il risultato del lavoro di anni e stare lì, insieme a team europei di grande spessore, e lasciare indietro altre squadre che hanno iniziato come noi”.
Eleonora Mele
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Ateneapoli – n.13-14 – 2024 – Pagina 13–14