“Ci è sembrata un’ottima occasione per comprendere cosa i professori universitari si aspettano da noi e su quali argomenti bisogna insistere per colmare alcune lacune”, afferma Mario, liceo scientifico Giuseppe Mercalli, neo-iscritto al Corso di Laurea in Economia Aziendale relativamente ai precorsi della Scuola Interdipartimentale di Economia e Giurisprudenza appena terminati, iniziativa (che si è svolta nella settimana dal 9 al 13 settembre a Palazzo Pacanowski) a supporto delle matricole.
Un assaggio di vita universitaria e di ‘pillole’ di discipline – Matematica, Diritto ed Economia Aziendale – prima delle lezioni vere e proprie che sono partite il 16 settembre. “Io – aggiunge il neo studente – non possiedo solide basi di matematica finanziaria e, in generale, di economia, quindi ho trovato molto utile avere almeno una prima infarinatura di quelle che saranno discipline cardine della mia carriera universitaria”.
Non è una sconfitta ammettere le proprie debolezze, lo puntualizza anche il compagno e collega Luigi, che ammette: “pur non avendo brillato durante il liceo in materie come la matematica, per la quale comunque possiedo buone basi, ciò non significa che non si possa ripartire da zero con nuovi obiettivi mirati al mondo del lavoro – io vorrei operare nel settore del marketing – Intendo abbandonare il mio vecchio metodo per un approccio più maturo allo studio. So che non sarà facile ma con la buona volontà e lo sforzo si può raggiungere qualsiasi obiettivo. I docenti che ho incontrato hanno rinsaldato questa mia convinzione”.
Per Stefano, maturità classica al liceo Jacopo Sannazaro, Economia Aziendale è stata una scelta semplice: “Ho sempre saputo che, una volta completata la scuola, avrei seguito la scia di mio padre, bancario aziendale. È un ambiente che mi piace e con cui ho già familiarità. Ciò, però, non significa che non mi dovrò impegnare. So che dovrò studiare tanto, spero di ottenere anche degli ottimi risultati. La mia famiglia ci tiene tanto alla mia formazione”.
I precorsi “mi sono serviti proprio a conoscere e lavorare per superare i miei limiti”. Seguire le orme paterne o materne è una volontà diffusa tra molti studenti. Marialuce, liceo scientifico Renato Caccioppoli, afferma di essersi orientata su Economia e Commercio per “il lavoro di mia mamma che è consulente finanziario”. Si dice da sempre affascinata “dalle dinamiche aziendali”. I precorsi – “che mi hanno già catapultata in quello che sarà per almeno altri tre anni il mio presente” – hanno però acuito “le perplessità che già mi affliggevano, data, ad esempio, la mia totale impreparazione nel Diritto. I miei nuovi compagni ed i ragazzi di anni successivi al primo, però, mi hanno tranquillizzata. Sostengono che c’è molta solidarietà e che i professori sono super disponibili nel fornire supporto e spiegare passi che non sono chiari”.
C’è chi sceglie di intraprendere un cammino sconosciuto e fa affidamento solo sulle proprie passioni (“Nella mia famiglia non ci sono persone laureate”) come Ginevra, liceo Eleonora Pimentel Fonseca, indirizzo linguistico, che vuole frequentare Giurisprudenza: “Ho sempre nutrito una fortissima predilezione per la difesa dei più deboli e la giustizia in generale. La scelta di iscrivermi a Giurisprudenza è stata immediata e sono molto emozionata. I professori poi mi sembrano estremamente competenti e anche abbastanza alla mano. Insomma, sono pronta per affrontare tutto ciò che mi aspetta, anche se ciò vorrà dire faticare un po’”.
“La memoria sarà la nostra migliore amica, ecco perché comincerò da subito con gli integratori al fosforo”, confessa ironicamente Andrea, maturità classica presso il liceo Gian Battista Vico, altro aspirante dottore in Giurisprudenza. “Secondo i miei amici che già frequentano questo percorso, per superare gli esami occorrono un 70% di preparazione e un buon 30% di fortuna, che fa sempre comodo. Secondo me, c’è un’altra cosa fondamentale: la motivazione. Senza quella non si va da nessuna parte, ed è proprio quello che ci hanno fatto comprendere durante i precorsi. Dal canto mio, sono sicuro che quella non mancherà mai”.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n.13-14 – 2024 – Pagina 39