A Scienze dei Servizi Giuridici, tre percorsi per intercettare “studenti inizialmente titubanti sul loro futuro, che si approcciano al diritto timidamente per poi scoprire che è bello e che, tutto sommato, è una materia interessante”. Così la prof.ssa Andreana Esposito, Coordinatrice del Corso di Laurea, inizia a raccontare una Triennale che definisce “autosufficiente” perché, “anche se non si desidera continuare gli studi, alla fine del percorso non si ha semplicemente un titolo, ma si acquisiscono competenze valide”, il che è possibile anche grazie alla “nostra cifra caratterizzante”: un “passaggio immediato dalla teoria alla pratica, con un’integrazione tra teoria e operatività che si riflette sia nel momento della docenza che dello svolgimento delle attività, dove i ragazzi sono coinvolti attivamente quasi fin da subito con esercizi pratici”.
Per chi volesse operare un confronto con gli esami della Magistrale a ciclo unico, c’è una tendenza che salta subito all’occhio: “come la Triennale ricalchi l’impostazione tradizionale di studio del diritto, il che consente di avere una conoscenza generalista del mondo giuridico, ma comunque completa. Non ci sono specializzazioni, ma una visione ampia, solida ed esaustiva del panorama teorico e professionalizzante”, al netto del fatto che resta comunque aperta la porta della Magistrale, con la possibilità di passaggio direttamente al quarto anno grazie al sistema di riconoscimento di esami e crediti, che vengono quasi tutti convalidati.
Tra i tre percorsi offerti, quello che più ricalca le orme della tradizione giuridica classica è l’indirizzo ‘Istituzionale’, con la presenza di colonne portanti quali Procedura Penale e Civile e che promette di aprire un ampio ventaglio di strade: prima fra tutte, la professione di consulente del lavoro, grazie ad “un’importante convenzione con l’Ordine professionale, che permette agli studenti di svolgere un periodo di tirocinio lì”, ma anche la possibilità di sostenere il concorso per entrare nelle Forze dell’Ordine o lavorare come assistenti legali negli uffici o, ancora, ricoprire alcune posizioni nella Pubblica Amministrazione. Gli altri due profili, invece, sono decisamente più specifici.
Da un lato, il posto perfetto per chi sognasse di diventare procuratore sportivo o un dirigente del proprio club del cuore: si tratta di ‘Diritto e Management dello sport’ dove, al primo anno, vi confronterete con gli intramontabili Diritto Privato e Diritto Costituzionale, affiancati da Diritto dello sport e Storia sociale e giuridica dello sport. Dall’altro, invece, ‘Scienze dell’investigazione e della sicurezza’: inizialmente descritto come il posto ideale per chi ritiene di avere una sorta di ‘sesto senso’ e vuole sfruttare il proprio istinto vestendo i panni dell’investigatore privato, oggi, invece, come rivela la prof.ssa Esposito, molti ambiscono ad entrare nelle aziende nel ramo della sicurezza.
In ogni caso, al primo anno entrerete subito nel vivo con Storia del Diritto Penale e Cyber Law and Digital Technologies, per poi passare a Diritto Costituzionale e tutela dei diritti fondamentali e Istituzioni di diritto privato: tutela della Proprietà Industriale e Diritto della Privacy. Perché scegliere di frequentare Scienze dei Servizi Giuridici alla Vanvitelli? “I miei studenti li conosco tutti per nome. Cerchiamo di creare una comunità che non esista solo sulla carta, ma nella realtà. Siamo molto presenti in Dipartimento e mi sento di dire che siamo davvero vicini agli studenti”.
Per loro, il consiglio “è uno solo sempre: siate curiosi. Come quando, da bambini, chiediamo continuamente perché. È qualcosa che, crescendo, si tende a dimenticare e, invece, è la molla che ci fa andare avanti e ad essere continuamente aperti verso tutto e verso tutti, che è poi ciò che spinge alla conoscenza e al voler imparare sempre più”.
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Guida Universitaria – Pagina 98
Scienze dei Servizi Giuridici, un Corso “autosufficiente”
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