Nuova delegata alla Comunicazione: è la prof.ssa Deborah Scolart

L’Orientale ha una nuova delegata alla Comunicazione. Si tratta della prof.ssa Deborah Scolart, Associata di Diritto Musulmano e dei Paesi islamici al Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo dal novembre 2022, che prende il posto del prof. Fabio Amato, destinato nel frattempo ad un ruolo manageriale nella gestione di un Centro Interdipartimentale che ne unisce diversi al suo interno. “Il mondo è cambiato, così come è cambiato il modo di informarsi da parte dei giovani – ha detto la docente ad Ateneapoli – la concorrenza è aumentata molto negli ultimi decenni nonostante le unicità de L’Orientale.

Di conseguenza, è fondamentale la valorizzazione di cosa sappiamo fare”. Sulla strategia da seguire: “sarà in continuità con quella del mio predecessore”. Su ciò che bisogna fare nel futuro prossimo: “innanzitutto potenziare il sito web, valorizzando in particolare una sezione, magari interamente in inglese, per migliorare la visibilità all’estero e attrarre ancora di più”. E se si parla di comunicazione, ineludibili i social: “dobbiamo aumentare la presenza”. Al momento l’Ateneo ha un proprio account ufficiale su Facebook, Instagram, X; senza dimenticare quelli su Youtube e Whatsapp (canale attivato nel febbraio del 2024 che nell’agosto dello scorso anno annovera 1.955 iscritti).

Manca all’appello Tik Tok, di fondamentale importanza se il target di riferimento sono i più giovani. “Ci stiamo lavorando, ma non ci arriveremo domani. Bisogna farlo nel modo opportuno e con competenze specifiche. La comunicazione va adattata a ogni piattaforma e pubblico di riferimento”. Non mancano i problemi: “per Atenei piccoli come il nostro è più difficile arruolare risorse ad hoc, ma la nostra forza sono la qualità dei progetti e il fermento culturale e scientifico”.

E a proposito di debolezze, nel Piano di Comunicazione 2024/26 sono elencate le principali a proposito dell’immagine e della reputazione dell’Ateneo: bassa capacità di programmazione delle iniziative; poco coordinamento dei flussi di comunicazione interna; accentuata competitività; eccessiva personalizzazione delle iniziative e dei progetti; comunicazione autoreferenziale. La docente si sofferma in particolare sulla visibilità degli eventi: “promuoviamo tantissime cose e abbiamo competenze davvero uniche, vogliamo e dobbiamo valorizzarle molto di più. Stiamo riflettendo sulla possibilità di rendere alcune manifestazioni più aperte alla città e al territorio”. I punti forti, invece, consistono nell’ampia rete di relazioni internazionali; nella vasta gamma di conoscenze e capacità di relazioni interdisciplinari; nella peculiarità delle strutture dell’Ateneo.

Infine, guardando ancora al Piano di Comunicazione, alla voce risorse economiche si auspica “un riconoscimento compreso tra 30 e 50 mila euro per anno, cui andranno aggiunte le risorse destinate alla comunicazione dai Dipartimenti e previste sui progetti e le iniziative finanziate con fondi esterni”. La neodelegata conferma i numeri: “vorremmo provarci, perché per avere competenze servono risorse. In questo primo trimestre, comunque, l’obiettivo della commissione è mettere su una scaletta di priorità e capire quanti fondi ci sono e quanti possiamo chiederne”.
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Ateneapoli – n. 9 – 2025 – Pagina 35

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