L’Orientale lascia a studentesse e studenti la possibilità di costruire il proprio piano di studio in autonomia, assemblandolo secondo i propri interessi. Ma qual è il metodo migliore per strutturarlo e secondo quali modalità? Come muoversi per eventuali modifiche da apportare? A tutte queste domande – e a tante altre – stanno rispondendo i Coordinatori dei Corsi di Studio durante il seminario UNIORienta, evento scandito su otto appuntamenti, spalmati a loro volta tra il 6 e il 20 novembre e organizzato online per agevolare coloro che hanno difficoltà a raggiungere le sedi dell’ateneo o sono ancora in fase di preiscrizione. Tolto il primo incontro introduttivo, tenuto dalla dott.ssa Francesca Izzo, referente Segreteria Studenti, ognuno dei successivi è stato dedicato ad un singolo Corso (due al massimo).
Il motivo che ha spinto l’Ateneo ad organizzare questi incontri lo si rintraccia nella natura stessa del piano di studio: “un adempimento obbligatorio per lo studente, che deve indicare tutte le attività formative previste dall’Ordinamento didattico del Corso di studio scelto, compreso l’esame a scelta libera”, si legge nella definizione presente sul sito. E c’è anche una tempistica da rispettare: entro il 10 gennaio, il Piano va consegnato.
Per entrare nel merito dei suggerimenti dei docenti e delle domande degli studenti, Ateneapoli ha contattato la prof.ssa Jana Altmanova, al secondo mandato da Coordinatrice della Triennale in Mediazione linguistica e culturale – il Corso con più iscritti di tutto l’Ateneo stando ai numeri del passato anno accademico – che l’8 novembre, assieme al collega prof. Sergio Piscopo, referente Orientamento del Corso, ha condotto l’appuntamento online per ragguagliare i propri studenti sul Piano.
Come tutte le iniziative relative all’orientamento, lo scopo generale è guidare “gli iscritti al meglio in base alle proprie vocazioni”, ha esordito la docente. Che poi ha sottolineato la peculiarità di UNIORienta: “per garantire e fornire maggiore ricchezza formativa abbiamo anche rose di insegnamenti e per alcuni ambiti, che tematicamente sono comunque delineati come quello storico-culturale o antropologico-filosofico, arriviamo anche a quattro esami. E in questo caso, nella scelta, studentesse e studenti possono essere meglio guidati da un docente”.
Ma non solo, perché i dubbi possono sorgere anche sull’aspetto organizzativo, ovvero “loro potrebbero non avere ben chiaro in base a quali criteri scegliere e come fare materialmente per reperire informazioni”. E a proposito delle domande più frequenti che i professori ricevono, Altmanova parla di “questioni di tipo pratico”.
Vale a dire: “talvolta vanno più sui contenuti, capita che non gli sia molto chiaro il contenuto e il programma di determinati esami, ed eventi del genere sono utili per entrare nel merito, ma pure per rimandare al sito e aiutarli a capire come reperire al meglio le informazioni necessarie”. In ottica riforma degli ordinamenti, che dovrebbe avvenire il prossimo anno accademico come più volte annunciato su queste pagine nei mesi scorsi, L’Orientale sta riflettendo molto “sulla specificità dei Corsi di Laurea: stiamo valutando di modificare il nome di certi esami e di orientare il contenuto verso una maggiore aderenza al percorso di riferimento per rendere ancora più chiaro perché quell’insegnamento afferisca proprio a quella Triennale o Magistrale”.
Infine, la docente ribadisce il consiglio che si trova ad offrire più spesso ai ragazzi che nutrono più di un dubbio sulla compilazione del Piano: “il punto di partenza fondamentale è la comprensione del contenuto di una disciplina”; da questo presupposto di metodo “si può strutturare il tutto in base alle aree in cui ci si specializza (nel caso di Mediazione, le due lingue scelte). E aggiungo che le cosiddette materie affini contribuiscono a un approfondimento disciplinare che arricchisce molto la formazione dello studente”. Una cosa è certa: “concediamo spazio a una certa libertà di scelta, e intendiamo conservarla”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n.18 – 2024 – Pagina 29