“Navigare tra i ghiacci”: il sogno di Erika, neo-laureata in Conduzione del Mezzo Navale

“Ho sempre desiderato navigare. Volevo imbarcarmi, lavorare in mare. Non ho mai pensato a nient’altro”: è decisa, sorridente e appassionata Erika Leonzio, 22 anni, da poco laureata alla Triennale professionalizzante in Conduzione del Mezzo Navale all’Università Parthenope. Viene da Tollo, paese in provincia di Chieti in Abruzzo, e ha scelto un percorso poco battuto ma pieno di fascino e concretezza, optando per il curriculum Coperta.

“Dopo aver frequentato l’Istituto Nautico, ho continuato su questa rotta. Mi sono iscritta alla Triennale nel settembre 2021 e mi sono laureata a marzo 2025. Sono soddisfatta, perché ho concluso gli studi in tempo, anche se gli imbarchi hanno inevitabilmente allungato un po’ i tempi”, racconta. Tre imbarchi in tre anni: esperienze intense. “Ogni volta che sali a bordo impari qualcosa di nuovo, ma soprattutto impari a conoscere te stessa. Vivi con persone di culture diverse, sei lontana da casa, affronti momenti difficili.

Cresci. Torni diversa da come sei partita”. Gli imbarchi, però, seguono una logica che non sempre coincide con quella accademica: “Non dipendono dall’università, ma dalle compagnie di navigazione. Può capitare di dover aspettare due, tre o anche quattro mesi tra un imbarco e l’altro. Questo a volte rallenta il percorso, ma è parte del gioco”. Ha scelto la Parthenope con convinzione: “Questo è un percorso unico nel Sud Italia. Rispetto alle accademie, permette di avere sia la pratica che un titolo universitario che è ciò che fa la differenza. Nella vita non si sa mai cosa può succedere. Magari un giorno si decide di fermarsi, di lavorare a terra, avere una laurea apre più strade”.

Il legame con l’Ateneo è stato autentico, costruito giorno dopo giorno tra aula e bordo: “Io e i miei colleghi siamo cresciuti insieme, ci siamo supportati. I professori ci hanno trasmesso passione, ci hanno aiutato nei momenti di incertezza. Ogni lezione mi ha lasciato qualcosa. È un ambiente dove ti senti parte di qualcosa, dove riesci a vedere negli occhi di chi ti circonda la tua stessa passione”. Uno dei momenti più significativi è arrivato quando l’Università ha promosso un bando per lavorare su navi da crociera: “È stato il mio primo vero colloquio. Mi sono preparata tantissimo, ero emozionata. Superarlo è stato un traguardo enorme”. Da allora Erika continua a lavorare nel settore crocieristico, che sente sempre più suo: “Mi piace questo ambiente. Spero davvero di poter continuare a lavorare sulle crociere come Ufficiale di Navigazione”.

Per la tesi ha scelto un tema affascinante e d’attualità: la navigazione polare. “Non ho ancora avuto l’opportunità di navigare fra i ghiacci, ma è il mio sogno. Con il riscaldamento globale, si stanno aprendo nuove rotte nei mari del Nord, passaggi che offrono vantaggi in termini di tempo e costi. È un settore in espansione, e mi piacerebbe un giorno esplorarlo in prima persona”. Lo sguardo è già rivolto al futuro: “Vorrei iscrivermi ad un percorso di studi Magistrale, ma compatibilmente con il lavoro che svolgo. Per adesso continuo a navigare, senza smettere di guardare avanti”. A chi sogna una carriera in mare, lascia un messaggio limpido: “Se ami davvero questo mondo, buttati. È faticoso, ma ti ripaga. Questo Corso di Studi ti forma, ti fa vivere esperienze vere. E ti dà una preparazione solida, che resta tua per sempre”.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n. 8 – 2025 – Pagina 35

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