Si chiama Circolab l’app vincitrice della seconda edizione della Circular Spring, l’iniziativa dell’Università Parthenope dedicata all’economia circolare coordinata dalla prof.ssa Ilaria Tutore, docente di Economia e Gestione delle Imprese, insieme al prof. Pasquale Marcello Falcone, che insegna Politica Economica. A realizzarla è stato il team MFR Group, composto da Rebecca Tangredi, Valeria Librera e Maria Augusto Chirico, tutte studentesse del Corso di Laurea Triennale in Management delle Imprese Internazionali.
“Non conoscevo le mie colleghe prima del progetto – racconta Rebecca – ma abbiamo fatto squadra sin da subito grazie alla spinta comune che ci ha mosse: dare una risposta concreta ad un problema quotidiano”. L’idea dell’app nasce infatti da una riflessione semplice ma condivisa: “Quante volte ci capita di buttare un oggetto elettronico senza neanche provare ad aggiustarlo? Un tostapane, una piastra per capelli, una stampante…”. Da qui la constatazione: non sappiamo come riparare gli oggetti né dove andare, e per abitudine compriamo e gettiamo invece di riutilizzare. “Circolab nasce proprio per questo: vuole essere uno strumento per cambiare mentalità e guidare le persone nella riparazione, anziché nella sostituzione”.
Presentato a Villa Doria d’Angri, in occasione della Giornata Nazionale della Bioeconomia, il progetto ha convinto la giuria. “Sono state presentate quattro idee di app, ma alla fine sono stati decretati due gruppi finalisti, tra cui il nostro – prosegue Rebecca – È seguita poi una votazione tramite QR code, a cui hanno partecipato studenti, docenti e anche il Rettore. Abbiamo sudato fino all’ultimo perché ce la siamo contesa, alla fine abbiamo vinto con due o tre voti di scarto. Il Rettore poi ci ha consegnato una pergamena che ufficializzava la vittoria.
Non ce lo aspettavamo: ci eravamo impegnate al massimo, ma con poco tempo a disposizione pensavamo che ci fossero proposte più convincenti. Invece ce l’abbiamo fatta e siamo felicissime!”. La proposta ha colpito per la sua concretezza e completezza: “Abbiamo realizzato un PowerPoint con uno slogan e un logo originale: Riusa, Ripara e Riduci. L’app, progettata su Figma, è articolata in due sezioni: una con video tutorial per chi vuole provare il fai-da-te e un’altra che, tramite geolocalizzazione, aiuta a trovare i centri di riparazione più vicini”.
Un’ulteriore funzione distintiva è quella legata alla sostenibilità ambientale. “L’app mostra quanta CO2 viene risparmiata ogni volta che si sceglie di riparare un oggetto invece di acquistarne uno nuovo. Abbiamo ritenuto fondamentale inserire anche questo aspetto per aumentare la consapevolezza dell’impatto positivo di ogni singola azione”. Secondo Rebecca, ciò che rende Circolab unica è proprio l’integrazione di strumenti pratici e informativi.
“Ci siamo chieste se esistesse già un’app che unisse tutorial, mappe dei centri di riparazione e calcolo dell’impatto ambientale. La risposta è stata no. Circolab è pensata per essere accessibile, inclusiva, adatta anche a chi ha poca dimestichezza con la tecnologia”. La presentazione si è chiusa con un messaggio forte e chiaro: “Abbiamo bisogno di più fatti e meno parole. Ogni riparazione è un passo concreto verso un futuro sostenibile. Con Circolab vogliamo spingere le persone a dare nuova vita agli oggetti e una mano al pianeta. Perché conoscere la realtà – conclude Rebecca – è il primo passo per cambiarla”.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n. 10 – 2025 – Pagina 35