Intervista al Rettore Lucio d’Alessandro
“C’è una parola chiave nella nostra nuova programmazione triennale ed è lavoro. Gli obiettivi dei rinnovati percorsi formativi, individuati anche e soprattutto attraverso le linee guida del PNRR, hanno come principale bussola il futuro occupazionale dei giovani che ci affidano la scelta più importante della loro vita”: il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa prof. Lucio d’Alessandro fa il punto sul Piano Triennale di sviluppo dell’Ateneo.
Sottolinea: “Sia per la didattica sia per la ricerca punto qualificante della nostra prospettiva è la convinzione che soltanto se si mettono insieme mondo della formazione e mondo del lavoro si possono creare le premesse di un sistema virtuoso e duraturo. In questa prospettiva, uno sforzo significativo ha già caratterizzato la precedente programmazione: abbiamo cercato di colmare quello scollamento tra la teoria dell’accademia e la prassi del mondo del lavoro che tanto ha penalizzato il Paese”. Il prossimo triennio: “ci vedrà perseguire questo obiettivo con ancora maggiore tenacia, poiché sarà caratterizzato dalle risorse cospicue destinate dal PNRR ad ecosistemi dell’innovazione, a partenariati estesi, a dottorati di ricerca industriali la cui premessa è la collaborazione non a posteriori ma a priori, già nella fase progettuale, tra enti di ricerca, università e imprese”.
Per perseguire gli obiettivi elencati dal Rettore, l’Ateneo già da qualche anno ha un Comitato di indirizzo didattico in ogni Corso di Laurea, costituito da docenti, esperti e rappresentanti del mondo delle imprese e delle professioni di quel settore specifico, che, ricorda d’Alessandro, “aggiorna annualmente l’offerta formativa del Corso di Laurea, calibrandola anche sulle nuove abilità richieste dal mercato e dalle nuove professioni”.
La formazione dell’umanista digitale, va avanti nella sua disamina il Rettore, è una delle grandi sfide che il Suor Orsola, “anche in questo caso di pari passo con gli obiettivi del PNRR, lancia per il prossimo triennio. Una sfida che valorizza la circostanza che l’Ateneo in questo ambito è pioniere in Italia esattamente da un decennio, da quando ha ideato il primo Dottorato di ricerca italiano in Humanities and Technologies che vanta il 100% di collocazione lavorativa dei suoi dottori di ricerca e che oggi è confluito anche nelle alleanze accademiche strategiche dei dottorati di ricerca nazionali finanziati dal PNRR come quello in Digital Transition for Heritage”.
Si tratta di un percorso formativo di alta specializzazione che l’Università Suor Orsola Benincasa guida all’interno di un consorzio con dieci Atenei italiani (da Venezia a Bari), il CNR, l’Istituto di Scienze del patrimonio culturale e il Ministero della Cultura. Per raggiungere l’obiettivo di coniugare al meglio formazione umanistica e innovazione digitale, nel prossimo triennio si punterà in particolare sul Corso di Laurea Magistrale in Digital Humanities. “Nel suo indirizzo per le materie letterarie, esso dà ampio spazio a metodi e strumenti di ricerca e formazione per docenti, insegnanti e animatori digitali richiesti nella cosiddetta smart school e nel suo indirizzo per i beni culturali permette l’acquisizione di saperi e competenze di grande innovazione. Penso al Data mining ai 3D renderings fino alle tecniche di Historical GIS, solo per fare alcuni esempi”.
C’è, poi, l’indirizzo per formare il giurista per le nuove tecnologie all’interno del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza: “Lì c’è anche uno specifico indirizzo per la preparazione al concorso in magistratura. In una società in rapida trasformazione il giurista 2.0 è diventato un professionista consapevole non solo delle contraddizioni che il mondo globale pone alla cultura dei diritti (il conflitto russo-ucraino in atto ne è testimonianza lampante) ma della complessità dei mutamenti indotti dalla tecnologia. Si pensi anche solo all’accelerazione impressa dalla pandemia al diritto, ad internet quale spartiacque fra inclusione ed esclusione sociale, alle implicazioni giuridiche (e anche etiche) della dittatura dell’algoritmo, alla protezione dei dati, alla privacy, al diritto d’autore nell’era del digitale”.
L’Ateneo, conclude il Rettore, guarda al prossimo triennio con l’ottimismo determinato dal fatto che “il Suor Orsola è tra le poche Università italiane in crescita costante di immatricolati negli ultimi anni. Siamo in controtendenza rispetto al dato nazionale e credo che sia anche merito dell’attenzione alle nuove sfide della formazione”.
Fabrizio Geremicca