Sono stati premiati per lavori di tesi sulle implicazioni etiche e sociali derivanti dall’uso delle tecnologie digitali
Un ricercatore ed una dottoranda della Federico II hanno vinto Etic 2022: un concorso che premia con mille euro le tesi di laurea magistrale e quelle di dottorato di ricerca che trattano temi riguardanti le implicazioni sociali ed etiche derivanti dall’uso delle tecnologie digitali. È bandito dal 2010 dai Distretti italiani del Rotary International in collaborazione con AICA e con il patrocinio della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), con l’obiettivo di valorizzare le tematiche dell’etica applicata alle tecnologie digitali. I vincitori dell’edizione del 2022 sono gli ingegneri Stefano Marrone e Franca Rocco di Torrepadula. Il primo è stato premiato per la tesi di dottorato dal titolo “Trustworthy AI: The Deep Learning Perspective” che ha avuto come tutor il prof. Carlo Sansone. La seconda ha vinto il premio grazie alla tesi di laurea magistrale dal titolo “Un sistema basato su AI per la gestione della rete di mobilità in una Smart City”. Rocco di Torrepadula ha 23 anni, è napoletana ed è attualmente impegnata in un dottorato di ricerca. “Il lavoro della mia tesi di laurea – racconta – è durato da marzo ad ottobre 2022. Ha riguardato la progettazione di un sistema per la gestione ottimale della rete di mobilità e del trasporto pubblico in una smart city. Mi sono avvalsa del contributo di Hitachi e mi sono soffermata in particolare sulla sfida della raccolta di informazioni sui percorsi e sugli spostamenti dell’utenza per pianificare al meglio l’uscita ed i percorsi dei mezzi. Tutto ciò con l’obiettivo di migliorare il servizio e ridurre l’affollamento”. Prosegue: “L’eticità di un simile utilizzo dell’intelligenza artificiale è duplice. Il sistema cerca di garantire il diritto alla mobilità evitando il ricorso al mezzo privato con tutto ciò che comporta dal punto di vista dell’inquinamento ambientale. Garantire, inoltre, un sistema di trasporto pubblico efficiente significa assicurare a tutti il diritto alla mobilità a prescindere dal reddito. È, in sostanza, un modo per favorire l’uguaglianza”. Come funziona il sistema? “Essenzialmente si utilizzano dei sensori di internet che acquisiscono dati relativi agli spostamenti, che vengono messi in anonimato e vanno trattati in un certo modo. Successivamente questi dati sono utilizzati a fine collettivo e su essi si fanno elaborazioni”. Queste ultime potranno essere utilizzate sia per una pianificazione del servizio dei bus nel medio e nel lungo periodo sia per stabilire, giorno per giorno, come calibrare l’offerta in base alla domanda di trasporto. “Il sistema – precisa inoltre la vincitrice del premio – può servire anche agli utenti per avere informazioni sull’affollamento dei bus in circolazione e decidere le loro strategie di mobilità in una determinata giornata”.
L’altro premiato, l’ingegnere Morrone, è anch’egli napoletano ed ha 34 anni. “Il tema della mia tesi di dottorato – dice – verteva in particolare sulla necessità di sostenere l’educazione all’uso della tecnologia e a riconoscerne gli usi scorretti”. Argomenta: “Siamo nel pieno della rivoluzione 4.0. Si va verso un uso sempre più massiccio della intelligenza artificiale ed è importante che i sistemi che su esse si basano abbiano alcune caratteristiche. Una è la capacità di continuare a comportarsi come atteso anche in presenza di input degradati o attacchi. L’altra è la sicurezza perchè possono esserci conseguenze non volute dalla raccolta e dalla elaborazione dei dati. La terza è la giustizia nel senso di evitare un uso discriminatorio dei dati. Un uso malevolo può essere pericoloso”. Marrone ha da poco intrapreso la strada di ricercatore e dà un consiglio a chi aspiri ad incamminarsi lungo lo stesso percorso: “Seguite le passioni. Quello della ricerca nel settore delle tecnologie digitali è un ambito talmente ampio che non avrete difficoltà a trovare quel che vi affascina”.
La premiazione dei due allievi federiciani accende i riflettori sulla comunità che nell’Ateneo si occupa di intelligenza artificiale. Piuttosto vasta e molto attiva nell’ambito della ricerca, oltre che della didattica. Sottolinea, infatti, il prof. Nicola Mazzocca, che insegna Sistemi di Elaborazione: “L’Università Federico II è tra i cinque poli italiani con il Dottorato in Intelligenza Artificiale. I nostri ragazzi sono bravi ed applicano queste cose. La tesi di laurea di Rocco di Torrepadula tocca un aspetto molto importante, quello del diritto alla mobilità. Dico diritto perché un sistema di trasporto pubblico funzionante permette a ciascuno di noi di raggiungere un determinato posto in città a costi accettabili. Evita discriminazioni legate al reddito. Non meno cruciale l’aspetto indagato da Marrone che è stato premiato perché un uso distorto degli algoritmi di intelligenza artificiale può ingenerare disuguaglianze e discriminazioni basate sulla razza, sul genere, sulle opinioni politiche e su altro”. Sono molti, in questo momento, i progetti che impegnano i docenti di Ingegneria della Federico II che si occupano di intelligenza artificiale. “Stiamo, per esempio, lavorando con Farmacia – ricorda Mazzocca – sulla parte di farmacovigilanza. Più in generale siamo coinvolti in iniziative anche con colleghi di settori apparentemente molto distanti dal nostro, perché le implicazioni relative all’utilizzo dell’intelligenza artificiale riguardano il diritto, la sociologia, l’economia”.
Fabrizio Geremicca
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