A Diritto medievale e moderno un’esperienza didattica basata sulla lettura critica e sul confronto

Un’iniziativa portata avanti negli anni che ha da sempre un forte impatto sul corpo studentesco. È quella della prof.ssa Cristina Vano nell’ambito del corso di Storia del diritto medievale e moderno. Al centro delle lezioni le matricole: dopo un’attività di lettura e confronto tra libri di testo, salgono in cattedra per argomentare su temi di diritto. “Sono anni che svolgo il mio corso coinvolgendo i ragazzi, rendendoli parte attiva, sganciandomi dalla logica tradizionale della frontalità. Durante le lezioni parlo di un argomento previsto dal programma e su quel tema, di cui ho fornito un’inquadratura generale, propongo dei testi da far leggere ai corsisti. Una lettura ed un confronto di diversi manuali che stimola il modo di pensare e fare diritto”, spiega la prof.ssa Vano. Sono stati formati 4 gruppi di 8 studenti che “iniziano a leggere lo stesso argomento ma su libri diversi (reperibili sulla pagina web docenti alla sezione materiali didattici) e a confrontarsi su quanto appreso. Raccontano, discutono, difendono le loro idee, grazie ad una lettura critica che serve a rafforzare il loro punto di vista in una chiave apparentemente ludica, in quanto si divertono, ma altrettanto formativa”. Dalle copertine al numero di pagine, dagli indici al modo con cui vengono illustrate tematiche fondamentali della storia del diritto, l’analisi comparativa, suggerita dalla professoressa e realizzata dagli studenti, ha certamente come scopo quello di consentire una scelta consapevole e pensata del materiale di studio per l’esame. “Non solo – continua la docente – rappresenta, soprattutto, uno strumento prezioso di narrazione e svelamento delle tante ‘storie’ del diritto. L’indagine storica abbandona l’obiettivo della verità e si nutre della molteplicità di metodi, approcci, punti di osservazione e campi di interessi. Il metodo dimostra ai ragazzi che uno stesso tema può essere affrontato con stili e prospettive diverse”.

Tra seminari e casi giudiziari celebri

Mentre il corso va avanti “fra grandi soddisfazioni e un’ottima presenza in aula”, a dicembre ripartiranno i Seminari di Storia e Cultura giuridica, giunti alla dodicesima edizione. Si parte il 6 dicembre con Eliana Augusti (Università del Salento) che ripercorrerà, in dialogo con Claudia Storti (Università Statale di Milano) e Michele Pifferi (Università di Ferrara), la lunga vicenda dello ius migrandi: “Una storia tanto ampia non potrebbe essere raccontata se non tramite una rilettura concettuale delle migrazioni: le fonti di diritto internazionale saranno allora interrogate a partire da una prospettiva tutta particolare che mette al centro il tema dell’abitare per analizzare le alterne fortune dello straniero nella terra europea”. L’appuntamento del 30 gennaio si gioverà del contributo di Paolo Alvazzi del Frate sul tema: “dell’origine dell’individualismo nella modernità giuridica, della sua evoluzione e della sua crisi”. È in programma, ancora, un incontro con il prof. Giuseppe Guizzi, il quale, attraverso l’opera di Balzac, “metterà a fuoco alcuni problemi fondamentali dell’esperienza giuridica della Francia di inizio Ottocento, soffermandosi in particolare sulle trasformazioni che colpiscono le strutture economiche”. L’abbraccio tra diritto e letteratura, sottolinea la prof.ssa Vano,offre un angolo di visuale privilegiato per chi mira a collocare i problemi giuridici all’interno del contesto storico e dell’orizzonte sociale loro proprio. L’obiettivo, in continuità con le passate edizioni, è quello di coniugare internazionalizzazione, comparazione e interdisciplinarità. In particolare, mostrando la varietà dei ruoli che l’esperienza storica assume in diversi ambiti disciplinari, e più in generale nella cultura giuridica odierna, “si intende rendere più concreta, agli occhi degli studenti, la funzione formativa della storia del diritto di età medievale, moderna e contemporanea nel curriculum del giurista federiciano. Una funzione che non va intesa come meramente decorativa o genericamente culturale, e va invece collocata tra le componenti interne alla costituzione di un lessico tecnico consapevole per il giurista”. Al ciclo di seminari si affianca “l’autonoma serie di incontri ‘Un caso, un giudizio – incontri di storia della giustizia’, coordinata da Francesca De Rosa e Stefania Torre, che vede i grandi temi della storia del diritto indagati a partire dall’analisi di vicende giudiziarie paradigmatichee di casi celebri.

Un ulteriore appuntamento di segno diverso, promosso dalla prof.ssa Annamaria Salomone della I cattedra di Fondamenti romanistici del diritto europeo, si è svolto il 23 novembre a Palazzo Migliaresi, Rione Terra di Pozzuoli: nello spirito promosso dalla Terza Missione, Università e territorio si sono incontrati per discutere di tutela del paesaggio e di beni culturali, temi centrali per la comunità e per la formazione del giurista.

Susy Lubrano

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