Compie 10 anni l’Università del Sannio

Compie 10 anni quest’anno l’Università del Sannio. Nonostante la giovane età, l’Ateneo sannita si trova ai primi posti delle classifiche per le capacità di attrazione dei fondi dai privati, per il placement italiano ed europeo e per la ricerca. “Noi meridionali pensiamo sempre che tutto ciò che sta sotto casa valga meno, ma in realtà non è così”, commenta il prof.Francesco Vespasiano, docente di Sociologia e presidente della Commissione Orientamento. Insomma, l’erba del vicino non è sempre più verde e lo dimostra il fatto che proprio l’Università del Sannio è capofila nel progetto Unisco, sulla nuova imprenditorialità innovativa, presentando ben 24 business plan completi, accompagnato da atenei come la Seconda Università di Napoli, l’Università di Udine e la prestigiosissima SISSA, Scuola di Studi Internazionali Superiori di Trieste.  “E’ vero che siamo un Ateneo molto giovane e abbiamo solo quattro  Facoltà, ma la qualità dei nostri studi è molto alta e ci sono diverse buone ragioni per scegliere uno dei nostri Corsi.- spiega il prof. Vespasiano- Puntiamo sul territorio, attraverso numerosi rapporti con le aziende che danno l’opportunità ai nostri laureati di trovare lavoro in Campania, ma anche sull’internazionalizzazione, attraverso frequenti scambi con Università Straniere: la SEA ha rapporti con un’Università Finlandese, con la Francia, con il Portogallo o con la Spagna, ed Ingegneria anche con l’Università di Denver e della California. Abbiamo un placement europeo che ci consente di facilitare i percorsi di inserimento dei nostri laureati”. Inoltre, “in un Ateneo dai piccoli numeri, vicino casa, lo studente è avvantaggiato dal rapporto diretto con i docenti e dal tipo di lezioni quasi seminariale”. 
Il bacino d’utenza dell’Università del Sannio, che raccoglie in gran parte gli studenti del beneventano, dell’avellinese, ma anche del salernitano e dell’alto casertano, è distribuito quindi tra le quattro Facoltà: la più numerosa è Economia con circa 530 iscritti l’anno di cui la maggior parte confluisce verso il Corso di Laurea in Giurisprudenza ed una piccola percentuale (circa 30 ragazzi) in quello di Statistica; segue Scienze Economiche e Aziendali, SEA, con circa 400 iscritti per i Corsi di Laurea in Economia e Commercio (il più affollato), Economia e Gestione dei Servizi Turistici, Organizzazione e Gestione della Sicurezza; Scienze, conta circa 350 immatricolati per i Corsi in Scienze Biologiche, Scienze Geologiche, Scienze Ambientali e Biotecnologie; Ingegneria, ha circa 350 iscritti ogni anno, per i Corsi di Ingegneria Civile, Energetica, delle Telecomunicazioni ed Informatica.
Per tutti i Corsi di Laurea sono previsti dei test di ingresso non vincolanti, tranne che per Biotecnologie che prevede un numero programmato di massimo 25 studenti. “Biotecnologie necessita di regolare il flusso di studenti perché si lavora molto sui laboratori e quindi i numeri vanno tenuti bassi. Tutti gli altri Corsi prevedono un test di valutazione, obbligatorio ma non vincolante l’iscrizione  – evidenzia Vespasiano- Naturalmente il test serve proprio per dare allo studente la misura della sua preparazione, quindi  io invito le persone che hanno un risultato negativo al test a non iscriversi a quel corso di laurea perché avranno difficoltà notevoli. Ad esempio, chi ha difficoltà in matematica, diritto privato o statistica non è consigliabile si iscriva ad Economia e Commercio”. Per i test di matematica, fisica, logica o diritto, invece, si può fortunatamente far ricorso ai test degli scorsi anni consultabili dal sito www.orientamento.unisannio.it.
“Da quest’anno partirà anche la sperimentazione per quanto riguarda l’adeguamento al decreto 270- conclude il professore- Ci siamo trovati in una sorta di standby dovuto al cambio di Governo, per cui si andrà a regime dal prossimo anno accademico, ma Facoltà come la SEA già da quest’anno introdurranno in via sperimentale i semestri (al posto del trimestre) nell’ottica di una riduzione degli esami, perché 36 sono davvero troppi”.
L’Ateneo del Sannio è a cura di 
Valentina Orellana
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