Elezioni Presidi Le Facoltà prendono tempo

Alle prese con la riforma della riforma universitaria, la 270, alcune Facoltà prendono tempo nel dibattito per le elezioni del Preside.
Ad Ingegneria, né il Preside uscente, prof. Edoardo Cosenza, né i docenti della Facoltà ancora parlano, ufficialmente, della prossima tornata elettorale, per il rinnovo della presidenza. “Quando non se ne parla – dice un professore – è segno che si va verso una tranquilla continuità con il Preside in carica”. Ad un paio di docenti, molto addentro alle vicende di Facoltà, abbiamo chiesto un parere, sono il prof. Angelo Chianese, primo eletto tra gli ordinari al Consiglio di Amministrazione e delegato al sistema multimediale dell’ateneo, e il prof. Luigi Verolino, delegato e uomo ovunque dell’orientamento e studioso affermato di Ingegneria Elettrica. Chianese: “il Preside Cosenza ha lavorato bene, in continuità con il predecessore, prof. Vincenzo Naso. È un gran lavoratore e un eccellente ascoltatore. Credo che tutte le aree disciplinari si sentano rappresentate dalla sua presidenza”. Verolino: “non c’è motivo per non rinnovarlo. È stato un buon Preside e sta gestendo una transizione difficile: la 270. Cioè il ritorno, di fatto, ad una formazione universitaria più distribuita”, praticamente un ritorno al quinquennale classico. “E poi i suoi Consigli di Facoltà sono rapidi e concreti, si discute, ci si confronta, ma poi si esce con una decisione subito applicabile. Come è giusto che sia, ovunque. Questa mi sembra la sua migliore qualità”.
ECONOMIA. È in carica il prof. Achille Basile. È al primo mandato e dunque rieleggibile. In Facoltà si pensa solo alle ferite della 270 e al riassestamento. C’è chi guarda lontano e chi alla sopravvivenza di Corsi di Laurea e gruppi disciplinari. Le posizioni, come da tradizione, sono diverse, ma un concetto è chiaro: “la Facoltà ha accettato la sfida della riforma, non senza qualche difficoltà e mal di pancia. Per la sua attuazione e per lo stato in cui versano la Facoltà e l’Università, necessita una continuità della presidenza. Un cambio in corsa potrebbe essere devastante”. Insomma: Basile non si tocca! Da noi interpellato, il Preside non intende rispondere, chiede ancora un po’ di tempo per riflettere. Anche se l’idea di parafulmine non sembra andargli troppo a genio. 
SOCIOLOGIA. Sei anni sotto la presidenza della prof.ssa Enrica Amaturo hanno lasciato il segno, nel senso di visione della Facoltà, assenza di evidenti contrapposizioni (tranne quelle storiche ed ormai parte di un ‘tranquillo’ equilibrio). È aumentata la considerazione della Facoltà in ateneo e si sono consolidate alcune convenzioni con gli enti locali. Il futuro? Nelle mani del decano, prof.ssa Amalia Signorelli, antropologa di rango e prossima alla pensione a causa della legge Finanziaria che taglia il periodo del fuori ruolo. Di solito si vota a settembre. Il prof. Enrico Pugliese, che qualcuno aveva dato come spendibile per la presidenza, ha chiesto di restare a Roma, dove ricopre la carica di direttore dell’IRPPS, l’Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali. Almeno fino all’espletamento del concorso per il nuovo direttore. E sembra abbia poca intenzione di tornare a Napoli. Le previsioni danno Gianfranco Pecchinenda Preside ed Amaturo direttore di Dipartimento. Ma la Amaturo fa sapere che non le dispiacerebbe “un anno sabatico, per tornare a scrivere e pubblicare”. Diversivo o richiesta di una continuità nelle istituzioni a furor di popolo? 
(P.I.)
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