Riforma del sistema di accesso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. “Il numero chiuso resta e non ci saranno posti in più”

La riforma del sistema di accesso ai Corsi di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e Medicina Veterinaria è legge – la n. 26 del 14/03/2025. Ora la palla è nelle mani del Ministero dell’Università e Ricerca che entro un anno dall’entrata in vigore deve pubblicare i Decreti attuativi per rendere operative le linee guida.

In attesa che questi vengano resi noti, abbiamo provato a fare chiarezza su alcuni punti fondamentali della riforma con la prof.ssa Brunella Restucci, docente di Anatomia patologica veterinaria alla Federico II, e soprattutto membro del tavolo di lavoro voluto dalla Ministra Anna Maria Bernini e presieduto dal Professore Emerito Andrea Lenzi della Sapienza, che sta contribuendo a definire le modalità della revisione dell’accesso e della formazione nei Corsi di studio di area delle Scienze della Salute – è stato creato anche un secondo tavolo, di natura consultiva, che prende in considerazione le proposte che emergono dalle riunioni dei gruppi di lavoro.

La docente ci tiene innanzitutto a sottolineare: “Il numero chiuso resta e non ci saranno posti in più. Bisogna essere chiari nei confronti di studenti e famiglie”. Poi aggiunge: “Ci sono ancora molte incertezze, è vero, ma a me piace partire dagli elementi positivi e vedo questa revisione come un’occasione. La selezione sarà fatta nell’ambito del Corso e non a prescindere con materie del tutto generiche (Logica, Cultura generale). D’altra parte la criticità è il dover applicare un qualcosa di completamente nuovo. Via via correggeremo il tiro e mi aspetto una serie di decreti che chiariscano e correggano ciò che non va”. Già, ma nel frattempo si può partire da ciò che è certo.
Professoressa, secondo la Crui i decreti dovrebbero arrivare prima dell’estate. Il MUR può farcela?
“Stanno lavorando veramente tanto. Il primo decreto attuativo, a quanto ci ha detto il prof. Lenzi, potrebbe uscire nei prossimi giorni”.

I tre esami del semestre filtro

Partiamo da un nodo fondamentale. Quali e quanti saranno gli esami del semestre-filtro?
“Ne saranno tre e ognuno varrà 6 crediti formativi. Per Medicina e Chirurgia: Fisica medica, Chimica e Propedeutica biochimica, Biologia e Genetica generale. Per Veterinaria: Fisica statistica, Chimica e Propedeutica biochimica, Zoologia e Genetica. In generale, il criterio che si è provato a rispettare è stato di essere il più vicini possibile alla medicina umana per far sì che i ragazzi abbiano i crediti necessari per passare ai secondi Corsi di Laurea, qualora non dovessero superare il semestre-filtro”.

Stando alla legge, si accederebbe ai ‘secondi’ Corsi anche in caso di soprannumero di questi ultimi. È sostenibile una prospettiva del genere? E quali sono questi ‘secondi’ Corsi?
“Il discorso è delicato. La legge, al momento, dice e non dice. E penso che questa sia la prima cosa che i decreti dovranno chiarire. In caso di mancato accesso al secondo semestre si potrà accedere a: Biologia, Biotecnologie, Farmacia, Infermieristica (solo per chi viene da Medicina) e Tecnologie delle produzioni animali (solo per chi viene da Veterinaria)”.

Lezioni ed esami telematici?

Altro punto decisivo è l’erogazione delle lezioni e degli esami di profitto. Quale sarà la modalità prescelta?
“Per quanto riguarda le lezioni, sarà a discrezione degli Atenei. Però, considerando il numero elevato di studenti – mi riferisco in particolare a Medicina – in mancanza di aule dotate di una capienza sufficiente, si potrà scegliere la modalità telematica, e credo si vada in questa direzione. Sugli esami bisogna ancora attendere. Una delle ipotesi è svolgerli per via telematica attraverso tre test scritti di 62 domande ciascuno per un totale di 186 domande”.

Come si pensa di poter garantire l’imparzialità nel giudizio da parte dei docenti? Su questi ultimi, inoltre, potrebbe gravare un peso importante in relazione al numero di studenti che, presumibilmente, crescerà. È sostenibile?
A quest’ultima domanda non posso risponderle con certezza, ma dovrebbe esserlo. Mi spiego. Quello che sono chiamati a fare i docenti di questi insegnamenti del semestre-filtro è definire un Syllabus che sia uguale per tutti i Corsi. Da questo Syllabus verranno estratte le domande di esame”.

Le domande estratte dal Syllabus saranno a risposta multipla o aperta? E sulle risposte: saranno definite a priori per garantire imparzialità?
“È ancora tutto in via di definizione, ma di sicuro bisognerà fare in modo di eliminare ogni soggettività che possa influenzare il giudizio in sede di esame, cosa che potrebbe sorgere con la forma orale e le risposte aperte. Al momento, però, abbiamo solo delle proposte, bisogna aspettare. Vorrei fare una riflessione, però. Nello scrivere il Syllabus bisognerà pensare ad un aspetto: con le modalità di accesso valse finora, gli studenti della scuola iniziavano a prepararsi già dal quarto o quinto anno. Dunque, arrivati all’università, portavano con sé già una preparazione di base in Fisica, Biologia e Matematica. D’ora in poi, con la riforma, accoglieremo ragazzi a cui tutto ciò mancherà. Ecco perché l’azione del semestre filtro (e del Syllabus) sarà davvero importante: dovrà garantire nozioni di base, la parte più specifica relativa al Corso di Studio scelto e trasmettere le competenze per iscriversi anche ai secondi Corsi in caso di mancato superamento dei primi tre esami. Si tratta di una bella sfida”.

Quanto alle date di inizio e fine tanto delle lezioni che della sessione d’esame del semestre-filtro?
“Le lezioni dovrebbero iniziare il 1° settembre e finire il 30 novembre. La sessione d’esame dovrebbe svolgersi in una prima parte tra il 1° e il 10 dicembre e in una seconda parte tra il 10 e il 20 dello stesso mese. Non sappiamo invece se gli esami potranno essere ripetuti o scorporati. Nel mese di gennaio, poi, inizierebbe a formarsi la graduatoria nazionale. La speranza personale è che il secondo semestre possa iniziare a febbraio (in anticipo rispetto al solito) dato che uno dei problemi è come inserire insegnamenti fondamentali che finora sono stati parte integrante del primo semestre del primo anno”.

Un’ultima domanda. Far vivere il primo semestre a studentesse e studenti dietro uno schermo, sottraendo loro la possibilità di vivere i luoghi universitari, di confrontarsi e conoscere colleghi e docenti, che impatto psicologico potrebbe avere?
“È una bella domanda. Veniamo fuori dal periodo Covid che quella modalità l’ha introdotta e per molti studenti è stato molto complicato, alcune difficoltà sono oggettive. Ma credo che il futuro ci riservi questo”.
Claudio Tranchino
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli


Ateneapoli – n. 6 – 2025 – Pagina 8

- Advertisement -




Articoli Correlati