Università e città: mobilità sostenibile, trasporti, bradisismo. Il punto con l’Assessore del Comune di Napoli prof. Edoardo Cosenza

Poli universitari e città, mobilità sostenibile, trasporti e aree di parcheggio, condizioni delle sedi federiciane nel centro storico, grandi reti tecnologiche. E ovviamente la situazione emergenziale legata al fenomeno del bradisismo. Questo e molto altro nell’intervista al prof. Edoardo Cosenza, Assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile del Comune di Napoli.
Il Polo Tecnico-Scientifico di San Giovanni a Teduccio, oggi importante punto di riferimento per la rinascita di un quartiere da sempre considerato degradato. Ci sono ulteriori progetti o iniziative in collaborazione con l’Università utili a favorire lo sviluppo di altri quartieri della città?
“Dopo San Giovanni, dove i lavori di ampliamento proseguono, basti ricordare che il 17 ottobre 2022 è stata inaugurata a Scampia la nuova sede della Federico II in viale della Resistenza con i Corsi di Laurea Triennale e Magistrale delle Professioni Sanitarie. Proprio a Scampia il Comune ha in corso importanti interventi di rigenerazione urbana che sta seguendo la collega della Federico II, nonché Assessore all’Urbanistica e Vice Sindaco, prof.ssa Laura Lieto.
Il complesso progettato da Vittorio Gregotti sorge dove era la Vela H abbattuta nel 2003. Ha un’aula magna da 520 posti, 33 aule per accogliere a regime 2.660 studenti, 16 Corsi di Laurea Triennale e 6 di Laurea Magistrale di Professioni sanitarie, 16 laboratori didattici, 16 ambulatori e stanze di degenza, un parcheggio sotterraneo da 90 posti auto e uno scoperto da 80 posti. Sono solo alcuni dei numeri di questa sede universitaria pensata vent’anni fa per invertire la narrazione del luogo come da sempre l’università ha inteso proporre con i suoi insediamenti sia nel centro storico che nelle periferie”.

Un tracciato di pista ciclabile a Scampia

I servizi di trasporto relativi ad alcune zone universitarie sono insufficienti. Quali iniziative sta promuovendo il Comune di Napoli per migliorare il trasporto pubblico? Si stanno valutando anche forme di mobilità sostenibile?
Per il Polo di San Giovanni l’Università è riuscita con un accordo con RFI e Comune di Napoli a spostare il terminale della linea 2 dalla Stazione di Gianturco alla Stazione di San Giovanni-Barra e, ancora, a realizzare un percorso pedonale protetto nelle aree ferroviarie per avvicinare l’uscita di stazione alla sede universitaria.
Tornando a Scampia, l’Università è prossima alla Stazione della linea 1 della Metropolitana di Napoli che è, a sua volta, connessa al realizzando tracciato di pista ciclabile finanziato con i fondi del PNRR. I 33 km di nuovi tratti di ciclabili in corso di realizzazione ad occidente (Bagnoli-Fuorigrotta), ad oriente (San Giovanni) e a nord (Scampia) hanno per obiettivo PNRR proprio la connessione tra stazioni delle linee metropolitane e sedi universitarie in un’ottica di sostenibilità. Occorre ricordare, inoltre, che anche il Polo universitario di Monte Sant’Angelo sarà servito da una fermata (oramai completata) ‘Università’ della realizzanda linea 7 Soccavo-Mostra a cura e spese di EAV.
Infine, di imminente apertura la Stazione Centro Direzionale della linea 1 di cui usufruirà anche l’Università Parthenope che ha le proprie sedi principali proprio lungo la linea 1 della metropolitana di Napoli”.
Altro grande problema delle zone universitarie sono i parcheggi, quasi un dramma per chi non ha la possibilità di utilizzare i trasporti pubblici…
A San Giovanni il parcheggio, molto ampio, è gratuito ed è aperto a tutti, a Bagnoli per politica comunale consolidata non sono previste strisce blu ed è facile parcheggiare, a Fuorigrotta i parcheggi di interscambio intorno allo Stadio conservano una tariffa bassissima: 2 euro per l’intera giornata. Nel centro gli studenti e i professori, come tutti i cittadini e i turisti, sono invitati a utilizzare il Trasporto Rapido di Massa per il quale sono vigenti agevolazioni, sistemi digitali facilitati, possibilità di interscambio, in continua implementazione.
Le stazioni non hanno barriere architettoniche e si sta migliorando la comunicazione interna per renderle più facilmente fruibili. Per migliorare la mobilità studentesca non va dimenticata la sperimentazione svolta mediante l’App MaaS4UNI, nell’ambito del progetto MaaS4Naples e del più generale MaaS4Italy. La piattaforma per la mobilità della comunità federiciana offre non solo dati ed informazioni sui migliori percorsi di viaggio, ma integra queste informazioni con orari di lezione, gli appuntamenti per il ricevimento tra studenti e docenti, le date e le prenotazioni per gli esami, le date e i luoghi di seminari e workshop formativi.
Il servizio dopo la prima fase di sperimentazione è stato sospeso e riprenderà presumibilmente a maggio con una seconda fase di sviluppo”.
Degrado degli arredi urbani nelle aree universitarie della città, frequentate da migliaia di studenti a tutte le ore (per esempio via Mezzocannone e Centro Storico). Come si può contenere questo fenomeno?
“Il tema è sentito. Basti ricordare che il Centro storico di Napoli rientra nella perimetrazione del sito UNESCO, oggetto di un importante ed articolato progetto pluriennale di rigenerazione urbana. Sono coinvolti molti enti, molti soggetti con gradi di complessità di intervento elevati, molte criticità, ma i lavori proseguono. Contestualmente sono in corso interventi puntuali su strade (presto partiranno i lavori di manutenzione del Corso Umberto ad esempio), stazioni ferroviarie anche non di stretta competenza del Comune, edifici pubblici, aree pubbliche e parchi. Il Comune ha proprio in questi giorni affidato un nuovo incarico dirigenziale che ha per oggetto proprio il miglioramento del decoro urbano”.
Grandi reti tecnologiche, di cui lei ha la delega. Saranno utili anche per la crescita delle attività universitarie della città?
“I progetti in campo ed i programmi di intervento a cui stiamo lavorando sono molti, articolati, riguardano più reti tecnologiche che investono l’intera città e, quindi, anche le sedi universitarie. Mi piace ricordare sia l’efficientamento energetico della pubblica illuminazione che gli importanti interventi relativi alla rete fognaria.
Per quanto riguarda l’efficientamento della rete di illuminazione pubblica, gli interventi sono finanziati con fondi BEI-JESSICA-POI (JESSICA Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas è l’acronimo dell’iniziativa congiunta a favore dello sviluppo urbano sostenibile della Commissione europea e della Banca europea per gli investimenti BEI, in collaborazione con la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa CEB) e porteranno ad una significativa riduzione dei consumi e contestualmente ad uno svecchiamento delle cabine elettriche oramai obsolete.
Per quanto riguarda la rete fognaria, va ricordato che si sviluppa per circa 1200 chilometri e comprende un articolato sistema di grandi collettori, realizzati a cavallo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Un sistema esteso e ammodernato tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, che comprende opere ingegneristiche di grande complessità, 41 impianti di sollevamento e più di 100.000 caditoie. Sono già realizzati, in corso e/o in programma i lavori di ammodernamento di più tratti della rete. Ma occorre anche conoscerla in maniera puntuale, pertanto ABC, che gestisce la rete del Comune, è impegnata nell’implementazione di un evoluto e integrato Sistema Informativo Territoriale. Uno strumento che consentirà l’acquisizione, registrazione, analisi, visualizzazione e condivisione delle informazioni relative all’infrastruttura fognaria della città”.
Ci sono collaborazioni tra Comune e Università per progetti innovativi sulle tematiche del suo Assessorato?
“Due le collaborazioni, tra le altre, che mi piace ricordare. La prima riguarda il progetto MaaS4Naples di cui parlavo prima, oltre alla Federico II, ci sono accordi sottoscritti anche con l’Università Vanvitelli ed il Suor Orsola Benincasa, per capirne l’importanza basti pensare che la sola Federico II ha 163 Corsi di Laurea, 2862 docenti, 93.280 iscritti, un numero di persone pari ad una città capoluogo di provincia (Caserta ha una popolazione pari a 80.000 abitanti, Pisa 90.000, Como 83.000). In tema di Difesa Idrogeologica, invece, è di particolare interesse il coinvolgimento del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università Federico II nel progetto di costruzione del modello digitale 3D della città, finalizzato ad avere una visione tridimensionale del sottosuolo in rapporto con il soprassuolo”.

Bradisismo, invito alla comunità universitaria: studiare i piani di emergenza

Bradisismo di Pozzuoli e zone rosse da evacuare in caso di emergenza dove insistono anche importanti sedi universitarie, ad esempio Monte Sant’Angelo e Ingegneria che ospitano ogni giorno migliaia di studenti, docenti e personale. In caso di scosse o eventi di entità maggiore sono previsti dei piani di emergenza anche per le sedi universitarie?
“Occorre precisare che nel perimetro dell’area soggetta a bradisismo, così come delineata dal DL 140/2023 e per la parte che riguarda il Comune di Napoli, ricade solo la sede di Ingegneria in via Nuova Agnano che è stata costruita con strutture antisismiche ed inaugurata nel 2001. In area bradisismo, a Bacoli, nel 2022 si è insediato, in villa Ferretti il nuovo Centro di Alta Formazione sull’Umanistica digitale sempre della Federico II. Nella perimetrazione della zona rossa da rischio vulcanico Campi Flegrei ricadono, invece, anche i complessi universitari di Monte Sant’Angelo, via Claudio e Piazzale Tecchio. Nella perimetrazione della zona rossa da rischio vulcanico Vesuvio ricade la sede di Agraria di Portici. Il Comune di Napoli si è dotato di tutti i piani di evacuazione, di intesa con tutti i livelli locali, regionali e nazionali di protezione civile.
Alle pagine tematiche (https://www.comune.napoli.it/protezionecivile) del sito istituzionale sono disponibili tutti i piani per fronteggiare i rischi e le emergenze congiuntamente alle pagine dedicate al bradisismo con le ‘Procedure e norme comportamentali in caso di scossa sismica’. Sui siti regionali e nazionali pagine dedicate forniscono tutte le informazioni sui piani e sulle norme di comportamento.
I piani di protezione civile di cui è dotato il Comune di Napoli: Piano comunale per il rischio sismico ed aree di emergenza; Piano rischio vulcanico Vesuvio; Piano rischio vulcanico Campi Flegrei; Piano Generale di emergenza di protezione civile; Piano Comunale di Emergenza per il rischio idrogeologico e idraulico; Piano comunale di emergenza di Protezione Civile per il rischio neve e gelate. Invito tutti, studenti e professori, a studiare i piani tenendo ben a mente, ad esempio, le aree di emergenza più vicine alle sedi universitarie e a partecipare alle esercitazioni di evacuazione che con tutti i livelli di Protezione Civile vengono periodicamente organizzate o a proporne di dedicate”.
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Ateneapoli – n. 5 – 2025 – Pagina 4-5

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