Cosa cercano le aziende in un giovane candidato in procinto di terminare gli studi? Laddove l’esperienza non è ancora consolidata, a fare colpo sul selezionatore non può che essere la storia personale. Le aziende stesse del resto, dalle grandi multinazionali alle piccole imprese, al Career Day hanno raccontato una storia, la loro, intrisa di mission e vision ben precise, condensando in brevi presentazioni le loro innumerevoli linee progettuali e di ricerca. Una persona valoriale che nel tempo sappia esprimere la sua capacità lavorativa è l’ideale per Ikea. “Al colloquio – spiega l’HR Sara Vitale – il primo approccio è volto a trovare un minimo di competenze, ma soprattutto un’attinenza ai nostri valori tra i quali semplicità e sostenibilità. Per alcune posizioni specifiche, naturalmente, potrebbe esserci bisogno di un certo grado di formazione in più, ma in generale noi valutiamo la voglia di mettersi in gioco e la capacità di sporcarsi le mani provando a risolvere le più disparate problematiche in relazione al cliente”.
Avendo colto a pieno la sfida della transizione energetica, “Eni è in un momento super dinamico”, precisa Luciano Canova, docente presso uno dei Master interni all’azienda. Ingegneri gestionali, meccanici, dell’ambiente e territorio, informatici, ma anche chimici, economisti, “le posizioni aperte sono davvero tante, con miliardi di euro investiti nei nostri progetti”.
Tra i quali riduzione delle emissioni e stoccaggio di CO2, produzione delle rinnovabili, a titolo di esempio, “con un forte bisogno di energie giovani”. Gettonatissima: “il numero di curricula che arriva in Eni è veramente alto. Il consiglio, quindi, è di uscire dall’università velocemente e con un buon voto, non per forza il 110, ma almeno dal 105 in su. E poi serve la voglia di innovare”. L’innovazione, ribadisce, “è fondamentale. Ben vengano tutti quei giovani che si lanciano in attività imprenditoriali autonome, e ne vedo parecchi. Proprio durante il Career Day si è presentata una persona che sta lavorando ad una startup per il riciclo dei tappi delle bottiglie di vino”.
Alstom è attiva nel settore ferroviario, occupandosi di veicoli, infrastrutture e apparati delle stazioni, nel contesto di industria 4.0 e smart mobility. “La nostra realtà dà importanza alle donne e valorizza la diversità”, ci tiene a precisare Claudia Falcone, progettista di segnalamento ferroviario. “L’azienda – prosegue – è aperta a studenti provenienti dai settori più disparati, considerato che internamente eroga specifici corsi di formazione, al pari dei tirocini e di dottorati in collaborazione con le università”. Oltre la motivazione, prosegue la recruiter Francesca Specchioli, “è importante essere curiosi, flessibili, adattabili, conoscere le lingue e valutare la possibilità di spostarsi perché abbiamo sedi in tutto il mondo”.
Qualità sulla cui necessità concordano anche le recruiter Ilaria Paracuollo, TIM, e Mariana D’Ovidio, Olivetti (parte del gruppo TIM): “insieme ad una buona performance negli studi e alla voglia di imparare con i colleghi. Cerchiamo soprattutto figure STEM”. Italdesign, legata al Gruppo Volkswagen, si dedica a diversi servizi (principalmente dell’automotive) dal desing alla progettazione, con sortite in tanti altri campi, avendo progettato anche il nuovo calice istituzionale del Consorzio Alta Langa o una famosa palla da basket. “Cerchiamo principalmente ingegneri meccanici, meccatronici, elettrici, elettronici, aerospaziali”, precisa la HR Anna Sabbadini. Serve “la voglia di ampliare gli orizzonti. Un buon punto di partenza potrebbero essere la conoscenza del tedesco e aver svolto un tirocinio e delle esperienze di studio all’estero”.
Gori si occupa di servizio idrico integrato ed è coinvolta in tanti progetti sul territorio, anche legati al PNRR. “Cerchiamo principalmente giovani ingegneri progettisti per posizioni di tirocinio”, fanno sapere i rappresentanti dell’azienda. Per entrare nel mercato del lavoro, nello specifico della loro realtà, “contano sicuramente hard skills legate alla conoscenza di applicativi specifici e conoscenze legate al project management, e proprio queste ultime stiamo chiedendo alle università di inserirle nei piani di studio. Tra le soft skills: resilienza, intraprendenza, attitudine al lavoro in team”.
Innovativi, intraprendenti, curiosi, adattabili: il profilo dei laureati richiesto dalle aziende
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