La prof.ssa Antonella Spanò insegna la materia che dà il nome alla Facoltà: “Sociologia è una disciplina fondamentale assieme a Metodologia della ricerca sociale. Consiglio di seguire entrambi i corsi e sostenere i rispettivi esami quanto prima”. Queste due materie non sono propedeutiche dal punto di vista burocratico ma senza conoscerle diventa difficile iniziare il proprio percorso di studi: “Coloro che hanno scelto di frequentare Sociologia si iscrivono perché affascinati da alcune tematiche e spesso non sanno neppure bene cosa sia la Sociologia, a meno che non provengano da un liceo socio-pedagogico”. La maggior parte delle matricole sceglie di sostenere Sociologia come primo esame: “Trovano difficoltà di fronte alla vastità del programma. Non sono abituati alla mole di studio richiesta, per preparare un’interrogazione al liceo ripetevano al massimo 5 o 6 capitoli”. Il Corso prevede una prova intercorso facoltativa; chi la supera verrà interrogato all’orale solo sulla seconda parte del manuale: “Cerco di facilitare lo studio riducendo il numero delle pagine da ricordare. I ragazzi si spaventano alla vista dello spessore del volume da studiare”.
Tra i primi esami è bene sostenere anche la prova di Metodologia della ricerca sociale. “Obiettivo del corso è dare i fondamenti per riflettere sui modi in cui si fa ricerca sociale ed essere in grado di scegliere le modalità e le tecniche, ossia gli strumenti adatti a condurre la ricerca – spiega la professoressa Dora Gambardella – Ritengo che conta molto avere una formazione orientata alla ricerca perché può essere messa a frutto in ambiti completamente diversi e torna sempre utile al di là dei percorsi formativi specifici”. E’ particolarmente proficuo seguire il corso perché prevede una serie di lavori di carattere pratico, di esercitazioni, di illustrazioni di esempi classici di ricerca: “Si chiede agli studenti un lavoro abbastanza creativo. Ma l’esame non richiede il ricorso ad alcun software. E’ un problema di metodo, non squisitamente di tecnica. Per l’analisi dei dati sono sufficienti nozioni elementari di matematica”.
La prof.ssa Amalia Signorelli è Ordinario di Antropologia, una delle materie più amate dagli studenti: “Se è ben insegnata, aiuta a capire il mondo e se stessi nel mondo; non si riduce ad una trattazione in pillole dei dati della realtà, ha una capacità interpretativa di più ampio respiro”.
“Coloro che seguono assiduamente sono i primi a sostenere gli esami: le prime due sessioni sono le migliori ed è un piacere esaminare i ragazzi bravi. Poi peggiora il livello di preparazione, vengono a ‘tentare’ – dichiara il prof. Aldo Eramo, docente di Statistica, una disciplina che può spaventare coloro che non hanno familiarità con i numeri – Cerco di smussare i concetti che hanno come base la matematica, tengo conto del fatto che non tutti provengono dal liceo scientifico”. I selezionatori ai colloqui di lavoro, avverte il professore, di solito sondano la capacità di elaborare un questionario e la conoscenza delle nozioni principali di statistica: “pochissimi sono in grado di rispondere alle domande di Statistica, eppure chi vuole fare ricerca sociologica deve conoscere questi concetti”. E’ indispensabile avere dimestichezza con il pacchetto Office, soprattutto con Excel e Access, ma per elaborare i questionari statistici occorre conoscere anche l’uso del software SPSS: “Fino a 6 anni fa si insegnava in aula ad utilizzare questo programma, oggi i ragazzi devono provvedere da soli. Si dovrebbe prendere qualche provvedimento per ovviare a questo inconveniente, istituire un corso specifico. Io me ne occupavo in modo del tutto volontario”.
Tra i primi esami è bene sostenere anche la prova di Metodologia della ricerca sociale. “Obiettivo del corso è dare i fondamenti per riflettere sui modi in cui si fa ricerca sociale ed essere in grado di scegliere le modalità e le tecniche, ossia gli strumenti adatti a condurre la ricerca – spiega la professoressa Dora Gambardella – Ritengo che conta molto avere una formazione orientata alla ricerca perché può essere messa a frutto in ambiti completamente diversi e torna sempre utile al di là dei percorsi formativi specifici”. E’ particolarmente proficuo seguire il corso perché prevede una serie di lavori di carattere pratico, di esercitazioni, di illustrazioni di esempi classici di ricerca: “Si chiede agli studenti un lavoro abbastanza creativo. Ma l’esame non richiede il ricorso ad alcun software. E’ un problema di metodo, non squisitamente di tecnica. Per l’analisi dei dati sono sufficienti nozioni elementari di matematica”.
La prof.ssa Amalia Signorelli è Ordinario di Antropologia, una delle materie più amate dagli studenti: “Se è ben insegnata, aiuta a capire il mondo e se stessi nel mondo; non si riduce ad una trattazione in pillole dei dati della realtà, ha una capacità interpretativa di più ampio respiro”.
“Coloro che seguono assiduamente sono i primi a sostenere gli esami: le prime due sessioni sono le migliori ed è un piacere esaminare i ragazzi bravi. Poi peggiora il livello di preparazione, vengono a ‘tentare’ – dichiara il prof. Aldo Eramo, docente di Statistica, una disciplina che può spaventare coloro che non hanno familiarità con i numeri – Cerco di smussare i concetti che hanno come base la matematica, tengo conto del fatto che non tutti provengono dal liceo scientifico”. I selezionatori ai colloqui di lavoro, avverte il professore, di solito sondano la capacità di elaborare un questionario e la conoscenza delle nozioni principali di statistica: “pochissimi sono in grado di rispondere alle domande di Statistica, eppure chi vuole fare ricerca sociologica deve conoscere questi concetti”. E’ indispensabile avere dimestichezza con il pacchetto Office, soprattutto con Excel e Access, ma per elaborare i questionari statistici occorre conoscere anche l’uso del software SPSS: “Fino a 6 anni fa si insegnava in aula ad utilizzare questo programma, oggi i ragazzi devono provvedere da soli. Si dovrebbe prendere qualche provvedimento per ovviare a questo inconveniente, istituire un corso specifico. Io me ne occupavo in modo del tutto volontario”.