Studenti al voto il 14 e il 15 maggio. Adisurc: residenze universitarie, situazione critica

Tutto pronto per le elezioni dei rappresentanti degli studenti nel Consiglio di Amministrazione dell’Adisurc, l’Azienda per il diritto allo studio universitario della Regione Campania. La tornata serve ad eleggere due studenti, uno per il collegio Campania 1 e uno per il collegio Campania 2. Matteo Grilli e Alessandra De Falco per Confederazione degli Studenti; Valeria De Rosa e Marta Grillo per UdU (con ViviUnina e Studenti Giurisprudenza); Denise Giordano e Maria Teresa Trinchese per Link Napoli sono i candidati di Campania 1.

Quelli di Campania 2: Alberto Cervera e Michelangelo Pipelino per Progetto Uniamoci; Pietro Chianese e Alessio Capitani per Studenti Uniti. In virtù dei fini istituzionali dell’Azienda – erogare i servizi destinati agli studenti capaci e meritevoli anche se privi di mezzi economici (borse di studio, contributi economici, residenze universitarie) nonché quelli destinati alla generalità degli studenti universitari (ristorazione, orientamento al mondo del lavoro, utilizzo di spazi per lo studio, promozione di attività sociali e culturali) – la presenza della componente studentesca nel CdA è fondamentale. Ateneapoli ha contattato i candidati delle principali liste ammesse alla tornata per comprenderne visione e programmi.

Per Confederazione parla Matteo Grilli, 21 anni, iscritto al terzo anno di Ingegneria Aerospaziale alla Federico II, già rappresentante di Dipartimento, attualmente rappresentante al Cus e al Consiglio degli Studenti. L’obiettivo è la continuità di mandato con il rappresentante uscente Manuel Di Donna, stessa lista: “In primis, vogliamo porci in linea con quanto fatto da Manuel. In particolare, uno dei grandi traguardi raggiunti, a proposito dell’erogazione della borsa di studio, è che tutti gli idonei risultano poi beneficiari. E credo sia un elemento determinante perché parliamo di un contributo fondamentale per tantissimi studenti che vivono condizioni economiche non sempre favorevoli. Di sicuro vorremmo intervenire sui tempi di erogazione della borsa, non sempre puntuali, e collaborare con l’Azienda per lavorare sui criteri di accesso per rendere alcuni elementi del bando più chiari”.

Il fronte più preoccupante sarebbe quello delle residenze: “ad oggi l’Adisurc ne possiede 6 e versano tutte in condizioni fatiscenti. Abbiamo provato ad essere subito incisivi, ma in generale questo è uno dei problemi dell’università, mancano posti letto e il caro affitti preme sui fuorisede. Bisogna offrire alla platea studentesca un servizio efficiente, aumentando il numero di residenze in collaborazione con Atenei, Comuni, Regione”. L’ultimo punto, non per importanza, il benessere psicologico: “Il tema è attualissimo e purtroppo lo sportello offerto dall’Azienda non è molto conosciuto dagli studenti, anche perché questi ultimi notano una certa mancanza di comunicazione. Bisognerebbe stanziare dei fondi per realizzare nuove sedi dell’Adisurc per coprire meglio il territorio e informare meglio”. L’ultima battuta di Grilli: “come Confederazione vogliamo muoverci con concretezza, senza ideologie e inquadrando i problemi”.

Tocca poi a Valeria De Rosa, 24 anni, iscritta al secondo anno della Magistrale in Psicologia clinica alla Federico II, dell’Udu: “Una nostra battaglia storica resta quella delle residenze universitarie: la situazione in Campania è molto critica. Vogliamo fare in modo che ci siano maggiori finanziamenti su questo fronte e più impegno da parte dell’Adisurc”. Non solo: “bisogna mantenere l’attuale copertura di tutti gli idonei beneficiari e magari far sì che le borse non vengano erogate in base al merito ma soprattutto per la situazione economica in cui versano studentesse e studenti. Inoltre, il ritardo con cui vengono erogate le rendono una sorta di rimborso spese”. De Rosa lancia poi l’allarme: “quest’anno, a causa del taglio ai fondi, non si è riusciti a coprire i premi di laurea, segno che si sta incidendo in negativo”.

Per il collegio 1 chiude Denise Giordano, Link Napoli. La studentessa, 23 anni, iscritta a Europa e Americhe a L’Orientale, spiega la posizione del sindacato al quale appartiene: “Le residenze sono un problema da anni, così come quello della mancanza di luoghi universitari dove potersi riunire, stare assieme e fare comunità”. Un’altra questione molto sentita da Link è quella relativa ai criteri di accesso alla borsa di studio: “magari chi pur avendo un ISEE basso non riesce ad ottenerla perché non ha accumulato i cfu necessari. Una soluzione potrebbe essere basarsi sulla sola situazione economica”. Infine, una parola sugli spostamenti: “ci sono studenti fuorisede che devono pagare cifre esorbitanti per fruire dei mezzi di trasporto, non possono essere dimenticati”.

Tocca poi ad Alberto Cervera, 27 anni, iscritto a Scienze biologiche e Medicina e Chirurgia della Vanvitelli. Lo studente di Progetto Uniamoci è candidato per il collegio 2: “L’obiettivo principale è avere un diritto allo studio accessibile a tutti e trasversale, negli ultimi tempi sembra si dia più importanza ad alcune strutture e realtà universitarie. Al contrario, la Campania è caratterizzata da una fitta presenza di tanti altri Atenei e Conservatori sui quali ci sono varie dimenticanze. Basti pensare alle attività convenzionate per le mense, tutte vicine alla Federico II, nonostante anche la Vanvitelli ha sedi a Napoli. Sono stati fatti degli investimenti per il rifacimento della mensa di Fisciano ma nessuno ha pensato al fatto che gli studenti beneventani hanno come unico punto convenzionato il San Pio, che dista 40 minuti a piedi sia dal Conservatorio che dall’Università.

Non deve esserci periferia e non devono esserci differenze tra uno studente campano e l’altro; senza dimenticare i ritardi – stavolta generalizzati – nell’erogazione delle borse, che costringono ad indebitarsi. Così, banalmente, diventa una mera compensazione”. Un ulteriore punto nel programma, l’allargamento della platea di beneficiari delle borse: “non ne facciamo solo una questione di ISEE, ma anche di ISPE, cioè il patrimoniale, ma con la casa non si mangia e non è detto che le finanze siano le stesse di quando quella dimora è stata costruita. Infine, pensiamo si debba creare anche un fondo per il premio di laurea, che viene erogato solo in caso di avanzo dei fondi riservati alle borse di studio”.
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Ateneapoli – n. 8 – 2025 – Pagina 5

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