Dall’idea al libro: il racconto di una editor, la figura “che restituisce una forma idonea al testo” 

Incontro al Dipartimento di Lettere e Beni Culturali con Anna Casalino di Carocci Editore

Sono moltissimi gli studenti che ogni anno decidono di iscriversi a Lettere, la maggior parte dei quali con l’intenzione di accedere all’insegnamento. Se però questo rappresenta il principale bacino di raccolta dei laureati in questo ambito, altre professioni hanno un ruolo non affatto marginale. Tra queste vi sono quelle del mondo dell’editoria, alle quali è stato dedicato il seminario “Lavorare in una casa editrice, dall’idea al libro”, che si è tenuto presso l’aulario di via Perla, a Santa Maria Capua Vetere lo scorso 28 novembre. Relatrice dell’incontro, ha moderato la prof.ssa Nadia Barrella, è stata Anna Casalino, editor di Carocci Editore, casa editrice che si occupa in prevalenza di saggistica e pubblicazioni universitarie. Tutti sanno che una casa editrice ha lo scopo di pubblicare libri, ma pochi sono a conoscenza dei suoi meccanismi interni, tali e complessi da far conquistare a questo settore, non a caso, il soprannome di ‘industria del libro’. Un settore che continua a sopravvivere in un’epoca non facile per la carta stampata, in cui continua ad aumentare il numero degli scrittori e a diminuire quello dei lettori, e in cui le piattaforme di self-publishing riscuotono un successo sempre maggiore. Casalino, preceduta dai saluti istituzionali del prof. Claudio Buongiovanni, vicedirettore del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, e dall’intervento della prof.ssa Barrella, ha dato ai presenti qualche informazione utile per comprendere quali meccanismi si celino dietro al lavoro in casa editrice. L’ha fatto partendo dalla prima grande differenza tra i testi: “Bisogna anzitutto tenere conto del fatto che i testi sono diversi tra loro, cioè si dividono in categorie. La prima divisione è tra fiction e non-fiction, cioè tra testi che originano dalla fantasia dell’autore, come i romanzi, e quelli che trattano argomenti del mondo reale, come i saggi”. Una volta che l’autore invia il proprio lavoro in casa editrice, questo viene visionato dal lettore editoriale, il quale ha il compito di darne una prima valutazione e accertarsi che sia coerente con la linea della casa editrice. Dopo questo step, il testo passa dunque all’editor: “Il ruolo dell’editor non è perfettamente incardinato e si riconoscono a questa figura più mansioni. Possiamo però dire che il suo compito è quello di seguire pedissequamente l’autore nell’opera di revisione e miglioramento, nella cura dello stile, dei dialoghi, dei capitoli e della struttura del testo in generale. L’editor è colui, insomma, che restituisce una forma idonea al testo, che sia cioè rispondente alle vigenti esigenze di forma e alle aspettative dell’orizzonte d’attesa”. Successivamente subentra il redattore che, sempre in confronto con l’autore, revisiona il lavoro e si occupa generalmente di scrivere i testi per le bandelle e per la quarta di copertina (la parte posteriore del libro). Viene dunque la volta del correttore di bozze; in genere sono tre i correttori che controllano il testo, per avere punti di vista diversi sulla lettura. Solo dopo quest’ultimo passaggio il testo potrà passare al grafico che, in genere, ha già un progetto strutturato che viene utilizzato per ogni testo della stessa collana. A questo proposito Casalino ha fatto notare: La copertina deve essere accattivante, perché l’impatto visivo ha un ruolo importante nella selezione del libro che andremo ad acquistare”. Importante è anche la dimensione, tanto che oggi vanno per la maggiore i formati tascabili. E una volta che il libro è pronto, che si fa? “Entrano in campo altri uffici – ha spiegato Casalino – come quello per il Marketing, l’Ufficio Stampa e il Social media manager, che si occupano di curare la parte relativa alla promozione del testo. L’Ufficio Commerciale subentrerà invece per l’inserimento del testo sul mercato”. Abbiamo poi l’Ufficio Contratti e l’Ufficio Diritti, che hanno un ruolo chiave nella gestione degli aspetti meramente burocratici, come la stipula di contratti con l’autore o la vendita di diritti per la traduzione o per eventuali adattamenti cinematografici. Naturalmente il novero non finisce qui, in quanto fanno parte del circuito anche i tipografi, i distributori, gli agenti e i librai. “Aumentano i prezzi di tutto, ma gli utenti si lamentano quasi esclusivamente dell’aumento dei prezzi dei libri – ha considerato l’editor di Carocci – Come si sarà capito, tuttavia, dietro alla pubblicazione di un libro c’è il lavoro di moltissime figure professionali, un lavoro che richiede molto tempo e risorse; ciò considerato, non possiamo affermare che venti euro per un libro non sia un prezzo ragionevole”. Intraprendere una carriera in questo settore richiede molte competenze e, specialmente, un grande amore per i libri e per il mondo dell’editoria. Percorsi specifici, come Master e corsi di formazione, sono la scelta migliore per approcciarsi a questo settore, per poter perseguire al meglio gli obiettivi di un’industria in evoluzione, che oggi come mai si trova di fronte a sfide importanti. Ed ecco che la relatrice conclude con un suggerimento agli studenti: “Il panorama dell’impiego non è roseo in generale, ma scegliere di svolgere una professione che vi piace vi permetterà di eccellere, e la professionalità non resta mai inosservata. Fate ciò che vi piace e ne trarrete grandi soddisfazioni.

Nicola Di Nardo

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