Terza Missione: “siamo diventati un caso di studio”

Un progetto sulla legalità che coinvolge l’Ateneo e le scuole che insistono sul territorio, iniziative culturali e di divulgazione scientifica. Le illustra la prof.ssa Antonella Tartaglia Polcini

Premi, convegni e seminari, un viaggio d’istruzione. Sono gli ambiti di realizzazione di un progetto sulla legalità promosso dall’Ateneo del Sannio, nell’ambito delle attività culturali e di Terza Missione, che ha partecipato ad un bando del Ministero dell’Università ed è stato finanziato per circa 50 mila euro. “È una iniziativa – dice la prof.ssa Antonella Tartaglia Polcini, Ordinaria di Diritto civile a Giurisprudenza e Assessore alla Cultura a Benevento, che in Ateneo ha la delega alla Cultura ed alla Terza Missione – che mette al centro gli studenti. Quelli dei dottorati, quelli che frequentano i Corsi di Laurea e le ragazze ed i ragazzi delle scuole che insistono sul nostro territorio. Il progetto prevede venti incontri, da qui all’estate, con una cadenza di uno o due al mese. Si svolgeranno in luoghi differenti. Nelle nostre sedi universitarie, in quelle delle istituzioni che collaborano con noi – questura, prefettura, forze dell’ordine, tribunale solo per citarne alcune – e nelle scuole”. Sono previsti seminari, workshop e laboratori, testimonianze. Ciascun gruppo individuerà un referente per comunicare i risultati del progetto e degli incontri ai quali ha partecipato su una pagina on line. Il viaggio studio sarà realizzato probabilmente in Sicilia,perché lì vi sono programmi molto validi di associazioni come Libera,ed avrà come meta luoghi nei quali c’è stata una forte presenza della criminalità organizzata ma che, attraverso lo strumento della confisca e della destinazione ad usi sociali e culturali, raccontano anche una storia di contrasto efficace alle mafie”. Il progetto è rivolto a tutto l’Ateneo e non solo a Giurisprudenza. “Quello della legalità – chiarisce – è un tema che può e deve essere declinato da vari punti di vista. Quello dei futuri giuristi è uno di essi, ma non è il solo. Riguarda le scienze matematiche e la statistica, gli ingegneri – si pensi al discorso della cybersecurity -, coloro che si occupano di scienze ambientali e tutela del territorio”.

È iniziata, intanto, la stagione di eventi musicali e culturali che l’Ateneo  promuove con l’Accademia di Santa Sofia e con il Conservatorio di Benevento. È la seconda, ricorda la docente: Abbiamo riaperto al pubblico l’auditorium di Sant’Agostino, spazio prevalente delle attività, ed è stato sempre gremito, addirittura con persone in piedi. C’è stata un’adesione entusiasta della cittadinanza ed abbiamo accolto anche non pochi visitatori da fuori città e da fuori provincia”. Alla luce della positiva esperienza dello scorso anno, la formula è stata riproposta nella stagione che è iniziata da poco. Prevede “che il momento musicale sia preceduto da pillole di divulgazione scientifica. Lo scorso anno è stata una sfida riuscita e ci è parso giusto riproporla. C’è poi la bella novità del coinvolgimento del Conservatorio di Benevento, che entra a far parte della squadra”.

È positivo, riferisce la docente, anche il bilancio della partecipazione dell’Ateneo alla Notte dei Ricercatori che si è svolta ad ottobre. Piazza Roma racconta – è diventata un villaggio della divulgazione scientifica ed un laboratorio di sperimentazione per grandi e piccoli. È stata per esempio allestita una smart city realizzata in Lego grazie alla quale sono stati divulgati i sistemi per il controllo da remoto su aspetti di risparmio energetico, mobilità sostenibile, miglioramento della sicurezza. Cito una esperienza personale affinché si possa capire quanto è stata efficace l’iniziativa: mio figlio che ha due anni e mezzo è rimasto entusiasta”. Prosegue: “Nel corso della serata, poi, si sono avvicendati tanti colleghi i quali hanno dato vita a momenti di divulgazione su temi apparentemente difficili, ma che si sono rivelati molto accessibili grazie alle loro capacità di spiegare e coinvolgere le persone presenti. Gli interventi hanno riguardato questioni come il patrimonio culturale, le risorse idriche, il risparmio energetico, l’emergenza climatica, la sostenibilità, l’impatto della pandemia su alcuni aspetti della quotidianità, l’economia delle imprese”. L’iniziativa rientrava nella cornice del Progetto S.T.R.E.E.T.S. in cui sono coinvolti diversi Atenei campani e Istituti del CNR presenti sul territorio regionale. L’obiettivo è quello di avvicinare la ricerca ed i ricercatori al grande pubblico, con particolare attenzione alle famiglie, agli alunni e agli studenti di tutte le età.

L’Ateneo, insomma, punta con decisione a ritagliarsi uno spazio sempre più ampio nel contesto dei progetti e delle iniziative di Terza Missione. “Sarà forse anche per questo – conclude la prof.ssa Tartaglia Polcini – che siamo diventati un caso di studio. È in corso una ricerca sulla Terza Missione degli Atenei, sulle modalità con le quali le Università la conducono, sulle ricadute che essa determina o non determina rispetto al territorio al quale si rivolge. È previsto un focus sull’Ateneo del Sannio e saremo oggetto di interviste da parte di colleghi di altre Università per verificare ed approfondire quel che facciamo”.

Fabrizio Geremicca

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