“Chiediamo procedure a misura di studente”

Chiedono una revisione nell’organizzazione dei corsi extra con “procedure a misura di studente”, in virtù dei problemi in merito alle tempistiche previste dall’Ateneo, alla difficoltà nel riconoscimento dei crediti già cumulati e al sistema di tassazione. Sono le reazioni alla pubblicazione del bando a fine febbraio per le iscrizioni al secondo Ciclo del Percorso Formativo finalizzato all’acquisizione di 24 crediti nelle discipline antropologiche e psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, utili per l’accesso al ‘concorsone’ per docenti nella scuola secondaria di primo e secondo grado (atteso da oltre un anno). Le rappresentanze studentesche di LINK Napoli – Sindacato Universitario hanno quindi promosso un incontro con il prof. Arturo De Vivo, Prorettore dell’Ateneo, avvenuto nella giornata del 25 marzo. La richiesta è stata avanzata soprattutto dagli iscritti ai Corsi di Laurea del Dipartimento di Studi Umanistici, più direttamente coinvolti nella questione. Ottenuta come primo step una proroga dei tempi di iscrizione (precedentemente fissata al 15 marzo): adesso si potrà accedere al PF24, nonostante sia ufficialmente decorsa la data di scadenza del Bando, indirizzando una lettera al Rettore, poiché di fatto “la scadenza ha penalizzato buona parte della componente studentesca: meno di un mese per iscriversi e troppo poco tempo per procurarsi i documenti necessari. Uno tra tutti, la certificazione ISEE aggiornata al 2018, senza la quale non è possibile usufruire dei benefici per il pagamento dei contributi economici”, parla Giusy Falco, studentessa di Filologia Moderna. Altrettanto svantaggiati gli studenti non ancora iscritti formalmente a un Corso di Laurea dell’Ateneo. “Fino a pochi giorni fa, dopo aver conseguito la Laurea Triennale a inizio anno, non avevo ancora concluso la procedura d’immatricolazione alla Magistrale”, spiega Giusy. Difficoltà incontrata anche da coloro che hanno optato per il passaggio da un altro Corso di Studi o Università. Analogamente, il meccanismo di convalida crediti (in materie equivalenti al settore scientifico- disciplinare previsto dal Decreto ministeriale) già conseguiti appare poco chiaro. Su questo punto, vige un difetto di forma: “è stato fissato a 6 il tetto massimo di crediti riconosciuti per esami già svolti, numero che costringe gli studenti a dover maturare i 24 crediti richiesti in tutti e quattro gli ambiti disciplinari, mentre per legge è sufficiente coprirne tre”, interviene Gianluca Coppola, iscritto a Discipline della Musica e dello Spettacolo. In tal caso, considerato il numero degli esami, gli studenti hanno prospettato la possibilità di maturare i crediti nel tempo di un anno, avendo a disposizione un congruo numero di appelli d’esame, ma senza rinunciare al semestre aggiuntivo (non menzionato all’interno del Bando federiciano), così da consentire “a tutti gli studenti, non solo ai laureandi, o chiunque abbia terminato gli esami, di potervi accedere”. Una soluzione che agevolerebbe gli iscritti nel completare il percorso dei 24 crediti, senza che questo entri in conflitto con la propria carriera universitaria. Quanto ai costi, sebbene il percorso formativo non sia incluso nella didattica ordinaria, “appare inammissibile che gli studenti siano costretti a dover sostenere gli esami nei tempi atti a conseguire la laurea in corso, pagando però un’ulteriore tassa di 76 euro”, commenta Simona Schiavo, laureanda in Lettere Moderne. Per coloro che non devono sostenere alcun esame ulteriore ma soltanto ottenere il riconoscimento di esami già svolti, è stata avanzata la possibilità di un esonero totale dal pagamento. Quest’ultimo “andrebbe adeguato al sistema di contribuzione attuale, la No Tax Area, con una riduzione dei costi per studenti in corso e meritevoli”, è l’ultimo punto sul quale in armonia con la trasparenza delle procedure si valuterà nel prossimo mese la fattibilità amministrativa.
Sa.Sa.
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