Mille gli studenti delle scuole superiori attesi nella mattinata del 21 aprile presso la Basilica di San Giovanni Maggiore Pignatelli per l’Open Day dedicato alla presentazione dei Corsi di Laurea di primo livello de L’Orientale. “Cominciare bene è fondamentale: se si cura il momento dell’accoglienza nell’ottica di un efficace raccordo con il mondo della scuola, lo studente ha la strada spianata sin da subito. L’Università offre delle competenze finalizzate a indirizzare gli studenti verso dei profili, ma il senso dell’orientamento sta nell’ascolto della persona, della sua specifica individualità”, afferma la prof.ssa Maria Laudando, referente d’Ateneo per l’orientamento in itinere.
Da quest’anno, svolgono un prezioso ruolo di tramite gli studenti seniores presso lo Sportello di Accoglienza: “Per alcuni l’Università è un altro mondo. Avere come interlocutori gli studenti più grandi si è rivelata un’iniziativa molto apprezzata. Una matricola che si sente un po’ spaesata, in questo modo, trova coraggio anche di porre domande che a noi sembrano scontate, dalla didattica ai trasporti, e può ricevere feedback, sostegno e assistenza da figure più familiari”. È questo il senso anche dell’invito all’Open Day dei laureati di successo, “che vengono a raccontare la propria esperienza. Cerchiamo di rappresentare diverse tipologie di esempi: chi trova lavoro all’estero, chi approfondisce le scienze economiche, chi lavora in cooperative o aziende. A volte ci sono sbocchi che uno non subito immagina in relazione a una laurea in lingue. Questo dà l’idea della flessibilità dei nostri laureati ed è anche un modo per far capire che il mondo del lavoro è cambiato, ahimè più precario, ma in un certo senso più creativo”.
Da quest’anno, svolgono un prezioso ruolo di tramite gli studenti seniores presso lo Sportello di Accoglienza: “Per alcuni l’Università è un altro mondo. Avere come interlocutori gli studenti più grandi si è rivelata un’iniziativa molto apprezzata. Una matricola che si sente un po’ spaesata, in questo modo, trova coraggio anche di porre domande che a noi sembrano scontate, dalla didattica ai trasporti, e può ricevere feedback, sostegno e assistenza da figure più familiari”. È questo il senso anche dell’invito all’Open Day dei laureati di successo, “che vengono a raccontare la propria esperienza. Cerchiamo di rappresentare diverse tipologie di esempi: chi trova lavoro all’estero, chi approfondisce le scienze economiche, chi lavora in cooperative o aziende. A volte ci sono sbocchi che uno non subito immagina in relazione a una laurea in lingue. Questo dà l’idea della flessibilità dei nostri laureati ed è anche un modo per far capire che il mondo del lavoro è cambiato, ahimè più precario, ma in un certo senso più creativo”.
La scelta universitaria,
un vademecum
un vademecum
Qual è la funzione di ogni orientatore? “Comprendere le inclinazioni e le curiosità di ciascuno e valorizzarle al meglio. È una scelta delicata per lo studente: non solo perché significa gettare le basi del proprio lavoro futuro, ma perché per la prima volta ci si confronta con la vita da adulti”. Il tutto ponendo in risalto la qualità della relazione: “quasi tutti i nostri corsi riguardano lingue e letterature diverse, dunque l’interculturalità e la mediazione sono al centro del percorso formativo”.
Per decidere con criterio: “informazione a 360 gradi, consapevolezza e pazienza. La scadenza dell’immatricolazione non è vicina. Anche a ottobre, non si ha l’obbligo di compilare subito il piano di studi, quindi essere pazienti, a volte un interesse si scopre strada facendo e si può riaggiustare il percorso. Sicuramente, pensare bene all’abbinamento delle lingue e seguire qualche lezione per farsi un’idea. L’orientamento deve essere graduale, orientarsi significa coltivare se stessi”.
Nel pomeriggio del 21, anche presso Palazzo del Mediterraneo le ‘lezioni demo’, cioè “assaggi di alcune materie di nicchia o estremamente caratteristiche di un Corso e di altre più richieste. La nostra offerta formativa è molto più ampia, certo, ma un’introduzione preliminare è utile, perché parecchi non hanno proprio idea di come sia fatta una lezione o come si insegni all’Università”.
Tutorato didattico al primo anno. Da un paio d’anni è partita la sperimentazione didattica del tutorato per alcune lingue. “Si tratta di gruppi di sostegno o recupero per lingue in cui emergono criticità evidenti oppure ci sono grandi numeri”. Il gruppo classe è gestito da studenti della Magistrale, a loro volta guidati da docenti. “Nella fase autunnale erano partiti quelli per Cinese, che ora riprendono in vista della sessione estiva. Abbiamo attivato i corsi anche per Arabo e Tedesco. Ci sono poi lingue che puntano su altre forme di supporto, come i lettorati”. La lingua s’impara con la costanza, “non basta lo studio matto e disperato degli ultimi tre mesi a ridosso dell’esame”. Per alcune lingue, però, occorre maggiore autodisciplina e applicazione: “Chi fa una scelta come Arabo, Cinese o Giapponese deve certamente pensare che non sia come studiare una lingua europea. Perciò è bene sfruttare giorno per giorno tutte le occasioni e risorse per praticarla”.
Un altro strumento che può risultare strategico in fase d’orientamento è l’E-Learning. Nelle progettualità future, “vorremmo potenziare i corsi offerti sul web. La tecnologia è il linguaggio dei nostri studenti, nativi digitali, a integrazione della didattica ufficiale sul primo anno. Abbiamo, di recente, arricchito i contenuti multimediali per Spagnolo ed è partito l’E-learning di supporto anche per Francese e Russo”.
Le maggiori criticità riguardano, però, la metodologia: come bisogna studiare? “Per attrezzarsi al meglio occorre colmare le lacune nella formazione di base, di quei saperi minimi, come le capacità discorsiva, argomentativa, di riflessione, sintesi e analisi critica. E poi in seguito diversificare gli approcci richiesti dallo studio di una lingua o letteratura, della storia o della geografia”. Nel prossimo Open Day, ritorneranno a questo scopo i seminari metodologici.
Nessun Corso a numero programmato, eccetto il vincolo di sbarramento del Test d’Inglese per i Corsi del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati, le cui modalità restano immutate agli anni scorsi. “Il livello di lingua inglese delle matricole negli ultimi anni è migliorato, ciò aumenta la percentuale di studenti che superano l’esame al primo anno”. A livello generale, “stiamo valutando di inserire un test attitudinale non selettivo, in collaborazione con un Consorzio interuniversario, in aggiunta a quello che c’è già online, così chi ha difficoltà potrebbe dal primo momento premunirsi per recuperare in fretta. L’anno scorso è già partita una sperimentazione con le matricole di Mediazione e pensavamo di estenderla ad altri Corsi”.
Un investimento forte va speso senza dubbio nella propria abilità dell’italiano. “La capacità di esprimersi è il proprio biglietto da visita. La propria performance linguistica inizia a partire dal grado di competenza dell’italiano. Più articolata è la ricchezza espressiva del linguaggio, più è articolato il pensiero critico: da qui non si sfugge”.
E, infine, dubitare del passaparola: “Verificare sempre le fonti di ogni informazione nei canali ufficiali. Spesso gli studenti ingigantiscono o si affidano a voci fuorvianti: il cosiddetto fenomeno di quell’esame-che-non-si-supera mai”. Il primo strumento utile per trovare riscontro è il sito. “A breve avremo un nuovo sito, molto più user friendly. Con quello attuale a volte è laborioso il percorso per arrivare a reperire certe notizie o richiede molti passaggi. Il nostro Ufficio è stato interpellato a tal proposito, quindi anche per le questioni di orientamento (pagine docenti, programmi, orari di ricevimento, eccetera) tutto sarà più immediato”.
Iniziative prossime all’Open Day? “Il progetto sarebbe quello di allestire un repertorio di materiali didattici e metterli a disposizione degli studenti interessati ai nostri Corsi, soprattutto quelli delle scuole. Per esempio, registrando le lezioni demo tenute dai docenti e confezionando un pacchetto almeno per gli insegnamenti strategici del primo anno. Non sarà certo istantaneo, ma vorremmo iniziare a porre le basi di banche dati con l’idea di aggiornarle costantemente, magari proponendo un promemoria di consigli metodologici o letture preliminari che sia di chiarimento per ogni studente o per chi non può seguire tutto”, conclude la prof.ssa Laudando.
Sabrina Sabatino
Per decidere con criterio: “informazione a 360 gradi, consapevolezza e pazienza. La scadenza dell’immatricolazione non è vicina. Anche a ottobre, non si ha l’obbligo di compilare subito il piano di studi, quindi essere pazienti, a volte un interesse si scopre strada facendo e si può riaggiustare il percorso. Sicuramente, pensare bene all’abbinamento delle lingue e seguire qualche lezione per farsi un’idea. L’orientamento deve essere graduale, orientarsi significa coltivare se stessi”.
Nel pomeriggio del 21, anche presso Palazzo del Mediterraneo le ‘lezioni demo’, cioè “assaggi di alcune materie di nicchia o estremamente caratteristiche di un Corso e di altre più richieste. La nostra offerta formativa è molto più ampia, certo, ma un’introduzione preliminare è utile, perché parecchi non hanno proprio idea di come sia fatta una lezione o come si insegni all’Università”.
Tutorato didattico al primo anno. Da un paio d’anni è partita la sperimentazione didattica del tutorato per alcune lingue. “Si tratta di gruppi di sostegno o recupero per lingue in cui emergono criticità evidenti oppure ci sono grandi numeri”. Il gruppo classe è gestito da studenti della Magistrale, a loro volta guidati da docenti. “Nella fase autunnale erano partiti quelli per Cinese, che ora riprendono in vista della sessione estiva. Abbiamo attivato i corsi anche per Arabo e Tedesco. Ci sono poi lingue che puntano su altre forme di supporto, come i lettorati”. La lingua s’impara con la costanza, “non basta lo studio matto e disperato degli ultimi tre mesi a ridosso dell’esame”. Per alcune lingue, però, occorre maggiore autodisciplina e applicazione: “Chi fa una scelta come Arabo, Cinese o Giapponese deve certamente pensare che non sia come studiare una lingua europea. Perciò è bene sfruttare giorno per giorno tutte le occasioni e risorse per praticarla”.
Un altro strumento che può risultare strategico in fase d’orientamento è l’E-Learning. Nelle progettualità future, “vorremmo potenziare i corsi offerti sul web. La tecnologia è il linguaggio dei nostri studenti, nativi digitali, a integrazione della didattica ufficiale sul primo anno. Abbiamo, di recente, arricchito i contenuti multimediali per Spagnolo ed è partito l’E-learning di supporto anche per Francese e Russo”.
Le maggiori criticità riguardano, però, la metodologia: come bisogna studiare? “Per attrezzarsi al meglio occorre colmare le lacune nella formazione di base, di quei saperi minimi, come le capacità discorsiva, argomentativa, di riflessione, sintesi e analisi critica. E poi in seguito diversificare gli approcci richiesti dallo studio di una lingua o letteratura, della storia o della geografia”. Nel prossimo Open Day, ritorneranno a questo scopo i seminari metodologici.
Nessun Corso a numero programmato, eccetto il vincolo di sbarramento del Test d’Inglese per i Corsi del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati, le cui modalità restano immutate agli anni scorsi. “Il livello di lingua inglese delle matricole negli ultimi anni è migliorato, ciò aumenta la percentuale di studenti che superano l’esame al primo anno”. A livello generale, “stiamo valutando di inserire un test attitudinale non selettivo, in collaborazione con un Consorzio interuniversario, in aggiunta a quello che c’è già online, così chi ha difficoltà potrebbe dal primo momento premunirsi per recuperare in fretta. L’anno scorso è già partita una sperimentazione con le matricole di Mediazione e pensavamo di estenderla ad altri Corsi”.
Un investimento forte va speso senza dubbio nella propria abilità dell’italiano. “La capacità di esprimersi è il proprio biglietto da visita. La propria performance linguistica inizia a partire dal grado di competenza dell’italiano. Più articolata è la ricchezza espressiva del linguaggio, più è articolato il pensiero critico: da qui non si sfugge”.
E, infine, dubitare del passaparola: “Verificare sempre le fonti di ogni informazione nei canali ufficiali. Spesso gli studenti ingigantiscono o si affidano a voci fuorvianti: il cosiddetto fenomeno di quell’esame-che-non-si-supera mai”. Il primo strumento utile per trovare riscontro è il sito. “A breve avremo un nuovo sito, molto più user friendly. Con quello attuale a volte è laborioso il percorso per arrivare a reperire certe notizie o richiede molti passaggi. Il nostro Ufficio è stato interpellato a tal proposito, quindi anche per le questioni di orientamento (pagine docenti, programmi, orari di ricevimento, eccetera) tutto sarà più immediato”.
Iniziative prossime all’Open Day? “Il progetto sarebbe quello di allestire un repertorio di materiali didattici e metterli a disposizione degli studenti interessati ai nostri Corsi, soprattutto quelli delle scuole. Per esempio, registrando le lezioni demo tenute dai docenti e confezionando un pacchetto almeno per gli insegnamenti strategici del primo anno. Non sarà certo istantaneo, ma vorremmo iniziare a porre le basi di banche dati con l’idea di aggiornarle costantemente, magari proponendo un promemoria di consigli metodologici o letture preliminari che sia di chiarimento per ogni studente o per chi non può seguire tutto”, conclude la prof.ssa Laudando.
Sabrina Sabatino