Giurisprudenza vota il 28 maggio per il Direttore

Dopo l’elezione del prof. Ugo Grassi al Senato, che si è collocato dunque in aspettativa dall’Università, si apre la partita per scegliere chi gli subentrerà nel ruolo di Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza. Una struttura alla quale, sul piano dell’offerta formativa, fanno capo un Corso di Studi Triennale in Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione, una laurea quinquennale a ciclo unico Magistrale in Giurisprudenza e una Magistrale di secondo livello in Management pubblico. Un Dipartimento al quale afferiscono circa 40 docenti, che conta ogni anno in media circa 220 immatricolati ai suoi Corsi di Laurea e che dal 2013, quando nacque, ad oggi ha avuto finora due Direttori. Il primo, il prof. Federico Alvino, che oggi ricopre il ruolo di Prorettore dell’Ateneo ed è un docente di Economia aziendale. Il secondo, il prof. Grassi, che è un giurista. 
Si voterà – così ha deciso il decano del Dipartimento, la prof.ssa Maria Luisa Tufano, alla quale spetta di indire le elezioni – il 23 maggio. L’otto maggio scade il termine di presentazione delle candidature da parte di coloro i quali siano interessati a farsi avanti ed a sottoporsi al giudizio delle urne. Sono eleggibili solo gli ordinari che lavorino in Ateneo in regime di tempo pieno e questa condizione riduce drasticamente il ventaglio dei papabili. Sono infatti cinque o sei i professori del Dipartimento i quali si trovino, attualmente, in questa condizione. In particolare Elio Dovere, Marco Esposito, Francesco Di Donato, Rosaria Giampetraglia, Dario Luongo. Federico Alvino, anch’egli ordinario a tempo pieno, in qualità di vice del Rettore è fuori dai giochi. Tutto lascia pensare, dunque, che il successore del prof. Grassi uscirà dalla cinquina di cui sopra. L’elettorato attivo spetta ad una cinquantina di persone: docenti, ricercatori, rappresentanti degli studenti. Nei prossimi giorni inizieranno incontri e riunioni per capire se ci sono le condizioni di una candidatura che metta tutti d’accordo e calamiti il consenso degli elettori o se il Dipartimento andrà diviso all’appuntamento con le urne. Nel passato l’elezione di Alvino fu caratterizzata da un consenso unanime. Grassi, un anno e mezzo fa, non ebbe il consenso di 18 persone che non si recarono alle urne. 
Il prof. Elio Dovere, il quale insegna Istituzioni di Diritto Romano, nella corsa alla direzione del Dipartimento potrebbe far valere la sua esperienza istituzionale di Senatore Accademico e di delegato di Ateneo per il settore delle biblioteche. “Non so se ho voglia di fare il Direttore – dice peraltro ad Ateneapoli il 10 aprile – perché è una rogna, soprattutto in tempo di tagli. Per di più si smette di studiare, che è una bellissima attività. Certo, un eventuale incarico sarebbe anche una sfida a provare a costruire e realizzare qualcosa di utile. Ancora dobbiamo incontrarci. Spero che a breve cominceremo a confrontarci per cercare una soluzione unitaria”.
Il prof. Marco Esposito, che insegna Diritto del lavoro, anch’egli accreditato di buone possibilità, sottolinea: “Noi quest’anno cerchiamo di costruire un clima di grande armonia perché i Dipartimenti richiedono un lavoro di èquipe e le difficoltà di questa fase non consentono spaccature. Non sono state ancora espresse candidature perché preferiamo avere incontri per evitare ipotesi che si muovano in una ottica di mero protagonismo personale”. Aggiunge: “Sarà un Direttore di traghettamento, che resterà in carica solo diciotto mesi, a copertura del periodo del mandato residuo del collega Grassi, e che avrà più oneri che onori. Avrà un lavoro molto concentrato, molto intenso in un arco temporale ristretto e quindi sarà investito da un lavoro pesante. Sarà un Direttore che dovrà subito rimboccarsi le maniche, entrare nel vivo delle questioni. Il 17 aprile abbiamo un Consiglio di Dipartimento e cominceremo a parlare insieme di questo tema”.
Tra gli appuntamenti fondamentali che dovrà affrontare il nuovo Direttore c’è certamente la visita degli ispettori del Ministero i quali nel 2019, nell’ambito delle procedure di valutazione della qualità della didattica e dei servizi, accenderanno i riflettori anche su Giurisprudenza dell’Università Parthenope. “Serve grande impegno amministrativo – dice il Prorettore Federico Alvino – per garantire al meglio il Dipartimento. Il nuovo Direttore dovrà essere in grado di evidenziare anche dal punto di vista formale la qualità della struttura e dovrà impegnarsi affinché la qualità sostanziale sia adeguatamente percepita dagli ispettori che verranno a farci visita. Tutti i colleghi a tempo pieno del Dipartimento possono essere ottimi Direttori. Ma ce ne sono alcuni che potrebbero affrontare l’impegno con una marcia in più in virtù degli incarichi istituzionali che hanno ricoperto o tuttora ricoprono in Ateneo”.
Conclude il giro dei pareri il prof. Alberto De Vita, che insegna Diritto Penale. Premette: “Io non mi candido perché ho scelto il tempo definito”. Prosegue: “Non ho idea di come stiano le cose. Certo è che ci vuole molta abnegazione per proporsi oggi al ruolo di Direttore di Dipartimento. Vediamo chi ce la fornirà”.
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