“Cari studenti, non senza emozione, dopo tanti anni dedicati all’insegnamento, comunico che il 23 marzo 2018 sono stato collocato in aspettativa, giacché eletto senatore della XVIII legislatura. La professoressa Immacolata Prisco potrà fornirvi tutte le indicazioni necessarie per la preparazione dell’esame”. È il commiato dai suoi allievi del professore Ugo Grassi, ex Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, che è stato eletto a Palazzo Madama con i 5Stelle ed è ora in aspettativa non retribuita dall’Università. “Non ho fatto in tempo a salutarli di persona – dice il docente – e per questo mi sono affidato alla pagina web. Con un messaggio, per una volta, non asettico. C’è una nostalgia inevitabile quando si lascia un’attività bella e gratificante come l’insegnamento universitario, sia pure in previsione di un incarico prestigioso come quello di senatore”.
Come è stato il suo primo giorno di scuola a Palazzo Madama?
“Non mi ha emozionato perché sono reduce dall’esperienza di direzione del Dipartimento e le istituzioni per me sono già qualcosa di familiare. Ho avuto difficoltà – lo immaginavo perché ho uno scarsissimo senso dell’orientamento – a districarmi nei meandri di Palazzo Madama. Se proprio vogliamo parlare di emozione, sento soprattutto la responsabilità di lavorare bene per i 107.293 che mi hanno votato e per gli italiani che rappresento”.
Come sono stati i suoi primi giorni di lavoro?
“Sono entrato a far parte della Commissione Affari Costituzionali e della Commissione speciale, che cesserà le sue attività con il nuovo governo. In questa seconda Commissione mi sono trovato a leggere testi sulla riproduzione animale, argomento a me familiare quanto la decifrazione dell’egiziano, ma spero di potermi dedicare quanto prima ai miei temi: il diritto, le norme”.
Su cosa le piacerebbe lavorare in particolare?
“Sono ansioso di capire cosa possa fare per avviare un Codice di Diritto amministrativo, un enorme Testo unico delle leggi amministrative. Un codice ben scritto, lineare ed organico può diventare un centro di gravità per limitare la produzione alluvionale di leggi e leggine che determina caos normativo, contenzioso e costi enormi della giustizia. Mi piacerebbe portarlo a compimento con un testo in italiano ed uno in inglese e renderlo disponibile on-line, in modo che le imprese straniere interessate ad investire in Italia abbiano il quadro chiaro dei riferimenti normativi. Il caos delle norme ed i tempi lunghi di risoluzione dei contenziosi sono, oggi, tra i principali elementi che disincentivano gli investimenti nel nostro Paese”.
Come è cambiata la sua vita dopo il 4 marzo?
“Vado avanti e indietro da Roma, in attesa di prendere casa nella Capitale, e sto meno in famiglia. Questo mi crea un po’ di apprensione, perché ho una figlia di dieci anni e non vorrei essere assente in una fase molto delicata della sua crescita. Sono convinto, però, che riuscirò a tenere insieme le cose in questa nuova avventura, alla quale fino ad un anno fa mai avrei pensato”.
Come è stato il suo primo giorno di scuola a Palazzo Madama?
“Non mi ha emozionato perché sono reduce dall’esperienza di direzione del Dipartimento e le istituzioni per me sono già qualcosa di familiare. Ho avuto difficoltà – lo immaginavo perché ho uno scarsissimo senso dell’orientamento – a districarmi nei meandri di Palazzo Madama. Se proprio vogliamo parlare di emozione, sento soprattutto la responsabilità di lavorare bene per i 107.293 che mi hanno votato e per gli italiani che rappresento”.
Come sono stati i suoi primi giorni di lavoro?
“Sono entrato a far parte della Commissione Affari Costituzionali e della Commissione speciale, che cesserà le sue attività con il nuovo governo. In questa seconda Commissione mi sono trovato a leggere testi sulla riproduzione animale, argomento a me familiare quanto la decifrazione dell’egiziano, ma spero di potermi dedicare quanto prima ai miei temi: il diritto, le norme”.
Su cosa le piacerebbe lavorare in particolare?
“Sono ansioso di capire cosa possa fare per avviare un Codice di Diritto amministrativo, un enorme Testo unico delle leggi amministrative. Un codice ben scritto, lineare ed organico può diventare un centro di gravità per limitare la produzione alluvionale di leggi e leggine che determina caos normativo, contenzioso e costi enormi della giustizia. Mi piacerebbe portarlo a compimento con un testo in italiano ed uno in inglese e renderlo disponibile on-line, in modo che le imprese straniere interessate ad investire in Italia abbiano il quadro chiaro dei riferimenti normativi. Il caos delle norme ed i tempi lunghi di risoluzione dei contenziosi sono, oggi, tra i principali elementi che disincentivano gli investimenti nel nostro Paese”.
Come è cambiata la sua vita dopo il 4 marzo?
“Vado avanti e indietro da Roma, in attesa di prendere casa nella Capitale, e sto meno in famiglia. Questo mi crea un po’ di apprensione, perché ho una figlia di dieci anni e non vorrei essere assente in una fase molto delicata della sua crescita. Sono convinto, però, che riuscirò a tenere insieme le cose in questa nuova avventura, alla quale fino ad un anno fa mai avrei pensato”.