Caro parcheggi, sovraffollamento delle aule di lezioni e di studio: gli aspetti della quotidianità accademica con i quali gli studenti dell’Università Parthenope si trovano ad interfacciarsi giorno dopo giorno. Sullo sfondo delle recenti elezioni della rappresentanza studentesca in seno all’Ateneo, le quali hanno avuto il loro fulcro proprio nella sede di Palazzo Pacanowski, le testimonianze degli studenti dei Dipartimenti di Giurisprudenza ed Economia.
Ogni giorno nella sede universitaria di via Generale Parisi si recano in migliaia, perlopiù utilizzando mezzi pubblici o scooter, mentre in molti automuniti si ritrovano a dover fronteggiare numerose difficoltà a causa della mancanza di un parcheggio interno gratuito e degli elevati costi di quelli circostanti. “Basterebbe anche dare la possibilità agli studenti di pagare una tariffa oraria di 1 euro – afferma Luigi D’Alessandro, studente di Economia Aziendale – anche perché qui intorno i costi sono spesso elevati”. Sono, invece, molti gli studenti che sarebbero anche propensi ad una convenzione con parcheggi circostanti, come nel caso di Martina De Simone, studentessa al Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi (Disaq): “manca l’agibilità al parcheggio e spesso siamo costrette a pagare fino a 4 euro all’ora nei parcheggi qui vicino”. Non è difficile imbattersi in studenti del tutto rassegnati davanti all’impossibilità di fare uso di un parcheggio custodito a prezzi ragionevoli. “Non ci azzardiamo proprio a salire con la macchina – afferma Brigida Petrillo, studentessa – perché saremmo costretti a pagare almeno 3 euro all’ora anche quando abbiamo ad esempio 8 ore di lezione per più giorni alla settimana”. Poi sottolinea la fruibilità dell’ascensore per il collegamento con Via Chiatamone: “oggi non funziona, ma solitamente non ci sono problemi”. Qualche lamentela sulle navette ANM che partono da Piazza del Plebiscito: “ne passa appena una all’ora e sono comunque a pagamento”, spiega Annalisa Ambrosino, studentessa dell’ultimo anno al Disaq. Gli unici che sembrano non avere alcun problema sono gli studenti muniti di motorino, come Beatrice Varriale, studentessa di Economia: “parcheggio sempre all’interno dell’università e non ho mai problemi per trovare posto”.
Momento topico della giornata: la pausa pranzo. Nonostante la convenzione con l’ADISU, istituita all’interno della mensa di Palazzo Pacanowski, grazie alla quale gli studenti possono approfittare di un pranzo completo al prezzo di 3 euro, la maggioranza degli iscritti è solita munirsi del pranzo al sacco. I saltuari fruitori della mensa, come Domenico Angella, affermano: “il prezzo è ottimo, ma per comodità e per problemi di spacco tra le lezioni preferisco mangiare un panino che porto da casa”. Chi è solito fare uso del servizio ristorazione ne parla in maniera soddisfatta: “ci sono molti posti a sedere ed il rapporto qualità-prezzo è giusto, per non parlare del pranzo dietetico che di sicuro è un valore aggiunto”. Assenti i distributori di snack automatici. Tra gli intervistati, Sara Punzio fa notare: “non sarebbe male rimettere le macchinette all’interno dell’università”. Opinione condivisa anche da Antonio Corvia, studente di Economia e Commercio: “prima c’erano le macchinette ma ora le hanno tolte, nonostante fossero una buona alternativa al bar”.
Lezioni e aule studio. La presenza dei numerosi corsi di Giurisprudenza ed Economia rende non sempre facile l’intercambiarsi ed il susseguirsi di classi e lezioni in modo ottimale. In parecchi, come Salvatore Natale, allievo di Economia aziendale, non sono del tutto soddisfatti: “nell’aula studio principale c’è spesso sovraffollamento”. Gli fa eco Salvatore Romano, studente di Management delle Imprese Internazionali: “studiarvi risulta spesso complicato per questioni di spazio”, afferma. Brigida Petrillo fa presente le problematiche relative alla gestione delle classi: “spesso si danno aule enormi a professori che hanno pochi alunni ed aule molto piccole a corsi che ne hanno bisogno”. Tra gli studenti del DISAQ, il malcontento è fortemente legato alla questione date d’esame: “prima avevamo varie sessioni intermedie come quella di aprile – spiega Manuela Pirozzi, studentessa dell’ultimo anno della Magistrale – almeno per quanto riguarda gli esami a debito”. Pensiero appoggiato dalla collega Giulia Mariani: “per i fuoricorso non ci sono date in più rispetto agli studenti in corso e credo che questa sia una cosa negativa. In altre università, infatti, non è così”. Poi conclude: “accade spesso che le date d’esame siano rese note solamente pochi giorni prima del giorno stesso dell’esame”.
Pierluigi Fusco
Ogni giorno nella sede universitaria di via Generale Parisi si recano in migliaia, perlopiù utilizzando mezzi pubblici o scooter, mentre in molti automuniti si ritrovano a dover fronteggiare numerose difficoltà a causa della mancanza di un parcheggio interno gratuito e degli elevati costi di quelli circostanti. “Basterebbe anche dare la possibilità agli studenti di pagare una tariffa oraria di 1 euro – afferma Luigi D’Alessandro, studente di Economia Aziendale – anche perché qui intorno i costi sono spesso elevati”. Sono, invece, molti gli studenti che sarebbero anche propensi ad una convenzione con parcheggi circostanti, come nel caso di Martina De Simone, studentessa al Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi (Disaq): “manca l’agibilità al parcheggio e spesso siamo costrette a pagare fino a 4 euro all’ora nei parcheggi qui vicino”. Non è difficile imbattersi in studenti del tutto rassegnati davanti all’impossibilità di fare uso di un parcheggio custodito a prezzi ragionevoli. “Non ci azzardiamo proprio a salire con la macchina – afferma Brigida Petrillo, studentessa – perché saremmo costretti a pagare almeno 3 euro all’ora anche quando abbiamo ad esempio 8 ore di lezione per più giorni alla settimana”. Poi sottolinea la fruibilità dell’ascensore per il collegamento con Via Chiatamone: “oggi non funziona, ma solitamente non ci sono problemi”. Qualche lamentela sulle navette ANM che partono da Piazza del Plebiscito: “ne passa appena una all’ora e sono comunque a pagamento”, spiega Annalisa Ambrosino, studentessa dell’ultimo anno al Disaq. Gli unici che sembrano non avere alcun problema sono gli studenti muniti di motorino, come Beatrice Varriale, studentessa di Economia: “parcheggio sempre all’interno dell’università e non ho mai problemi per trovare posto”.
Momento topico della giornata: la pausa pranzo. Nonostante la convenzione con l’ADISU, istituita all’interno della mensa di Palazzo Pacanowski, grazie alla quale gli studenti possono approfittare di un pranzo completo al prezzo di 3 euro, la maggioranza degli iscritti è solita munirsi del pranzo al sacco. I saltuari fruitori della mensa, come Domenico Angella, affermano: “il prezzo è ottimo, ma per comodità e per problemi di spacco tra le lezioni preferisco mangiare un panino che porto da casa”. Chi è solito fare uso del servizio ristorazione ne parla in maniera soddisfatta: “ci sono molti posti a sedere ed il rapporto qualità-prezzo è giusto, per non parlare del pranzo dietetico che di sicuro è un valore aggiunto”. Assenti i distributori di snack automatici. Tra gli intervistati, Sara Punzio fa notare: “non sarebbe male rimettere le macchinette all’interno dell’università”. Opinione condivisa anche da Antonio Corvia, studente di Economia e Commercio: “prima c’erano le macchinette ma ora le hanno tolte, nonostante fossero una buona alternativa al bar”.
Lezioni e aule studio. La presenza dei numerosi corsi di Giurisprudenza ed Economia rende non sempre facile l’intercambiarsi ed il susseguirsi di classi e lezioni in modo ottimale. In parecchi, come Salvatore Natale, allievo di Economia aziendale, non sono del tutto soddisfatti: “nell’aula studio principale c’è spesso sovraffollamento”. Gli fa eco Salvatore Romano, studente di Management delle Imprese Internazionali: “studiarvi risulta spesso complicato per questioni di spazio”, afferma. Brigida Petrillo fa presente le problematiche relative alla gestione delle classi: “spesso si danno aule enormi a professori che hanno pochi alunni ed aule molto piccole a corsi che ne hanno bisogno”. Tra gli studenti del DISAQ, il malcontento è fortemente legato alla questione date d’esame: “prima avevamo varie sessioni intermedie come quella di aprile – spiega Manuela Pirozzi, studentessa dell’ultimo anno della Magistrale – almeno per quanto riguarda gli esami a debito”. Pensiero appoggiato dalla collega Giulia Mariani: “per i fuoricorso non ci sono date in più rispetto agli studenti in corso e credo che questa sia una cosa negativa. In altre università, infatti, non è così”. Poi conclude: “accade spesso che le date d’esame siano rese note solamente pochi giorni prima del giorno stesso dell’esame”.
Pierluigi Fusco