“Un Dipartimento perfettamente funzionante” accoglierà gli studenti del primo anno

Dopo mesi di peregrinazioni in varie sedi ospitanti, si avvia alla normalità la situazione per gli studenti di Veterinaria, grazie alla quasi totale riapertura della sede di via Delpino. Il crollo del dicembre scorso, che aveva interessato una palazzina del complesso che ospita il Dipartimento di Medicina Veterinaria e delle Produzioni Animali, aveva reso inagibile l’intera struttura. Studenti e docenti hanno trascorso il secondo semestre tra via Don
Bosco e Mezzocannone, con innumerevoli disagi e timori per il futuro dell’Ospedale e dei laboratori. Il primo ad aprire, invece, è stato proprio l’Ovud in primavera. E con l’inizio dell’anno accademico il Direttore del Dipartimento, prof. Gaetano Oliva, assicura anche la riapertura di aule e laboratori. “La situazione è molto fluida ed in netto miglioramento rispetto gli scorsi mesi – annuncia – È stato riaperto l’ingresso da via Veterinaria e anche la salita Miranda, per cui abbiamo un pieno accesso all’aula Miranda e al nostro storico parcheggio. I corsi sono cominciati in sede il 20 settembre e anche le matricole, il cui inizio delle lezioni è previsto per il 20 ottobre, saranno accolte nella nostra struttura”. Naturalmente restano ancora sotto sequestro le aree interessate dal crollo, tra cui l’auletta di Clinica medica con i suoi 50 posti, “che non influenzeranno in maniera negativa sulla distribuzione della didattica. È chiaro che ci sono ancora dei laboratori inutilizzabili – aggiunge il Direttore – per cui ci appoggeremo con otto laboratori a Mezzocannone, ma questi sono usati principalmente per attività di ricerca, quindi i ragazzi saranno coinvolti solo in parte. Gli studenti, in particolare quelli del primo anno, troveranno un Dipartimento pienamente funzionante”. Sono state 948 le domande per partecipare al test d’ingresso del 7 settembre per 42 posti (la graduatoria sarà estesa fino a 54 probabilmente): la medicina veterinaria registra, quindi, un trend positivo ed
un rinnovato appeal. “Gli eventi che ci hanno interessato non hanno demotivato i ragazzi”, commenta il prof. Oliva, il quale spiega però che dietro questi grandi numeri spesso c’è poca conoscenza degli studi che si dovranno affrontare e delle tante opportunità alternative offerte da Veterinaria. Qualche dato: “l’utenza si sta spostando sempre più verso l’universo femminile, con il 70% di studentesse nel nostro Dipartimento, e la maggior parte
proviene da un contesto urbano, da noi come in tutta Europa. Significa che i ragazzi sono spinti verso questi studi dalla passione per i pet, per gli animali da compagnia. In ogni famiglia ormai c’è un cane, un gatto o un coniglio. Questo però è un settore ormai saturo. Ed è nostro compito indirizzare ed informare gli studenti verso tutte le altre
branche della medicina veterinaria. La Zootecnica ad esempio: in questo momento in Italia si soffre la carenza di medici per animali da reddito, ovvero ovini e bovini. Un altro settore in sofferenza è la filiera ittica, l’ippica o ancora tutta l’area dedicata alle api e agli insetti da impollinazione. Sono settori che affascinano poco, soprattutto le matricole, ma che offrono ottimi sbocchi occupazionali”. Per questo l’offerta didattica anche quest’anno vedrà un’ampia serie di esami opzionali: “Per i primi quattro anni dobbiamo attenerci allo statuto nazionale, con insegnamenti comuni a tutti i corsi a livello nazionale. Dal quinto anno, invece, abbiamo pensato ad un’offerta
formativa più all’avanguardia con l’inserimento di diversi moduli a scelta. In questo modo lo studente può iniziare a scoprire nuove passioni, che poi potrà approfondire con le Scuole di Specializzazione (ne abbiamo sette) o con i Master. Tra gli altri, quello in Zooantropologia per la pet therapy, che affronta tematiche di nuovo interesse, e il Master in Fauna Selvatica, che può offrire sbocchi interessanti”
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