Spegne la sua prima candelina la Commissione di certificazione dei contratti lavoro e di appalto, istituita presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Parthenope. Presieduta dal prof. Marco Esposito, ordinario di Diritto del Lavoro, e a cui partecipano studiosi e professionisti specializzati in materia di lavoro e sicurezza sociale, è la seconda istituita da un’università campana, dopo Benevento.
La Commissione svolge attività di certificazione dei contratti di lavoro e di appalto, con l’obiettivo di ridurre il contenzioso in materia di qualificazione dei contratti e di rafforzare la certezza legale della gestione aziendale. “Si rivolge ad imprese e lavoratori che abbiano l’esigenza di dare certezza ad una serie di rapporti di lavoro, di collaborazione – spiega il prof. Esposito – in special modo quando si tratta di relazioni che non sono facilmente inquadrabili, in modo decisivo, in un tipo di contratto”. Dunque, quando tra le parti si vuole avere certezza di quale sia la relazione giuridica che viene instaurata “si propone un’istanza alla Commissione di certificazione che verifica elementi e presupposti. Ci sono anche dei casi in cui questa certificazione è obbligatoria, come per imprese che lavorano in determinati tipi di appalti”. Ma come opera questa Commissione? “Verifica la tipologia del contratto di lavoro, la regolarità degli appalti e anche la legittimità di alcuni provvedimenti che riguardano la gestione del rapporto di lavoro. Svolge, ad esempio, anche attività di conciliazione: quando tra le parti c’è una controversia, si chiede alla Commissione di elaborare un accordo da chiudere”. Nata a marzo 2020, “purtroppo in piena pandemia, in questo inizio di attività abbiamo dovuto utilizzare anche noi gli strumenti di comunicazione a distanza. Operiamo a livello nazionale e abbiamo anche già avuto contatti con diversi clienti”. Quanto al Dipartimento, questa svolge un’importante attività di terza missione che “gli consente di aprirsi a problematiche reali e concrete della vita delle imprese tenendo il polso del loro andamento economico e aziendale. È difatti anche un bel laboratorio per specializzandi e dottorandi che sono coinvolti – prosegue il docente – È un punto di osservazione privilegiato per studiare, partendo da casi concreti, temi e problematiche del Diritto e del Diritto del lavoro. E gli studenti, magari, potrebbero fare lo stage presso la Commissione”. Tra i membri della Commissione c’è anche la dott.ssa Maria Giovanna Elmo, dottoranda al Dipartimento: “L’accademia, a volte, finisce per essere un po’ distante dalla realtà imprenditoriale e aziendale con il rischio che ci sia uno scollamento tra il Diritto del Lavoro e cosa questo rappresenti effettivamente nella vita del Paese, dei lavoratori, dei sindacati”. La Commissione è “effettivamente un laboratorio esperienziale per noi giovani che ci permette di vivere e praticare quello che si è studiato”.
La Commissione svolge attività di certificazione dei contratti di lavoro e di appalto, con l’obiettivo di ridurre il contenzioso in materia di qualificazione dei contratti e di rafforzare la certezza legale della gestione aziendale. “Si rivolge ad imprese e lavoratori che abbiano l’esigenza di dare certezza ad una serie di rapporti di lavoro, di collaborazione – spiega il prof. Esposito – in special modo quando si tratta di relazioni che non sono facilmente inquadrabili, in modo decisivo, in un tipo di contratto”. Dunque, quando tra le parti si vuole avere certezza di quale sia la relazione giuridica che viene instaurata “si propone un’istanza alla Commissione di certificazione che verifica elementi e presupposti. Ci sono anche dei casi in cui questa certificazione è obbligatoria, come per imprese che lavorano in determinati tipi di appalti”. Ma come opera questa Commissione? “Verifica la tipologia del contratto di lavoro, la regolarità degli appalti e anche la legittimità di alcuni provvedimenti che riguardano la gestione del rapporto di lavoro. Svolge, ad esempio, anche attività di conciliazione: quando tra le parti c’è una controversia, si chiede alla Commissione di elaborare un accordo da chiudere”. Nata a marzo 2020, “purtroppo in piena pandemia, in questo inizio di attività abbiamo dovuto utilizzare anche noi gli strumenti di comunicazione a distanza. Operiamo a livello nazionale e abbiamo anche già avuto contatti con diversi clienti”. Quanto al Dipartimento, questa svolge un’importante attività di terza missione che “gli consente di aprirsi a problematiche reali e concrete della vita delle imprese tenendo il polso del loro andamento economico e aziendale. È difatti anche un bel laboratorio per specializzandi e dottorandi che sono coinvolti – prosegue il docente – È un punto di osservazione privilegiato per studiare, partendo da casi concreti, temi e problematiche del Diritto e del Diritto del lavoro. E gli studenti, magari, potrebbero fare lo stage presso la Commissione”. Tra i membri della Commissione c’è anche la dott.ssa Maria Giovanna Elmo, dottoranda al Dipartimento: “L’accademia, a volte, finisce per essere un po’ distante dalla realtà imprenditoriale e aziendale con il rischio che ci sia uno scollamento tra il Diritto del Lavoro e cosa questo rappresenti effettivamente nella vita del Paese, dei lavoratori, dei sindacati”. La Commissione è “effettivamente un laboratorio esperienziale per noi giovani che ci permette di vivere e praticare quello che si è studiato”.
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