A breve una nuova associazione

“I nostri progetti che ci hanno visti impegnati con gli studenti godono di buona salute. Anzi per essere più precisi si stanno realizzando tutti, nessuno escluso: dalle attività di studio agli spazi autogestiti, stiamo ottenendo ottimi risultati, quasi non potevamo sperare di meglio. Abbiamo esaurito il nostro programma elettorale, rispondendo su tutti i punti e su più fronti: dall’associazionismo, alle attività culturali, dalla questione spazi ai progetti per l’orientamento. Siamo soddisfatti del lavoro finora svolto”. A parlare così è il presidente del Consiglio degli Studenti, Nicola Capone, anima attiva di tante battaglia in favore del diritto allo studio. Ma andiamo per ordine. Si parte con il progetto teatrale, un vero e proprio laboratorio di sperimentazione artistica che già annovera più di centocinquanta adesioni ed una convenzione in atto con il “Teatro Nuovo” e “la Galleria Toledo” che comporta uno sconto notevole sul biglietto d’ingresso per qualsiasi spettacolo che costerebbe, per chi ha aderito all’iniziativa, non oltre cinquemila lire. Adesso si punta soprattutto alla realizzazione di un’associazione culturale studentesca a tutti gli effetti; una specie di organismo tipo onlus, cioè senza nessun fine di lucro, da ascrivere all’albo delle associazioni regionali. Un mezzo che permetterà di organizzare manifestazioni, convegni e dibattiti, e, soprattutto, portare avanti il progetto teatrale. Entro il 20 febbraio, infatti, sarà presentato uno statuto per essere poi regolarizzato nell’elenco delle associazioni dell’Ateneo Federico II che avverrà a fine mese. Intanto proprio da Nicola è partita una richiesta al Preside per potenziare gli spazi destinati agli studenti. Attualmente sono tante le iniziative in fermento, compresa l’attivazione di un’aula multimediale attrezzata per consentire l’alfabetizzazione informatica. Ed è proprio questo il problema. “Ora usufruiamo del seminterrato, ma nello stesso spazio sarà collocata la nuova sala con i computer. Speriamo solo che l’ufficio tecnico dell’Università affronti seriamente il problema, senza ricadere in ulteriori lungaggini burocratiche. Ci hanno garantito che entro un mese i locali sarebbero stati consegnati e predisposti per poter usare l’intero corredo informatico; ma, al momento, è ancora tutto fermo. Quando poi non si potrà più usufruire del seminterrato andremo alla ricerca di nuovi spazi”. La geografia della Facoltà si presta a qualche facile interpretazione: con il trasferimento della sezione di Storia ed Archeologia nel palazzo dell’Isveimer sulla via Marina, ci sarà una maggiore fruibilità dello spazio che resta libero. Immediata la corsa ad accaparrarsi quanto più possibile. E gli stessi studenti mirano all’acquisizione degli ambienti che si libererebbero tra i piani superiori della biblioteca e parte dei dipartimenti sfollati. “È una sfida che non possiamo perdere-ribatte Nicola-perché una sede adeguata diventa lo strumento principale per portare avanti le nostre iniziative”. E una sfida che non si vuol perdere è quella del progetto Porta esteso per tutto l’anno accademico e non solo nei mesi di ottobre e novembre in cui si fa orientamento. “A questo andrebbe aggiunta, ma si tratta di una fase successiva, attualmente in cantiere, una fetta di neo laureati assunti come tutori, il che-chiarisce Nicola-significherebbe rendere operativo il Com in maniera continuativa e non soltanto affidata agli studenti part-time”. “Attualmente siamo noi rappresentanti che continuiamo a portare avanti l’iniziativa di orientamento mediante dei turni settimanali, secondo un apposito calendario, dal martedì al venerdì. C’è sempre qualcuno di noi disposto a rispondere alle domande degli studenti”. Il Com, ha ricordato Capone, è nato come organismo voluto dai rappresentanti all’incirca cinque anni fa, poi è stato istituzionalizzato, ed ora è stato inserito all’interno del programma Porta con notevoli risultati: quegli stessi che si attendono per completare l’opera.
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