A dicembre niente appello straordinario d’esam

Salta l’appello di esami straordinario di dicembre, che da tre anni a questa parte era concesso agli studenti fuoricorso di Scienze Politiche. Nonostante i ragazzi avessero raccolto, infatti, oltre 500 firme a sostegno della loro richiesta, il Preside Raffaele Feola e i docenti hanno deciso di cassare l’appello prenatalizio. Fanno eccezione alcuni professori, per esempio Matteo Pizzigallo, i quali consentiranno agli studenti di sostenere la prova a dicembre e la registreranno poi a gennaio.
La novità, sgraditissima, suscita le proteste di Dario Russo, pochi esami alla laurea, dell’Associazione Politologi, il quale si è rivolto ad Ateneapoli per rendere pubblico il suo sconcerto, peraltro condiviso da centinaia di suoi colleghi. Premette: “Da anni gli studenti di Scienze Politiche rivendicano il diritto agli appelli straordinari e una migliore distribuzione delle date di esame. Quest’anno l’appello straordinario di dicembre non ci sarà”. Confronta la situazione di Scienze Politiche con quella delle altre Facoltà che afferiscono al Polo delle Scienze Umane e Sociali: Economia, Giurisprudenza, Lettere, Sociologia. “A Giurisprudenza – quantifica – sono previsti sette appelli di esame all’anno. Tre nella sessione invernale, uno a mese tra gennaio, febbraio e marzo, due appelli nella sessione estiva, uno al mese tra giugno e luglio. Altrettanti nella sessione autunnale, divisi tra ottobre, novembre e dicembre – prosegue – Anche a Sociologia gli appelli sono sette. Due nella sessione invernale (uno a gennaio e uno a febbraio), uno ad aprile, straordinario, per studenti in corso e fuori corso, tre nella sessione estiva: uno per mese a giugno, luglio e settembre. A novembre, poi, c’è l’appello straordinario per studenti in corso e fuori corso”. A Lettere, sottolinea lo studente di Scienze Politiche, gli appelli oscillano tra nove e dieci. “Sono due o tre, a seconda del Corso di Laurea, nella sessione invernale, tra gennaio e febbraio. Ad aprile c’è l’appello straordinario per gli studenti in corso e fuori corso. La sessione estiva prevede 3 appelli tra giugno e luglio e 2 a settembre. Infine, a novembre, gli studenti in corso e fuori corso fruiscono di un altro appello”. Ad Economia, sottolinea Dario Russo, “si arriva ad un massimo di sette appelli. Sono distribuiti uno per mese, tra gennaio, febbraio, aprile, giugno, luglio, settembre e novembre”. Chiede: “Perché Scienze Politiche deve rappresentare una triste eccezione?”. Ricorda: “Da diverso tempo Politologi chiede di distribuire meglio le date di esame. Il primo appello di settembre è utilizzato da pochissime persone, praticamente è inutile. Spostarlo in qualsiasi altra data dell’anno sarebbe già un primo passo”. Insiste: “Nelle altre Facoltà umanistiche gli appelli straordinari sono una prassi e soprattutto sono riservati a tutti gli studenti, non solo ai fuori corso”. Russo sottolinea anche lo scarso impegno che “i rappresentanti degli studenti hanno messo quest’anno per ottenere l’appello straordinario di dicembre”. 
Roberto Mendone, rappresentante nel Consiglio di Facoltà, eletto con Confederazione degli Studenti, ammette: “Sicuramente quello degli appelli di esame è un tema molto sentito a Scienze Politiche, anche perché abbiamo in piedi in questo momento ben cinque diversi ordinamenti. Certamente appelli straordinari e corsi in fase di transizione”. Tuttavia, aggiunge, “quest’anno i docenti non hanno voluto saperne di concedere l’appello di dicembre perché, sostengono, ci sono state già molte interruzioni della didattica, a causa delle proteste studentesche contro la legge 133. Per recuperare le ore perdute si farà lezione fino all’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale. In generale, poi, la preoccupazione dei docenti è che, fissando un appello a metà dicembre, per preparare l’esame gli studenti disertino i corsi sin da metà novembre”. 
All’indagine di Russo, secondo cui Scienze Politiche sarebbe fanalino di coda tra le Facoltà del Polo Umanistico, per numero di appelli, Mendone contrappone un dato: “Siamo stati i primi ad applicare la 270 ed a ridurre il numero di esami. Sono 16. Gli appelli sono 9. Un buon rapporto. Il problema vero, su questo condivido le considerazioni del collega di Facoltà, è distribuire meglio le date”.  
Fabrizio Geremicca
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