A L’Orientale prosegue regolarmente la didattica online con qualche novità in vista, anche se continua a essere critica la situazione per alcuni studenti, matricole e laureandi in particolare, alla luce delle nuove ordinanze regionali. dice Carla Iacomino, iscritta al secondo anno di Letterature e Culture Comparate. “Io studio Francese e sul mio anno siamo trenta studenti al massimo. Suddividendo la classe in due gruppi, potremmo tornare in aula senza problemi, seguendo la lezione di Lingua nel rispetto delle prescrizioni anti-Covid in aule più spaziose, le poche che abbiamo: 221 di Palazzo Santa Maria Porta Coeli e T1 e 1.1 di Palazzo del Mediterraneo, ad esempio. È giusto che anche l’Università possa conservare un proprio peso decisionale e mettersi al tavolo di lavoro di concerto con la Regione per un piano mirato e non suscettibile di continue modifiche”, dice Carla Iacomino, iscritta al secondo anno della Magistrale in Letterature e Culture Comparate. Sarà questa la sfida a cui si affacciano le Università anche all’indomani del nuovo dpcm, in vigore dal 19 ottobre, in base al quale ciascun Ateneo attuerà, tenendo conto dei mezzi e delle strutture a propria disposizione, un’organizzazione ad hoc dell’attività didattica in funzione delle esigenze formative e dell’evoluzione della curva epidemiologica. A soffrire, tuttavia, maggiormente l’inizio di questo anno accademico così particolare sono gli studenti del primo anno. “La lezione su Microsoft Teams era l’unica alternativa possibile – interviene Serena Pellegrino di Mediazione Linguistica e Culturale – perché sulle Triennali non avrebbe mai avuto successo la modalità blended”. Un’ulteriore criticità si è profilata nella seconda settimana dall’inizio del primo semestre. “Anche se le lezioni sono cominciate ufficialmente il 5 ottobre, alcuni corsi sono in attesa di ricevere il docente assegnato – segnala Cristina Meggiato – Ho scelto per adesso Russo come seconda lingua e il corso a me destinato, nella partizione J-Z, è partito il 22 ottobre. Un ritardo in parte dovuto ai disagi generali ma soprattutto alla difficoltà di attribuzione delle cattedre con l’aumento del numero di iscritti”. Il dato in controtendenza di questo periodo è infatti rappresentato dall’impennata sulle iscrizioni, soprattutto per i Corsi di Laurea Magistrale con un trend del +47%. “La didattica a distanza ha permesso di recuperare tutta una fascia di studenti più adulti che magari dopo la Triennale si era indirizzata verso il lavoro, e dunque studenti lavoratori, o da fuori regione”, riprende Carla. Di questo gruppo fanno parte coloro che, in circostanze normali, sarebbero stati i fuorisede. “Io che pensavo di dovermi trasferire a Napoli per iniziare il mio primo anno universitario, ad esempio, sto seguendo le lezioni da casa, in Molise”, sottolinea Cristina. “L’incremento è sicuramente effetto anche della riduzione delle tasse. Ciò dimostra che, rendendo l’Università pubblica più accessibile di quanto dovrebbe già essere per definizione, ci sarebbero più persone disposte a continuare gli studi dopo il diploma. Potremmo constatare i risultati di questa scelta sul lungo periodo quando tra due o tre anni vedremo raddoppiato il numero di laureati presso questo Ateneo. Non sarebbe allora l’occasione giusta perché l’Università sin da ora pensasse di investire i propri fondi su un più cospicuo numero di borse di studio?”, chiede Lisa Esposito della Magistrale in Traduzione Specialistica. Al contrario c’è chi pensa: “saremmo felici di pagare le tasse che già versavamo l’anno scorso se L’Orientale cominciasse a dedicare una maggiore attenzione alle sue strutture: aule didattiche, aule studio, aule informatiche, spazi per studenti e docenti, attrezzature e dotazioni tecnologiche”, è la voce controcorrente di Marianna Grasso, del Corso di Laurea Triennale in Lingue e Culture Comparate. Intanto, l’organizzazione didattica settata sul primo anno, che si esplicherà lungo tutto il primo semestre attraverso la modalità a distanza, ha bisogno però, a parere degli studenti, di vigilare sul completo svolgimento di tutte le ore di lezione. “Chiediamo in casi speciali come questo di Russo che le lezioni perse (già cinque) vengano recuperate per andare di pari passo con la partizione AI”. Anche su Lingua Russa II si è verificata la stessa incognita. “Attendiamo di conoscere le modalità di recupero delle lezioni e intanto proseguiamo lo studio autonomo per rinforzare le basi di grammatica, dal momento che non ci è stato consentito accedere a nessun al- tro gruppo per seguire. Speriamo soltanto di non essere sfavoriti da questo disguido”, afferma Martina Casillo. Lo stesso dicasi per il recupero delle lezioni “perse – conclude Marianna – per coincidenti sessioni di Laurea Magistrale”. Non meno difficile è la condizione che vivono gli studenti di lingue extra-europee. Alcuni iscritti a Lingue e Culture Orientali e Africane temono che le lezioni online possa- no non assicurare una formazione proporzionata a quella condotta in aula. “A giugno non ho superato Lingua Giapponese I. In effetti, dal mese di marzo, un po’ per il clima generale, un po’ per la mia difficoltà di recuperare senza alcun tipo di supporto o stimolo delle lacune piuttosto gravi, non ce l’ho fatta a passare lo scritto. Ho dedica- to perciò questi mesi a un ripasso generale. Per noi tutti il danno più grande è stato di non sapere che alcune delle nostre convinzioni fossero errori, non avendo mai ricevuto un feedback prima dell’esame. Certo, il manuale di grammatica spiega la regola con un esempio. Ma per imparare bene una lingua occorre esercitarsi con centinaia di esempi. A lezione si ha la possibilità di fare questo, in video tutto è più complicato dal mezzo virtuale, dalla necessità del docente di spiegare i nuovi argomenti… per chi resta indietro non ci sono quindi troppe possibilità”, è il parere di Alessio Postiglione, studente del secondo anno, obbligato nel frattempo a tenere in stand-by altri esami. “Non lo sapevo ma ho appena scoperto, ad esempio, che l’esame di Lingua Giapponese I è propedeutico anche per sostenere Letteratura Giapponese. Fin quando non supererò lo scoglio dello scritto, non mi conviene concentrarmi sullo studio di altre discipline. Ho paura che il Covid mi tenga per un altro anno bloccato su questa lingua e di non riuscire a recuperare fin quando non riprenderemo il corso delle normali lezioni. Nessuno però sa quando accadrà”. Giungono, invece, novità sui lettorati e sulle esercitazioni con gli esperti linguistici CEL che partiranno ufficialmente il 26 ottobre.
Sa.Sa.
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