A fine anno un primo bilancio del Test di Inglese

Insieme alla didattica quest’anno anche il test obbligatorio di Inglese si è svolto online sulla piattaforma Cineca a causa dell’emergenza. “La partecipazione è stata molto ampia”, dice la prof.ssa Katherine Russo, docente referente per l’organizzazione del Test, con la differenza che su oltre mille candidati “ci sono stati più studenti provenienti da altre regioni d’Italia, forse per la possibilità di provarlo senza doversi recare a Napoli”. Un fattore positivo dal punto di vista dell’inclusione “che abbiamo constatato insieme alla buona preparazione degli studenti”. Introdotto nel 2014 a L’Orientale, “il Test è ormai diventato una tradizione. Gli studenti che vogliono immatricolarsi da noi sanno già che c’è questa prova e forse per questo iniziano probabilmente un lavoro di preparazione sin dai mesi successivi”. L’altra novità di quest’anno: “avevamo deciso di garantire corsi di recupero per gli studenti che avevano totalizzato almeno metà delle risposte corrette, considerando le interruzioni didattiche avvenute nel loro ultimo anno scolastico”. A fine settembre hanno già sostenuto la prova di verifica gli studenti dei tre Corsi del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati, mentre “a febbraio dovranno colmare l’obbligo formativo aggiuntivo gli studenti di Lingue e Culture Orientali e Africane che, oltre ai corsi di recupero, hanno potuto incrementare lo studio anche grazie a un corso Self Access presso il CLAOR”. Questi corsi di supporto “ci hanno permesso di recuperare una fascia di studenti e attenuare le loro lacune per un’immissione più agevole sui corsi di lingua del primo anno”. Sono iniziate regolarmente a ottobre, infatti, le lezioni dei CEL sul primo anno, mentre prenderanno l’avvio a marzo le lezioni dei docenti di Lingua Inglese I. Difficile definire quale sarà la situazione per l’anno prossimo. “Intanto un gruppo di lavoro in Ateneo è già impegnato in questi giorni per indagare le difficoltà dei docenti nella dad svolta finora e analizzare i risultati emersi in seguito alla somministrazione di questionari di gradimento agli studenti”. Resterà confermato in ogni caso il Test di inglese “per i benefici che abbiamo potuto trarne dal punto di vista didattico”. Innanzitutto, “perché incoraggia al raggiungimento del livello B1: questo è un bene perché prima del Test non soltanto l’esame di Inglese I tendeva a bloccare molti studenti ma anche perché il livello nelle aule era troppo disomogeneo. Da qualche anno riusciamo a lavorare in maniera adeguata e ad ottimizzare i risultati. Non ha senso studiare l’inglese a livello universitario, se poi non lo si conosce abbastanza per essere competitivi per il mondo del lavoro”. Un ciclo virtuoso anche dal punto di vista della progressione di livello che aumenta esame dopo esame. “Abbiamo notato dei miglioramenti dal primo anno fino alla conclusione della Magistrale. Purché se ne dica, per studiare una lingua serve tempo: non si può passare nel giro di un mese dall’A2 al C1. Il Test aiuta a partire bene dal principio per far sì che i nostri studenti possano essere in grado di lavorare con questa lingua.”

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