Ad Economia un’organizzazione simile al MIT di Boston?

Chi approva i regolamenti? E come si ripartiscono le competenze fra Dipartimenti e strutture intermedie? Sono queste le domande del Rettore Massimo Marrelli al Consiglio di Facoltà di Economia che si è svolto lunedì 14 marzo, primo di una serie di incontri “per riferire a tutti quello che gli altri pensano” nel corso della scrittura dello Statuto. “Dobbiamo chiederci quale ricerca e quale didattica vogliamo e poi stabilire quale aggregazione, fra il Dipartimento e la Scuola, la sosterrà. Per ragioni storiche stiamo ragionando al contrario”, insiste ripetutamente Marrelli. L’intenzione sembra essere quella di dar vita a grandi agglomerati disciplinari, con Dipartimenti culturalmente coesi. Uno incentrato sulla Facoltà di Medicina; uno di area tecnologica che raggrupperebbe Ingegneria, parte di Architettura e i Dipartimenti di Matematica, Fisica, Chimica e Scienze della Terra; un ulteriore agglomerato potrebbe riunire le attuali Facoltà di Biotecnologie, Veterinaria, Farmacia, Agraria e i Corsi di Laurea di area biologica di Scienze. Inviti espliciti ad Economia per dar vita ad un’organizzazione che ricordi il MIT di Boston; più complessa appare, invece, la riorganizzazione nell’area umanistica, nella quale Giurisprudenza sembra orientata a creare un unico Dipartimento. Per ora solo proposte, idee ancora acerbe, come l’accordo di programma fra le università campane ed il Ministero. “Un libro delle intenzioni – sottolinea il Rettore – e un presupposto per consentire la mobilità infraregionale e gli accordi fra settori analoghi di Atenei diversi e affrontare il problema dei requisiti minimi, evitando la scomparsa di interi settori culturali. Le disattivazioni delle quali si parla tanto sono avvenute negli anni passati proprio per questa ragione”. Al tempo stesso una soluzione che darebbe respiro a Facoltà come Economia, Biotecnologie e Farmacia, gravate dalla carenza di personale ed un passo in avanti verso criteri che non siano solo economici: “se l’Ateneo crede in un settore, può decidere anche di investire per rilanciarlo”. Argomenti che trovano terreno fertile nella riunione di Facoltà che deve decidere della programmazione didattica e delle attivazioni per il prossimo anno. Scongiurato il pericolo dei numeri programmati, grazie al contributo di altre Facoltà che, mettendo a disposizione forze docenti, consentiranno di raggiungere i requisiti minimi, dalle riunioni fra Preside, Presidenti dei Corsi di Laurea e Direttori dei Dipartimenti, è emersa la tendenza a conservare, ancora per il prossimo anno, lo status quo anche in termini di offerta formativa. Dal canto suo il Dipartimento di Economia presenta un documento, votato pressoché all’unanimità, in cui chiede, prima di introdurre i numeri programmati, di operare significative riorganizzazioni della didattica. Un invito che non incontra le simpatie di tutti. In ballo c’è l’esistenza di percorsi con un’ottima spendibilità nel mondo del lavoro come Finanza e Statistica (che sta lavorando ad un percorso interateneo) e con una peculiarità unica in Campania, come Scienze del Turismo. I tempi non sono maturi, la prossima seduta in cui si voteranno le attivazioni è già fissata per il 28 marzo.
Simona Pasquale
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