Appelli: petizione degli studenti di Lingue

Il primo giorno di corsi del secondo semestre, il 2 marzo, mentre tutti seguono, gli studenti di Lingue di Triennale e Magistrale si riuniscono in assemblea a Porta di Massa per discutere di problemi che hanno portato alla stesura di una petizione, da presentare al Rettore, al Direttore del Dipartimento e al Consiglio di Corso di Studi. “Il problema che ci sta maggiormente a cuore riguarda l’impossibilità di sostenere gli esami di lingua più di una volta nello stesso semestre”, spiega Diana. Ecco perché Cecilia, studentessa stufa di sottostare alla regola tanto contestata, con l’appoggio dei rappresentanti Valentino Piccolo e Mattia Papa, dà vita ad una petizione: “preso atto della volontà del Consiglio di Corso di proseguire con lo svolgimento della didattica con gli stessi metodi degli anni precedenti, viste le difficoltà degli studenti nel conseguimento degli esami e il regolamento didattico d’Ateneo, che prevede si possano sfruttare tutti gli appelli disponibili nel semestre per sostenere gli esami, senza limitazioni; vogliamo che questo accada realmente”, legge a tutti. La difficoltà incontrata parte dal presupposto che “gli esami di Lingua sono propedeutici a quelli di Letteratura, senza gli uni, non possiamo sostenere gli altri. Ci costringono ad un solo appello valido per semestre, poiché, se non superi l’esame, i docenti dicono che non hai avuto tempo sufficiente nell’appello successivo per recuperare la materia”, chiarisce Imma Esposito. Ciò dà vita ad un alto numero di fuoricorso, per cui Cecilia prosegue: “in compensazione dell’elevato numero di prenotazioni che si potrebbe verificare agli esami, si richiedono prove intercorso, al fine di snellire il carico didattico e la possibilità di sostenere tutti gli esami nelle sessioni straordinarie di aprile e novembre, aperte agli iscritti al terzo anno e fuoricorso”. Si batte anche per attrezzature adeguate: “abbiamo la necessità di sostenere le prove d’ascolto in aule adeguate, con attrezzature all’avanguardia che possano permettere agli studenti il migliore svolgimento possibile. In attesa della finitura di un’aula adatta, chiediamo che le prove vengano svolte su dettato dei docenti”. La raccolta firme avviata verrà presentata verso metà marzo agli organi competenti.
 
Buchi nell’orario a Lettere Moderne
 
Situazione più tranquilla a Lettere Moderne, anche se “questo secondo semestre è un po’ scomodo per noi del secondo anno, in quanto dobbiamo seguire corsi di Lingua inglese o spagnola dalle 9.00 alle 11.00, poi ci tocca uno spacco fino alle 14.00, dopodiché inizia Filologia romanza”, spiega Maria Oliviero che aggiunge: “Del primo semestre conservo un buon ricordo per quanto riguarda i professori Silvia Acocella e Matteo Palumbo, molto pazienti, comprensivi e bravi a spiegare, comunque mi aspetto qualcosa di meglio da questo secondo”. La collega Raffaella D’Avino invece ha preferenze diverse: “ho adorato i docenti Francesco Botti e Salvatore Musto, di Lingua spagnola, spero di risolvere i problemi con l’esame arretrato di Letteratura italiana, che non ho seguito molto al primo semestre. Poi sono curiosa di scoprire di cosa si occupa Filologia romanza”, sottolinea. La ragazza aggiunge qualche piccola rimostranza sui servizi di Corso Umberto: “si trovano all’esterno dell’edificio dove seguiamo e hanno le porte rotte. Non si chiudono, siamo costrette a farcele mantenere come a scuola”. Al primo anno invece Susi Canfora è rimasta affascinata dal corso del prof. Toscano, seguito al primo semestre: “è quello che mi ha appassionato maggiormente perché il docente si mette nei panni degli studenti. Così interagisce con noi nel gruppo facebook creato dalle matricole di Lettere Moderne per darci consigli utili”. Al primo anno anche Elena, che ha seguito la prima lezione di Storia Medievale, il 2 marzo, con la prof.ssa Di Meglio: “invoglia a seguire la materia. Ci ha fornito un quadro generale sul Medioevo, che lo ha reso più interessante che al Liceo”. La collega Eliana ha sostenuto tutti gli esami del primo semestre: “rimanere in corso non è difficile, ma devi adattarti subito al nuovo tipo di procedimento: c’è bisogno di maggiore pianificazione, non è come a scuola con le interrogazioni”. Nunzia denuncia lo stesso problema del secondo anno: “lo spacco troppo ampio. Lo abbiamo quando seguiamo spagnolo dalle 16.00 alle 18.00, prima ci sono quattro ore di vuoto che non si sa come impiegare”. Tutto sommato è soddisfatta della scelta: “il Corso di Laurea per ora risponde alle mie aspettative, magari mi aspettavo che l’esame di Letteratura italiana fosse orale, non scritto con il prof. Toscano. Era strutturato in 21 domande a risposta multipla e tre a risposta aperta con parafrasi. Ci prepara alla modalità del TFA, certo, quindi è utile, ma non la preferisco”.
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