“La politica di risanamento del rettore Trombetti prevede il taglio dei coffee break durante i propri convegni ma non individua la possibilità di un accorpamento delle elezioni universitarie a quelle del Cnsu”, è ciò che sostengono gli esponenti della Federazione Provinciale di Napoli di Azione Universitaria e Azione Giovani, organizzatori di un presidio contro gli sprechi nel settore universitario, tenuto il 20 febbraio scorso durante il Senato Accademico. Dunque, elezioni degli studenti previste nei giorni 27 e 28 marzo ed elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale degli studenti universitari il 16 e 17 maggio. “L’accorpamento dei due appuntamenti elettorali – spiega Giancarlo Argo, Presidente di Azione Universitaria Napoli – avrebbe fatto risparmiare all’Università 200 mila euro, da destinare, magari, a servizi per gli studenti”.
A seguito della manifestazione dei giovani di Alleanza Nazionale, il Rettore ha invitato una delegazione per un incontro privato ma “non c’è stato alcun cambiamento – aggiunge Argo – Il rettore è troppo vicino a logiche partitiche e, dunque, ha ironizzato sostenendo che, a fronte di un passivo di 10 milioni di euro, altri 200 mila non sono nulla”. Gli studenti sono intenzionati a continuare con presidi e manifestazioni. “E’ insensato tenere due elezioni a così breve distanza, – afferma Vincenzo D’Antò, della Facoltà di Giurisprudenza – comporta una spesa doppia e una duplice interruzione dei corsi. Insieme agli amici di Azione Universitaria, continueremo la nostra protesta in difesa degli studenti”.
A seguito della manifestazione dei giovani di Alleanza Nazionale, il Rettore ha invitato una delegazione per un incontro privato ma “non c’è stato alcun cambiamento – aggiunge Argo – Il rettore è troppo vicino a logiche partitiche e, dunque, ha ironizzato sostenendo che, a fronte di un passivo di 10 milioni di euro, altri 200 mila non sono nulla”. Gli studenti sono intenzionati a continuare con presidi e manifestazioni. “E’ insensato tenere due elezioni a così breve distanza, – afferma Vincenzo D’Antò, della Facoltà di Giurisprudenza – comporta una spesa doppia e una duplice interruzione dei corsi. Insieme agli amici di Azione Universitaria, continueremo la nostra protesta in difesa degli studenti”.