Biologo o geologo? Mario Tozzi racconta Darwin

Quanti anni ha la terra? Perché il martello è importante per un geologo? Perché Darwin può essere confrontato con Marx e Freud? Il confronto continuo con il pubblico è stato il filo rosso della lezione che il geologo Mario Tozzi, studioso della terra e volto noto della tv, ha tenuto il 13 febbraio al cinema Astra di via Mezzocannone, in occasione di uno degli appuntamenti del ciclo di manifestazioni dal titolo “Nel segno di Darwin”. Tema dell’incontro: “La terra di Darwin”, un convegno durante il quale il padre della teoria dell’evoluzione della specie, spesso ricordato nelle sue vesti di biologo, è stato raccontato dal relatore della giornata in una prospettiva diversa, quella del geologo, appunto. A occupare l’aula è stato un folto pubblico composto in netta prevalenza da studenti – dalle elementari fino all’università – ai quali si è rivolto il benvenuto del ProRettore della Federico II Arturo De Vivo: “È questa un’occasione per noi importante, perché è la prosecuzione di manifestazioni che l’Ateneo ha organizzato per la celebrazione di Darwin”. L’evento, progettato da F2 Cultura per ricordare il pensiero darwiniano nel mese di nascita del naturalista inglese – febbraio -, era indirizzato a tutta la cittadinanza, con un occhio particolare per i più giovani: “la caratteristica di F2 Cultura di quest’anno è proprio l’idea che il nostro interlocutore privilegiato  sia la comunità scolastica, in un processo di formazione che, senza interruzione, va dalla scuola media all’università, con pari responsabilità di tutti i soggetti in campo”. Sul palco è salito anche il prof. Luciano Gaudio, genetista e organizzatore dell’iniziativa, che ha introdotto ai presenti l’ospite d’onore: “spero e sono abbastanza sicuro che qualcuno di voi abbia già visto le sue trasmissioni di diffusione della cultura. Mario è geologo e molti dei suoi lavori si sono svolti a Napoli. Lo ringrazio per essere venuto e per avere già accettato un futuro invito”. È stato un incontro breve – durato circa un’ora – durante il quale Mario Tozzi ha guidato i presenti lungo un percorso tracciato da nomi illustri del panorama scientifico, come quello del geologo scozzese Charles Lyell, e da aneddoti sulla vita di Darwin che “ha consumato un paio di martelli in giro per il mondo”, che in vita “ha frequentato avvocati, geologi e altri malfattori” e che ha ritenuto opportuno che “le sue ultime memorie venissero sistemate da un geologo”. A chiudere l’incontro, un’ultima domanda: “qual è la differenza tra l’uomo e gli altri animali?”. Razionalità e coscienza le protagoniste delle risposte arrivate dalla platea. La soluzione, però, come ha spiegato il relatore, è diversa e sta nell’incapacità dell’essere umano di prendere dalla natura solo lo stretto indispensabile: “la differenza è che nessun animale accumula. Darwin questo non l’aveva considerato. Oggi, probabilmente, anche lui rifletterebbe sull’accumulo e sulla tecnologia”. Ha ascoltato queste spiegazioni Monica, dottoranda in Geologia: “sono molto felice di aver seguito questo seminario, sia perché mi ha sempre affascinato la figura di Mario Tozzi, sia per l’interesse verso un personaggio come Darwin”. Una piccola nota, da parte sua, va fatta all’organizzazione: “l’evento è stato pubblicizzato molto poco”. Si è soffermato sull’utilità di questi appuntamenti un altro dottorando in Geologia, Corrado Stanislao: “un evento del genere riesce a spiegare in maniera semplice a persone che non appartengono a questo campo degli argomenti molto complessi. Per noi che facciamo questi studi, invece, è un modo per confrontarci anche con prospettive diverse”. Un confronto cercato pure da Marcella, neolaureata in Geologia: “è stato un intervento interessante. È un bene anche per i ragazzi più piccoli che ci sia un divulgatore scientifico che parli di argomenti che non vengono affrontati sufficientemente nelle scuole”. Al relatore, a suo avviso, va un merito: “ha avuto la capacità di parlare di un Darwin geologo, sebbene noi lo conosciamo solitamente come biologo”. Una scoperta fatta “Nel segno di Darwin”. 
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