“I nuovi iscritti lavoreranno di sicuro – afferma il Preside Persico – Dovremo vedere se in Campania o saranno costretti a spostarsi”. E’ dal 2008 che nella nostra Regione sono bloccate le assunzioni. “E’ una contraddizione dal momento che fra poco vi sarà una carenza importante di medici sul territorio nazionale – afferma il prof. Golino – Siamo in controtendenza. Il parco umano sta invecchiando e non c’è turn-over. I laureati si arrangiano col precariato o vanno al nord”. Il lavoro non manca, nonostante i giovani medici siano stati penalizzati dalla riduzione della spesa sanitaria. “A livello nazionale, secondo dati Almamater, il 97% dei laureati è occupato a tre mesi dalla fine degli studi”, sostiene il prof. Riegler. Tra qualche anno occorrerà importare medici dall’estero. Ne è convinto il prof. Angelillo: “Soprattutto anestesisti e specialisti della Diagnostica per immagini. Presto mancheranno anche i chirurghi”. La carenza di chirurghi: “sta crescendo perché tutti hanno remore legali ad esporsi. Il maggior numero di cause con risvolti penali sono nella chirurgia”, il Preside Paolisso motiva così la difficoltà a trovare candidati per le Scuole di Specializzazione in Chirurgia e Cardiochirurgia. Angelillo, però, dà anche un’altra spiegazione al fenomeno: “Sono specializzazioni con le quali non è possibile esercitare la libera professione. Tutt’altra cosa avviene, per esempio, a Cardiologia, Pediatria o Ginecologia”. “La Cardiologia in questo momento è un settore che tira tantissimo. L’offerta delle Scuole è diversificata ma alcuni posti vanno deserti”, afferma Golino. Ci sono discipline a cui ci si appassiona solo negli ultimi anni di studio. Per esempio, la Geriatria: “Nel primo triennio i ragazzi focalizzano l’attenzione sul maschio adulto. Non capiscono l’importanza demografica dell’anziano”, rileva Paolisso. Il suggerimento di Angelillo è di non scegliere tardi l’indirizzo in cui si vuole proseguire dopo la laurea: “Già nel IV anno si deve ipotizzare che cosa fare. E’ una decisione da prendere per tempo per iniziare a frequentare il reparto e cominciare la tesi in quell’ambito”.