Sono due i campani eletti al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) nell’ambito del quarto distretto (Molise, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna): Gennaro Ceparano (Confederazione), studente di Giurisprudenza all’Università del Sannio, consigliere uscente al CNSU con 5298 voti, e Amedeo Baldascino (Studenti per le Libertà), studente di Giurisprudenza e già Senatore accademico alla Seconda Università, con 2839 preferenze.
Confederazione, dunque, si impone anche al CNSU, conquistando il 16 e 17 maggio due seggi: oltre Ceparano è stato eletto il cosentino Carmine Talarico. Un seggio per le altre liste: Baldascino per Studenti per le libertà; Francesco Campisi per Azione Universitaria; Domenico Carbone di Unicentro; il siciliano Carlo Grutta per Ateneo Studenti; siciliano anche l’eletto di Unione degli Universitari-Liste di sinistra-Liste democratiche Claudio Costantino.
LA PAROLA AGLI ELETTI. “Sono stato il più votato d’Italia – esulta Gennaro Ceparano – Con 5.300 preferenze ho superato il mio precedente record di 5.104 voti e sono l’unico consigliere uscente riconfermato nei vari distretti”. Puntare sulle capacità individuali con una capillare rete d’informazione è stata la strategia vincente di Confederazione, unica lista a raggiungere i due seggi nel distretto elettorale Sud e isole. Anche se l’affluenza alle urne non è stata altissima, sono state circa 9.000 le schede andate a Confederazione, di cui 4.000 solo alla Federico II: “sono diminuiti i votanti – spiega Ceparano – però è aumentata la percentuale di voti per la nostra lista e questo è un grande risultato”. “Continuare il lavoro portato avanti negli ultimi anni”: questa la promessa elettorale di Ceparano che alla luce della sua schiacciante vittoria riconferma i punti principali del suo programma. “Eliminare il numero chiuso in tutte le facoltà per consentire a tutti il libero accesso allo studio universitario”, annuncia il neo consigliere che sul ‘come’ ed ‘in che modo’ attuarlo risponde: “prima bisogna pensare a cosa fare e poi al come”. Altre questioni: “il blocco dell’aumento delle tasse”, “spingere perchè sia più agevole la convalida degli esami per la migrazione da un ateneo ad un altro”, tema che proprio in questi giorni si sta affrontando al Ministero.
Se Ceparano ha stravinto, Amedeo Baldascino ha dovuto lottare fino alla fine con l’altro candidato di Studenti per le Libertà, Francesco Lopez. “Ho trascorso quattro giorni di agonia perché è stato un testa a testa con Lopez con cui avevo una cinquantina di voti di scarto – racconta -. Sono però molto soddisfatto perché sono l’unico studente di Forza Italia eletto in Consiglio”. 2.839 i voti di preferenza, di cui 2.000 solo alla Seconda Università. Un risultato che va “molto oltre le mie aspettative – confessa Baldascino- Sui 4.000 aventi diritto al voto nel mio Ateneo, 2.000 hanno scelto me”. E’ la riforma il primo punto del programma di Baldascino. Il 3+2 “ha provocato una diffusa dilatazione dei tempi di permanenza all’Università”. Un problema connesso alla riforma, dunque, l’aumento dei fuoricorso, un grave sintomo di dispersione ma anche un aggravio dei costi per gli atenei; per arginare il problema Baldascino propone un sistema di tutoraggio e di recupero, sull’esempio della SUN, offerto dagli studenti più meritevoli. Inoltre, propone la revisione delle modalità di accesso agli albi professionali, attualmente basato su tirocini obbligatori ed esami troppo simili a quelli già affrontati durante la carriera universitaria. Baldascino ha in programma l’organizzazione di momenti di aggregazione “degli University day in cui gli studenti di tutti gli atenei possano incontrarsi e discutere. Inoltre, cercherò di mettere insieme una struttura che mi affianchi con referenti in ogni ateneo per poter portare avanti i problemi degli studenti di tutto il sud Italia”.
Non ce l’ha fatta, invece, Rosario Visone, vice presidente del parlamentino studentesco nella passata consiliatura, stavolta in corsa per l’unico seggio disponibile in Consiglio per i dottorandi. Si è attestato al secondo posto dopo il vincitore bolognese Francesco Mauriello eletto con 600 preferenze. “Con i miei 400 voti, sento di uscire a testa alta da questa competizione – sottolinea Visone – Sono al primo anno del mio dottorato, mentre il vincitore è già al terzo anno ed è membro dell’Associazione nazionale dottorandi”. Un avversario duro da battere e contro il quale un secondo posto si può considerare una vittoria: “in questi altri due anni e mezzo che mi dividono dal termine del mio dottorato voglio continuare ad impegnarmi al massimo per portare avanti i problemi di noi giovani ricercatori”, assicura Visone. Prossima mossa sarà, infatti, quella di creare un’Associazione per i dottorandi meridionali “in modo da – spiega – focalizzare meglio l’attenzione sul sud”.
Valentina Orellana
Confederazione, dunque, si impone anche al CNSU, conquistando il 16 e 17 maggio due seggi: oltre Ceparano è stato eletto il cosentino Carmine Talarico. Un seggio per le altre liste: Baldascino per Studenti per le libertà; Francesco Campisi per Azione Universitaria; Domenico Carbone di Unicentro; il siciliano Carlo Grutta per Ateneo Studenti; siciliano anche l’eletto di Unione degli Universitari-Liste di sinistra-Liste democratiche Claudio Costantino.
LA PAROLA AGLI ELETTI. “Sono stato il più votato d’Italia – esulta Gennaro Ceparano – Con 5.300 preferenze ho superato il mio precedente record di 5.104 voti e sono l’unico consigliere uscente riconfermato nei vari distretti”. Puntare sulle capacità individuali con una capillare rete d’informazione è stata la strategia vincente di Confederazione, unica lista a raggiungere i due seggi nel distretto elettorale Sud e isole. Anche se l’affluenza alle urne non è stata altissima, sono state circa 9.000 le schede andate a Confederazione, di cui 4.000 solo alla Federico II: “sono diminuiti i votanti – spiega Ceparano – però è aumentata la percentuale di voti per la nostra lista e questo è un grande risultato”. “Continuare il lavoro portato avanti negli ultimi anni”: questa la promessa elettorale di Ceparano che alla luce della sua schiacciante vittoria riconferma i punti principali del suo programma. “Eliminare il numero chiuso in tutte le facoltà per consentire a tutti il libero accesso allo studio universitario”, annuncia il neo consigliere che sul ‘come’ ed ‘in che modo’ attuarlo risponde: “prima bisogna pensare a cosa fare e poi al come”. Altre questioni: “il blocco dell’aumento delle tasse”, “spingere perchè sia più agevole la convalida degli esami per la migrazione da un ateneo ad un altro”, tema che proprio in questi giorni si sta affrontando al Ministero.
Se Ceparano ha stravinto, Amedeo Baldascino ha dovuto lottare fino alla fine con l’altro candidato di Studenti per le Libertà, Francesco Lopez. “Ho trascorso quattro giorni di agonia perché è stato un testa a testa con Lopez con cui avevo una cinquantina di voti di scarto – racconta -. Sono però molto soddisfatto perché sono l’unico studente di Forza Italia eletto in Consiglio”. 2.839 i voti di preferenza, di cui 2.000 solo alla Seconda Università. Un risultato che va “molto oltre le mie aspettative – confessa Baldascino- Sui 4.000 aventi diritto al voto nel mio Ateneo, 2.000 hanno scelto me”. E’ la riforma il primo punto del programma di Baldascino. Il 3+2 “ha provocato una diffusa dilatazione dei tempi di permanenza all’Università”. Un problema connesso alla riforma, dunque, l’aumento dei fuoricorso, un grave sintomo di dispersione ma anche un aggravio dei costi per gli atenei; per arginare il problema Baldascino propone un sistema di tutoraggio e di recupero, sull’esempio della SUN, offerto dagli studenti più meritevoli. Inoltre, propone la revisione delle modalità di accesso agli albi professionali, attualmente basato su tirocini obbligatori ed esami troppo simili a quelli già affrontati durante la carriera universitaria. Baldascino ha in programma l’organizzazione di momenti di aggregazione “degli University day in cui gli studenti di tutti gli atenei possano incontrarsi e discutere. Inoltre, cercherò di mettere insieme una struttura che mi affianchi con referenti in ogni ateneo per poter portare avanti i problemi degli studenti di tutto il sud Italia”.
Non ce l’ha fatta, invece, Rosario Visone, vice presidente del parlamentino studentesco nella passata consiliatura, stavolta in corsa per l’unico seggio disponibile in Consiglio per i dottorandi. Si è attestato al secondo posto dopo il vincitore bolognese Francesco Mauriello eletto con 600 preferenze. “Con i miei 400 voti, sento di uscire a testa alta da questa competizione – sottolinea Visone – Sono al primo anno del mio dottorato, mentre il vincitore è già al terzo anno ed è membro dell’Associazione nazionale dottorandi”. Un avversario duro da battere e contro il quale un secondo posto si può considerare una vittoria: “in questi altri due anni e mezzo che mi dividono dal termine del mio dottorato voglio continuare ad impegnarmi al massimo per portare avanti i problemi di noi giovani ricercatori”, assicura Visone. Prossima mossa sarà, infatti, quella di creare un’Associazione per i dottorandi meridionali “in modo da – spiega – focalizzare meglio l’attenzione sul sud”.
Valentina Orellana