Cosa ne pensano gli studenti del Dipartimento di Giurisprudenza del proprio percorso universitario? Quali sono i punti di forza e quelli più ostici? Le opinioni raccolte fotografano una realtà tutto sommato “a misura di studente”, sebbene qualche grattacapo dato dagli esami. Prevedibilmente, la disciplina scoglio è Diritto Commerciale. “La
mia esperienza universitaria – spiega Fabio, studente all’ultimo anno – ha avuto un inizio positivo anche grazie al fatto che ero accompagnato dai miei amici del Liceo. Nel passaggio dagli studi superiori all’Università, l’aspetto più interessante è quello di poter gestire lo studio in maniera autonoma, senza dover essere in ansia ogni giorno per l’imminente interrogazione”. Fabio afferma che di positivo c’è anche la socialità (“ho stretto nuove amicizie”), ritiene però che vada perfezionata “l’organizzazione didattica, in quanto non c’è un vero e proprio sostegno agli studi. Solo negli ultimi anni sono stati introdotti i corsi di recupero e sostegno, iniziati da pochi docenti a cui poi hanno aderito tutti”. Gli esami più difficili: “Diritto Costituzionale – per motivi personali in quanto mal assorbivo la materia – e Diritto Commerciale, più che altro per la Commissione troppo esigente”. Se dovesse consigliare una dote indispensabile per fare ben all’università, senza dubbio direbbe: “la costanza”. Troppa distanza fra studenti e docenti, è quello che ha percepito all’inizio degli studi Gaetano, oggi prossimo alla laurea: “Soltanto nell’ultima parte degli studi ho trovato meno barriere comunicative”. Più pratica accanto alla teoria, il suo auspicio, perché
è indispensabile per chi si voglia avvicinare alla professione forense. “In questo senso ho trovato davvero ottima l’iniziativa del laboratorio di Tecnica della scrittura giuridica che partirà nei prossimi mesi. Tranne che per Diritto Processuale Civile e Procedura Penale, gli altri esami sono esclusivamente teorici”. Le esperienze negative, confessa, “le ho vissute non nella preparazione degli esami, ma nell’approccio con i docenti troppo distaccato sia durante il corso ed il conseguente ricevimento, sia all’esame”. L’esame più ostico del percorso universitario: “è
stato Diritto Commerciale”. Nota positiva: “Diritto Amministrativo con il prof. Guido Clemente di San Luca, docente molto vicino agli studenti, benché esigente. Una virtù di questo professore è la sua capacità di relazionarsi in maniera non autoritaria con gli studenti, così da rendere possibile anche l’interazione fra studenti grazie al clima positivo che si crea in aula: non pone, insomma, le basi di un rapporto concorrenziale con i colleghi di corso, bensì solidale”. Dello stesso avviso è anche Giuseppe, studente al quarto anno di corso: “L’ambiente universitario mi ha aiutato a crescere, a relazionarmi con i colleghi, a combattere la mia timidezza. Il Dipartimento che frequento penso sia una realtà abbastanza meritocratica, in quanto grazie al mio impegno sono riuscito negli obiettivi prefissati”. Giuseppe ha seguito i corsi, sebbene non assiduamente, perché “le date d’esame sono molto ravvicinate”. Disagi anche per i trasporti: “i collegamenti con il mio paese, Casal di Principe, sono complicati. Molto spesso sono dovuto ricorrere all’auto”. Anche per lo studente, l’esame più difficile è stato Diritto Commerciale a causa dell’eterogeneità del programma e della particolare rigidità della Commissione. Una capacità sviluppata,
invece, grazie a Giurisprudenza, “è quella della particolare attenzione alla terminologia”.
Maria Teresa Perrotta
mia esperienza universitaria – spiega Fabio, studente all’ultimo anno – ha avuto un inizio positivo anche grazie al fatto che ero accompagnato dai miei amici del Liceo. Nel passaggio dagli studi superiori all’Università, l’aspetto più interessante è quello di poter gestire lo studio in maniera autonoma, senza dover essere in ansia ogni giorno per l’imminente interrogazione”. Fabio afferma che di positivo c’è anche la socialità (“ho stretto nuove amicizie”), ritiene però che vada perfezionata “l’organizzazione didattica, in quanto non c’è un vero e proprio sostegno agli studi. Solo negli ultimi anni sono stati introdotti i corsi di recupero e sostegno, iniziati da pochi docenti a cui poi hanno aderito tutti”. Gli esami più difficili: “Diritto Costituzionale – per motivi personali in quanto mal assorbivo la materia – e Diritto Commerciale, più che altro per la Commissione troppo esigente”. Se dovesse consigliare una dote indispensabile per fare ben all’università, senza dubbio direbbe: “la costanza”. Troppa distanza fra studenti e docenti, è quello che ha percepito all’inizio degli studi Gaetano, oggi prossimo alla laurea: “Soltanto nell’ultima parte degli studi ho trovato meno barriere comunicative”. Più pratica accanto alla teoria, il suo auspicio, perché
è indispensabile per chi si voglia avvicinare alla professione forense. “In questo senso ho trovato davvero ottima l’iniziativa del laboratorio di Tecnica della scrittura giuridica che partirà nei prossimi mesi. Tranne che per Diritto Processuale Civile e Procedura Penale, gli altri esami sono esclusivamente teorici”. Le esperienze negative, confessa, “le ho vissute non nella preparazione degli esami, ma nell’approccio con i docenti troppo distaccato sia durante il corso ed il conseguente ricevimento, sia all’esame”. L’esame più ostico del percorso universitario: “è
stato Diritto Commerciale”. Nota positiva: “Diritto Amministrativo con il prof. Guido Clemente di San Luca, docente molto vicino agli studenti, benché esigente. Una virtù di questo professore è la sua capacità di relazionarsi in maniera non autoritaria con gli studenti, così da rendere possibile anche l’interazione fra studenti grazie al clima positivo che si crea in aula: non pone, insomma, le basi di un rapporto concorrenziale con i colleghi di corso, bensì solidale”. Dello stesso avviso è anche Giuseppe, studente al quarto anno di corso: “L’ambiente universitario mi ha aiutato a crescere, a relazionarmi con i colleghi, a combattere la mia timidezza. Il Dipartimento che frequento penso sia una realtà abbastanza meritocratica, in quanto grazie al mio impegno sono riuscito negli obiettivi prefissati”. Giuseppe ha seguito i corsi, sebbene non assiduamente, perché “le date d’esame sono molto ravvicinate”. Disagi anche per i trasporti: “i collegamenti con il mio paese, Casal di Principe, sono complicati. Molto spesso sono dovuto ricorrere all’auto”. Anche per lo studente, l’esame più difficile è stato Diritto Commerciale a causa dell’eterogeneità del programma e della particolare rigidità della Commissione. Una capacità sviluppata,
invece, grazie a Giurisprudenza, “è quella della particolare attenzione alla terminologia”.
Maria Teresa Perrotta