Un avviso di fine anno ha fatto tremare gli studenti alle prese con Diritto Commerciale (III cattedra Q-Z). Il prof. Giuseppe Guizzi, in un messaggio del 17 dicembre apparso sulla bacheca unina, in riferimento alle nuove modalità di verbalizzazione degli esami, informa: “La mancata presentazione dello studente prenotato all’appello ha effetto preclusivo della prenotazione dell’esame negli appelli successivi della medesima sessione”. In poche parole, prenotarsi in un determinato giorno e non presentarsi successivamente in aula per l’esame equivarrebbe a non poter più sostenere la prova per l’intera sessione straordinaria. l’avviso, passato un po’ in sordina a causa delle festività natalizie, ha generato il panico al rientro. “Ci è stato segnalato il problema – spiega Stefania Russo, rappresentante degli studenti – In pochi giorni sono arrivate tantissime richieste di delucidazione e per questo motivo abbiamo cercato di intervenire con tempestività”. In un colloquio con il Direttore del Dipartimento Lucio De Giovanni “è stato chiarito che non esiste alcuna norma del Regolamento d’Ateneo che preveda questa preclusione. I prenotati che non abbiano sostenuto l’esame nel giorno indicato, potranno ripresentarsi a febbraio per sostenere la prova, senza alcuna limitazione. Naturalmente, per verificare che ciò accada realmente, dobbiamo attendere il prossimo appello. Nel frattempo invitiamo gli studenti a segnalare qualsiasi dissonanza rispetto al regolamento”. Al primo appello, lo scorso 16 gennaio, la preoccupazione era tanta. “Siamo qui – dicono due amiche – perché abbiamo prenotato ma non ci sentiamo sicure. Vogliamo chiedere al docente di essere depennate, in questo modo potremmo ritornare quando saremo più preparate, evitando una brutta figura”. Racconta Jessica, studentessa al IV anno: “Ho chiesto spiegazioni al prof. Guizzi e mi ha risposto che posso ritornare il mese prossimo. Il messaggio è stato interpretato in modo errato: il docente non precluderà la possibilità di sostenere l’esame agli assenti tra i prenotati. Intendeva, invece, semplicemente invitare gli studenti a prenotarsi solo se veramente sicuri, onde evitare il blocco della digitalizzazione delle prove”. Molti non sono convinti di questa versione. “Per me l’annuncio tuonava come un avvertimento – commenta Mario Scognamiglio – Credo che il professore volesse all’esame solo gli studenti preparati per non fare la solita scrematura durante la prova. Ho letto il messaggio in tempo, così non mi sono prenotato, ho preferito evitare. Oggi sono qui per ascoltare le domande”. Anche Simona Rubicondo, iscritta al V anno, non se la è sentita di rischiare: “Mi sarei preclusa la sessione d’ esami, cosa inaccettabile ad un passo dalla laurea. Non so se il professore abbia agito in buona fede, forse intendeva spronarci a mantenere l’impegno assunto con la prenotazione. Tuttavia, non si può generare terrore. Già la materia è complicata”. “Da un punto di vista psicologico – continua Marco Russo – quel messaggio postato in bacheca ha mietuto più vittime dell’esame stesso. Tanti ragazzi che conosco non si sono prenotati e hanno rinviato la prova. Magari senza l’avviso alcuni si sarebbero presentati, scegliendo il da farsi all’ultimo minuto. Così, invece, è stata preclusa anche la possibilità di pensarci fino al giorno prima”. C’è chi, invece, in barba all’avviso, ha sfidato comunque la sorte. “Non potevo rimandare, sono una fuoricorso e il tempo per me è prezioso – dichiara Martina – La cattedra, poi, non è delle più temibili, anzi direi che è giusta. Mi hanno chiesto presupposti di fallimento, trasferimento d’azienda e sue conseguenze, sconto bancario e delega degli amministratori. Poi qualche saggio, insomma poche domande anche se cavillose”. “È andata bene anche a me – racconta Giulia Somma – i quesiti non sono stati difficili, casomai è stata complicata la loro esposizione. L’assistente mi ha chiesto di spiegare uno stesso Istituto con ragionamenti ed argomentazioni diverse. Una faticaccia, però alla fine ho superato la prova”. Giovanni ammette: “Ho ‘tentato’ l’esame solo perché già prenotato. Meglio provarci che stare fermi, tanto comunque il docente, con le nuove disposizioni, non mi avrebbe permesso di ripresentarmi durante la sessione. Il prof. Guizzi ha, poi, motivato diversamente il suo avviso. Ed io, che mi sono lanciato a capofitto e avrei potuto aspettare per essere più preparato, che fine faccio?”.
Susy Lubrano