Convenzioni con aziende zootecniche per il tirocinio degli studenti

Nel prossimo Consiglio di Facoltà il Preside di Veterinaria, prof. Luigi Zicarelli, proporrà di stipulare una convenzione con l’azienda La Fagianeria, nel comune di Piana di Monte Verna, per consentire agli studenti di svolgere tirocinio a contatto con i bovini. Quelli che nella sede universitaria, in pieno centro storico di Napoli, non si vedono mai. “Il progetto – riferisce- prevede che gli allievi delle discipline del gruppo Zootecnico, della Clinica Medica, di Ostetricia e Chirurgia vadano nell’azienda e, sotto la guida dei docenti di riferimento, effettuino l’attività pratica altrimenti impossibile. L’Università stanzierà circa 20.000 euro all’anno di nafta e noleggerà una multipla, a bordo della quale viaggeranno una decina di ragazze e ragazzi. Complessivamente, ogni studente potrà andare in azienda una decina di volte in un anno. Lì ci sono 40 o 50 bovini in infermeria”. Nella stessa ottica – creare opportunità di visitare i grandi animali – Zicarelli sta organizzando anche una iniziativa destinata agli studenti del primo e del secondo anno. Potrebbe partire sin dal prossimo autunno. “A Castelbaronia, un’ora da Napoli, c’è una struttura con la quale conto di stipulare una convenzione, vicino ad un grande macello. Sarebbe utile che gli allievi seguissero le lezioni pratiche di Anatomia, per far vedere loro qualche vacca”. 
In attesa della nuova sede a Monteruscello, che avrà anche un ospedale per i grandi animali – ma non se ne parlerà prima del 2011 – il Preside promuove dunque iniziative per tamponare, almeno in parte, il grave deficit di attività pratica che penalizza gli studenti della Facoltà di Veterinaria dell’ateneo federiciano. Proprio la mancanza di strutture ospedaliere era stata stigmatizzata sei anni fa dai funzionari dell’Unione Europea, che avevano bocciato la Facoltà napoletana, al termine di un’ispezione. “Mi sto muovendo anche per aumentare le opportunità di pratica dei nostri studenti con i piccoli animali, quelli da affezione”, dice il docente. “Chiederò all’Assessore regionale alla Sanità di metterci a disposizione borse di studio, che consentano ai nostri dottorandi di lavorare all’interno dell’Ospedale Veterinario del Frullone. C’è già una convenzione, ma sulla carta. Quella è una bellissima struttura. Mi sto inoltre riunendo con i colleghi clinici, al fine di verificare se, razionalizzando gli spazi all’interno della sede attuale di Veterinaria, non sia possibile ricavare un ospedale per cani e gatti”. 
Ci si prepara, intanto, per il prossimo anno accademico. “Il Consiglio di Facoltà ha chiesto che sia messo a concorso lo stesso numero di immatricolazioni di quest’anno. Di più non è possibile, alle attuali condizioni. Spiace, perché resta fuori un candidato su sei. Noi arriviamo a 500 domande, mediamente, con punte di 600.  Peraltro, le opportunità di lavoro per i veterinari non è che stiano crescendo in maniera vertiginosa, tutt’altro. L’Italia ha il triplo delle Facoltà di Veterinaria della Francia”.    
Per quanto concerne il Corso di Laurea in Produzione animale, anticipa Zicarelli: “l’anno venturo ci saranno due curricula, nell’ambito della triennale. Se aumenterà il numero degli studenti, come mi auguro, sfrutteremo al massimo gli spazi che abbiamo alla Doganella. Bisognerà organizzare le lezioni anche nel pomeriggio”.
Fabrizio Geremicca
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